Ogni giorno creo una nuova patria
in cui muoio e rinasco quando voglio
una patria senza mappe né bandiere
celebrata dai tuoi occhi profondi
che mi accompagnano per tutto il tempo
del viaggio verso cieli fragili
in tutte le terre io dormo innamorato
in tutte le dimore mi sveglio bambino
la mia chiave può aprire ogni confine
e le porte di ogni prigione nera
ritorni e partenze eterne il mio essere
da fuoco a fuoco e da acqua a acqua
l’inno delle mie patrie è il canto del merlo
ed io lo canto in ogni stagione di luna calante
che sorge dalla tua fronte di buio e di stelle
con la volontà eterna del sole.
Da Stigmate
Gezim Hajdari è considerato il maggior poeta Albanese vivente. Vive a Roma in esilio.
teuta
24 Novembre 2012 @ 04:51
molto bella la poesia
Dalla redazione
24 Novembre 2012 @ 08:26
Si è molto, molto bella …
Grazie Teuta
GCZ