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Il processo
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Dal muro del silenzio
non c’è eco che ritorni
a cercare il perduto senso.–
È amara la notte
quando traditi una volta ancora
si raccoglie la giacca dell’addio.–
E un canto antico ritorna
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a ricordare -
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Il grido della storia
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La storia?
La storia degli uomini
è storia di battaglie:
Termopili, Platea;
battaglia di Canne;
Aleksander Nevskij e il lago Peipus;
Waterloo, Normandia, la Baia dei Porci …
la storia delle donne è diversa.
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–Silenzio, please!
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Perchè temere il silenzio come fosse spazio vuoto: se il rapporto è canto si deve temere la stonatura, il falso movimento che incrina il senso di quel canto, non la pausa del divenire;
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il
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L’esperienza del padre non lascia indenni. Ogni individuo ha ricordi di Lui fissati nelle fotografie della mente e memorie che non lasciano scampo. In assenza di Lui, nei luoghi della memoria il bello e il brutto sono categorie sostituite
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Nessun skyline stamani
il sole non traccia profili, natura delle cose
Resto in attesa, in balia di ombre
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24 aprile 2017… Leggi tutto
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A volte dimentichiamo
di che sostanza
sia fatto il nostro cuore.–
Dimentichiamo di che si nutre,
perché vive e perché, a volte,pur sopravvivendo muore.
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Ma basta poco: il suono rosso,
il suono che non mente
per
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Città e funamboli
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Un uomo cammina su di un filo.
Gli occhi chiusi.
Solo le labbra
vedono.
Sotto di lui una donna lo segue,
incredula.
Insieme
attraversano città.
Città sazie d’arte e bellezza;
città come carte da gioco:
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… per star con te ogni mattina disimparo il mondo …
il mondo che non sa di te
e di noi perché non esisteva.
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Mi acquatto, spio il presente
vado anche a lezione, il corso
è “arte dell’incontro
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Le corde di Eraclito
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La campagna correva spruzzando di verde
vetri e pupille di donne straniere.
Un suono perfetto sgusciò
sfumando a Natura i colori:
un uomo, gitano nel cuore,
urtava, sapendo di corde,
un’arpa ungherese con legni
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Nostoi/Νόστοι
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La macchina correva, rubando spazio al tempo
e nero suolo e linee bianche;
le luci incastonate sui guard rail macchiati di rumore,
si riflettevano nel nero delle pupille all’erta.
Un tempo sai,… un tempo sai,
sussurravano le
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Sole e Luna nascondono il volto.
Coperti da nebbia crescente
intrecciano i corpi nel gioco …
al mattino la brina flette le ore.
Rabbrividisce chi s’allontana dal nido…
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Al di là della lama di cristallo,
straniera.
Per averti,
solo per un momento,
canterò il Canto del Diamante,
poi le mani mie saranno tue,
straniere,
solo per un momento.
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Certamente c’è un cielo …
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Certamente c’è un cielo,
c’è un cielo in una città nel mondo,
c’è un cielo in un’ora del giorno,
c’è un cielo e ci sono momenti
nella rivoluzione degli astri,
in cui luce
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Pago il mio debito con l’immateriale realtà nominandola. La chiamo a me con gergo di strada e suoni familiari condividendone il senso. La sua natura ombrosa mi sfugge e la inseguo calcandone le orme dimenticate sulla carta che odora
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A volte stavano insieme,
sull’orlo dell’abisso.
Di qua l’incontro,
là la separazione.
Lì, solo lì, si amavano.
Agosto 2013
La foto: Identificazione di una donna di M. Antonioni
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Cabo de Hornes
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… lì, a Cabo Horns,
a volte trovo capelli rossi
negli angoli nascosti
di questo vascello fantasma.
Di chi sono? Io li sognai.
Li sognai…. li sognai …–
Inseguendo sogni, inseguendo navi,
vagando negli … Leggi tutto -
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Confini
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Stamattina il sole scioglieva la brina
dalle ciglia,
residuo di inverni finiti.
Tu parlavi di confini,
da tempo chiedevi una lettera,
e una lettera è il confine
tra il mio pensiero e i tuoi occhi.–
Sta … Leggi tutto
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Mattino a Stoccolma
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Ritorno dal regno ipnotico …
il suono m’accoglie … poi giunge la luce:
è respiro di marea montante,
è brusio di vite ansiose,di rancorosi ordigni in moto che, ragionevoli,
seguono i moti astrali dimentichi
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Succederà …
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Succederà che il mio nome risuoni nel tuo corpo
con il giusto suono del ricordo
e potrai amare la madre chiamandola Mamucska
perché non avrà più potere sui tuoi sogni;
e l’amerai come si ama un
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Daimòn
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Il mio alimento?
In primavera mi nutro di vaghe forme di donne,
di sole e gesti nudi d’estate,
di città da costruire e di castelli abbandonati in autunno.
D’inverno, poi, fingo piccole morti
e ascolto gemiti di
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Il rovescio dell’ombra
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Riflessi d’immagini e realtà passeggere
si sono accampate
saldandosi al tempo
per “l’inganno consueto”.–
Il risveglio è lento
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e porta con sé colori di sogni
che vanno invadendo la veglia
… lei arretra -
Il nuovo mare
La mancanza di te è giunta improvvisa.
Era un giorno d’estate.
Era caldo, la folla inquieta;
ancora nello sguardo il sogno della notte:
una figura di donna, triangolare, dorata.
E non poteva che essere quel giorno. … Leggi tutto
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Si spalancano le porte di Milano, è scuro ancora…
come ogni giorno l’insaziabile Leviatano fagocita
donne e uomini, automobili e treni, autobus e aerei
facendo ribollire il gorgo disumano, il calderone dell’oltraggio.
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Avanzo in ciò che è ancora
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Un impossibile sud
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Li conosco bene
io.
Gli inverni del nord
entravano nei sogni:
immagini in bianco e nero
che viravano al freddo.
Me li vedo ancora
io.
I rettilinei pieni di nebbia
entravano nei sogni:
e ti
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Noi che cerchiamo il posto delle nebbie
dove smarrire il tempo che divide,
i chilometri colorati di treni e di autogrill,
i larghi spazi domati a stento con gesti solitari.–
Noi che inseguiamo memorie irraggiungibili
per regalare a -
Memoria, luce e risacca
Se tutta quella luce
… fastidiosa…
se non fosse per la luce …
… inevitabile,
per evocare
… la penombra,
non sarei uscito
al giorno.
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Avrei costruito muri
e un tetto…
attorno …
e … Leggi tutto
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un seme, una primavera
Lo sapeva …
quelle quattro parole
avevano piantato un seme nel suo pensiero;
lo sapeva
non poteva far altro che aspettare,
aspettare la pianta che sarebbe nata
in una primavera e cresciuta nell’estate.
Non
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«Sed de ti que me acosa en las noches hambrientas.» Pablo Neruda
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Nell’isola sottratta alla stupidità del mondo, era ieri, hai chiesto della mia “ansia”. Così hai detto, chiamando “ansia” quel mio tremore di fronte a ciò che
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