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Io dormo ancora. Sento che ti lavi i denti nel bagno.
In questo suono
ci sono fiumi, alberi, un monte con una casetta
bianca,
un gregge di pecore sull’erba (ne sento i campanelli),
due cavalli rossi,
una bandiera sul poggiolo della torre, un uccello
sul comignolo;
un’ape ronza in una rosa – la rosa trema –
Ah, quanto tardi. E ora non cominciare a pettinarti;
poiché dormo, ti dico, aspettando la tua bocca.
Non voglio
odor di menta nella tua saliva. Se mi sveglio
pettini e pettinini e spazzolini dalla finestra te li butto.
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Dalla raccolta “Parola carnale” 1981
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