• Gesù era eterosessuale: scoperta l’esistenza del nipote di Dio

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    di Jeanne Pucelli

     

    Secondo quanto riportato dall’Independent, il geologo israeliano Aryeh Shimron ritiene di aver trovato «prove virtualmente inequivocabili» riguardanti la sepoltura di Gesù, di sua moglie Maria Maddalena e di suo figlio, Judah. Stando agli assunti del geologo israeliano, la suprema divinità cristiana non era solo il padre di Gesù ma, di conseguenza, anche il nonno del piccolo Judah. Inoltre, visto i trascorsi burrascosi di mamma Maddalena narrati nei Vangeli, il piccolo Judah si poteva fregiare anche del titolo nobiliare di “fijo de gran mignotta”. La logica è logica.

     

    La sepoltura su cui Shimron ha fatto le ricerche è la ormai celeberrima Tomba di Talpiot, scoperta nel 1980 nella Gerusalemme orientale. Lì sono stati ritrovati in passato nove ossari, sui quali furono rinvenute le iscrizioni “Gesù figlio di Giuseppe”, “Maria”, più altri nomi comuni, molto in voga attorno all’anno zero dell’era cristiana, che si incontrano spesso nel Nuovo Testamento.

     

    La nuova scoperta del geologo però è avvenuta nel decimo ossuario, una bara di marmo di piccole dimensioni, che fu rubata dalla Tomba di Talpiot prima della sua scoperta e venduta ad un collezionista israeliano nel 1970. Shimron sostiene di aver individuato un’incisione in Aramaico che reciterebbe Giacomo figlio di Giuseppe fratello di Gesù. Iscrizione che proverebbe l’esistenza di una tomba di famiglia di Giuseppe, il falegname che secondo la dottrina cristiana “mai consumò”.

     

    La rivista Popular Science – 13 aprile 2015ha pubblicato alcune affermazioni del geologo israeliano prestato all’archeologia: «Le prove vanno ben oltre quanto mi aspettassi (…) Credo di avere dei dati davvero evidenti, e virtualmente inequivocabili, che questo ossario abbia passato la maggior parte della sua esistenza nella Tomba di Talpiot».

    Questa scoperta, se confermata, invaliderebbe la mitica rinascita pasquale gettando nello sconforto coloro che fino a ieri credevano, al di là di ogni logica scientifica, nella resurrezione del corpo di Cristo. La storia del più famoso revenant della storia del cristianesimo, secondo Aryeh Shimron, sarebbe completamente falsa. Conseguentemente cadrebbero anche i presupposti teologici della religione salvifica per antonomasia e Gesù tornerebbe ad essere uno dei tanti profeti grandi e piccoli celebrati nelle altre due religioni monoteiste.

     

    Certo, qualche cristianuccio avrà da ridire per il fatto che, essendo Aryeh Shimron uno di quegli individui descritti nella preghiera del venerdì santo, Oremus et pro perfidis Judaeisripristinata qualche anno fa dall’allora papa Ratzinger – si possono nutrire dubbi sulla sua onestà intellettuale. Per un cristiano credente un “perfido Giudeo” appartenente a quel “popolo accecato” che “vaga nelle tenebre”, non può certamente sapere e affermare la verità storica sull’esistenza o sulla non esistenza della resurrezione del figlio del dio cristiano descritto dai quattro evangelisti accreditati.

     

    Ma se fosse tutto vero …

    a) il mitico Gesù sarebbe veramente esistito;

    b) non avrebbe passato un “periodo torbido” nella setta degli esseni come viene evidenziato nei manoscritti di Qumran, ma sarebbe stato semplice eterosessuale ed avrebbe redento e sposato una donna che faceva il mestiere più antico del mondo;

    c) Gesù era un “perfido” ebreo che aveva alcuni fratelli nati da concepimenti e parti che prevedono la deflorazione;

    d) sarebbe stato un buon padre di famiglia con almeno un figlio a carico;

    e) sarebbe stato un povero cristo che per le sue manie di grandezza “sono figlio di dio di qua, sono il cugino dello spirito santo di là”, sarebbe stato inchiodato sulla croce insieme a due ladroni di Roma ladrona ante litteram da alcuni legionari antenati dei leghisti, assetati di sangue extra-padano, provenienti dalla Gallia cisalpina.

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    Peccato che però non esista una, dico una, fonte storica coeva che parli della “sanguinolenta gita fuori porta” svoltasi presumibilmente intorno alla primavera dell’anno del Signore 33 d. C. sul monte Calvario.

     

    15 aprile 2015

     

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