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… lì, a Cabo Horns,
Inseguendo sogni, inseguendo navi,
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In un alba boschiva,
per colpa del caso,
due nostri atomi
si incontreranno
in un frutto di noce…
un attimo dopo
verranno trasformati
in salti amorosi
da scoiattoli fulvi…
accadrà tra mille anni,
più o meno.
Dove non so…
so … Leggi tutto
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–Silenzio, please!
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Perchè temere il silenzio come fosse spazio vuoto: se il rapporto è canto si deve temere la stonatura, il falso movimento che incrina il senso di quel canto, non la pausa del divenire;
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il
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«Sed de ti que me acosa en las noches hambrientas.» Pablo Neruda
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Nell’isola sottratta alla stupidità del mondo, era ieri, hai chiesto della mia “ansia”. Così hai detto, chiamando “ansia” quel mio tremore di fronte a ciò che
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Nella letteratura giapponese, gli Haiku rappresentano una parte molto importante della poesia. La condizione alla base di questo tipo di poesia è la convinzione dell’inadeguatezza del linguaggio, rispetto al compito di testimoniare la verità. C’è molta cultura Zen alla
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Sole e Luna nascondono il volto.
Coperti da nebbia crescente
intrecciano i corpi nel gioco …
al mattino la brina flette le ore.
Rabbrividisce chi s’allontana dal nido…
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Nessun skyline stamani
il sole non traccia profili, natura delle cose
Resto in attesa, in balia di ombre
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24 aprile 2017… Leggi tutto
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il mio viaggio verso te …
Le voci nere della notte
no non guidavan, ora,
né viaggio né memoria.
Al di là l’ultimo ponte,
e, oltre l’agonia notturna.
Seme di nuovo giorno
empio inarcava i fianchi –
… intanto
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Il grido della storia
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La storia?
La storia degli uomini
è storia di battaglie:
Termopili, Platea;
battaglia di Canne;
Aleksander Nevskij e il lago Peipus;
Waterloo, Normandia, la Baia dei Porci …
la storia delle donne è diversa.
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… per star con te ogni mattina disimparo il mondo …
il mondo che non sa di te
e di noi perché non esisteva.
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Mi acquatto, spio il presente
vado anche a lezione, il corso
è “arte dell’incontro
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A volte dimentichiamo
di che sostanza
sia fatto il nostro cuore.–
Dimentichiamo di che si nutre,
perché vive e perché, a volte,pur sopravvivendo muore.
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Ma basta poco: il suono rosso,
il suono che non mente
per
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Il rovescio dell’ombra
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Riflessi d’immagini e realtà passeggere
si sono accampate
saldandosi al tempo
per “l’inganno consueto”.–
Il risveglio è lento
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e porta con sé colori di sogni
che vanno invadendo la veglia
… lei arretra -
Il processo
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Dal muro del silenzio
non c’è eco che ritorni
a cercare il perduto senso.–
È amara la notte
quando traditi una volta ancora
si raccoglie la giacca dell’addio.–
E un canto antico ritorna
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a ricordare -
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L’esperienza del padre non lascia indenni. Ogni individuo ha ricordi di Lui fissati nelle fotografie della mente e memorie che non lasciano scampo. In assenza di Lui, nei luoghi della memoria il bello e il brutto sono categorie sostituite
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Città e funamboli
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Un uomo cammina su di un filo.
Gli occhi chiusi.
Solo le labbra
vedono.
Sotto di lui una donna lo segue,
incredula.
Insieme
attraversano città.
Città sazie d’arte e bellezza;
città come carte da gioco:
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Le corde di Eraclito
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La campagna correva spruzzando di verde
vetri e pupille di donne straniere.
Un suono perfetto sgusciò
sfumando a Natura i colori:
un uomo, gitano nel cuore,
urtava, sapendo di corde,
un’arpa ungherese con legni
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Nostoi/Νόστοι
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La macchina correva, rubando spazio al tempo
e nero suolo e linee bianche;
le luci incastonate sui guard rail macchiati di rumore,
si riflettevano nel nero delle pupille all’erta.
Un tempo sai,… un tempo sai,
sussurravano le
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Al di là della lama di cristallo,
straniera.
Per averti,
solo per un momento,
canterò il Canto del Diamante,
poi le mani mie saranno tue,
straniere,
solo per un momento.
–… Leggi tutto
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Certamente c’è un cielo …
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Certamente c’è un cielo,
c’è un cielo in una città nel mondo,
c’è un cielo in un’ora del giorno,
c’è un cielo e ci sono momenti
nella rivoluzione degli astri,
in cui luce
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Pago il mio debito con l’immateriale realtà nominandola. La chiamo a me con gergo di strada e suoni familiari condividendone il senso. La sua natura ombrosa mi sfugge e la inseguo calcandone le orme dimenticate sulla carta che odora
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A volte stavano insieme,
sull’orlo dell’abisso.
Di qua l’incontro,
là la separazione.
Lì, solo lì, si amavano.
Agosto 2013
La foto: Identificazione di una donna di M. Antonioni
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Confini
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Stamattina il sole scioglieva la brina
dalle ciglia,
residuo di inverni finiti.
Tu parlavi di confini,
da tempo chiedevi una lettera,
e una lettera è il confine
tra il mio pensiero e i tuoi occhi.–
Sta … Leggi tutto
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Mattino a Stoccolma
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Ritorno dal regno ipnotico …
il suono m’accoglie … poi giunge la luce:
è respiro di marea montante,
è brusio di vite ansiose,di rancorosi ordigni in moto che, ragionevoli,
seguono i moti astrali dimentichi
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Succederà …
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Succederà che il mio nome risuoni nel tuo corpo
con il giusto suono del ricordo
e potrai amare la madre chiamandola Mamucska
perché non avrà più potere sui tuoi sogni;
e l’amerai come si ama un
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Daimòn
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Il mio alimento?
In primavera mi nutro di vaghe forme di donne,
di sole e gesti nudi d’estate,
di città da costruire e di castelli abbandonati in autunno.
D’inverno, poi, fingo piccole morti
e ascolto gemiti di
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Il nuovo mare
La mancanza di te è giunta improvvisa.
Era un giorno d’estate.
Era caldo, la folla inquieta;
ancora nello sguardo il sogno della notte:
una figura di donna, triangolare, dorata.
E non poteva che essere quel giorno. … Leggi tutto
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Si spalancano le porte di Milano, è scuro ancora…
come ogni giorno l’insaziabile Leviatano fagocita
donne e uomini, automobili e treni, autobus e aerei
facendo ribollire il gorgo disumano, il calderone dell’oltraggio.
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Avanzo in ciò che è ancora
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Un impossibile sud
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Li conosco bene
io.
Gli inverni del nord
entravano nei sogni:
immagini in bianco e nero
che viravano al freddo.
Me li vedo ancora
io.
I rettilinei pieni di nebbia
entravano nei sogni:
e ti
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Noi che cerchiamo il posto delle nebbie
dove smarrire il tempo che divide,
i chilometri colorati di treni e di autogrill,
i larghi spazi domati a stento con gesti solitari.–
Noi che inseguiamo memorie irraggiungibili
per regalare a