• Salwa Al-Neimi – “Risento le sue parole e tremo”

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    di Jeanne Pucelli

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    Gli uomini dovrebbero ascoltare i suoni che provengono dall’universo femminile, gli echi di quell’«altra metà del cielo» inascoltati, per millenni, dalla cultura patriarcale. Il testo di Salwa Al-Neimi, poetessa siriana che vive e lavora a Parigi, è un viaggio in quell’affascinante realtà, sempre scotomizzata dagli uomini della nostra cultura, abituati ad annullare ciò che non capiscono, abituati a non “sentire” ciò che si cela oltre lo sguardo delle donne.

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    Il romanzo parla del desiderio di una donna per un uomo. Desiderio…parola “terribile” ed incomprensibile.

     

    Quando una parola si impoverisce di senso, sino a perdere il legame con le immagini che gli hanno dato vita, tornare al suo significato originario, a volte, può servire per rifondere ciò che è stato scisso.

     

    Vocabolario Zingarelli: desiderio = lasciare di osservare gli astri. Il “de” privativo suggerisce che, solo abbandonando gli spazi siderali dell’astrazione mentale, solo eliminando la scissione mente-corpo si può ritrovare la propria identità sessuale  avuta in dote dal destino, e quindi “sentire” il desiderio dell’altro e per l’altro da sé che muove il nostro corpo.

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    Una delle più importanti immagini di donna per la cultura mussulmana è la seconda moglie di Maometto: ‘Haishà. Più che una moglie ella fu un’amante per il Profeta; per ‘Haishà egli ebbe una passione travolgente. La cultura mediorientale ha messo da tempo in penombra la memoria di questa donna, sicuramente perché un’immagine femminile di questo genere è perturbante per le società patriarcali che tendono a “normalizzare” il rapporto tra i due sessi.

     

    Però, se è vero che ‘Haishà, viene messa in disparte, è anche vero che non scompare dalla tradizione islamica: ‘Haishà viene comunque ricordata come una delle mogli preferite da Maometto.

     

    Certamente Fatma, la moglie fedele, ubbidiente, giudiziosa, “normale”, è più idolatrata, più venerata ufficialmente, ma non è certo che sia anche la più amata dai mussulmani. Certamente non dalle donne di quella religione.

     

    Nei paesi della mezzaluna, l’immagine della donna sessuata, non viene completamente cancellata come accade nella cultura occidentale.

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    Le nostre divinità femminee, sante o madonne, ricordano solo il dolore e la morte. Il sacro, coniugato al femminile, viene rappresentato con simulacri dal volto beato e da icone spogliate dalla loro identità sessuale; gli “esempi” da seguire sono quelli di donne asessuate ed esauste da tanta santità a loro conferita; i calendari, che campeggiano nelle nostre dimore, grondano di sante e madri dolorose con accanto la sigla M.V.: martiri e vergini.

     

    Nulla del genere è presente nella cultura islamica. L’autrice ci informa che nei testi arabi viene descritto il rapporto sessuale, tra un uomo e una donna, come un’anticipazione del paradiso; ci racconta che la passione è pensata come onnipotente, inarrestabile. Per i Cristiani il desiderio è l’anticamera per l’inferno. I nostri media, in questi giorni hanno diffuso capillarmente il verbo cattolico per il quale il coito deve essere fatto solo a scopo riproduttivo… come fanno gli animali che si accoppiano per leggi di natura solo durante il periodo fertile.

     

    Ma forse è meglio tornare a questo importante romanzo che in un primo momento da un po’ di perplessità: è come se l’autrice volesse raccontare di sé, dei suoi rapporti sessuali in modo superficiale, quasi fosse l’ennesimo romanzo erotico che nasconde la pornografia … dopo poche pagine però tutto si trasforma in una profonda storia d’amore, tra l’autrice protagonista e un uomo, che ella nomina “Il Pensatore”.

     

    L’amante di Lady Chatterly riverbera nel romanzo dell’autrice, ma ora è una donna che racconta del suo rapporto con un’immagine maschile capace di « farci scoprire le nostre capacità,  farci addentrare nel nostro labirinto interiore».

     

    Alla fine del libro scopriamo che molto probabilmente l’autrice non sapeva cosa stesse realmente scrivendo: non sapeva che una volta evocato quell’uomo amato e dimenticato …troppo in fretta, avrebbe cantato la speranza per ogni essere umano di incontrare il suo altro da sé: «Anni dopo che il Pensatore se ne era andato, ho capito che noi tutti abbiamo un Pensatore o una Pensatrice che lo aspetta, in un dato momento della vita, su uno dei suoi sentieri. Potremmo perderlo per una frase inopportuna, un’alzata di spalle, per un timore ancestrale, perché abbiamo accettato le regole di un gioco che ci umilia». La protagonista del romanzo, raccontata in prima persona, si era data delle regole: accortasi sin da bambina di vivere nella «società della dissimulazione» aveva deciso di vivere scindendosi in due vite parallele. Quella pubblica, dissimulando, e quella sessuale non lasciandosi mai coinvolgere completamente nel rapporto con gli uomini incontrati. «Avevo scritto la sceneggiatura della mia vita con l’abilità di una grande regista».

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    La protagonista non appartiene alla società occidentale, eppure anche lei, come chi teme l’irrazionale, costruisce attorno al suo Io una corazza di razionalità; scrive la sua vita e ne segue il canovaccio, per “anticipare l’evento”, per non essere preda di un’improvvisa irruzione dell’ignoto che può contrastare solo negando la proria identità femminile più profonda. Ma nella catena, che serra l’accesso all’irrazionale, c’è sempre un “anello che non tiene”… e il Pensatore entra dalla porta incustodita del sogno: «Il Pensatore, si è intrufolato nei miei sogni. Dal Letto ancora caldo direttamente nei miei sogni (…) E ho cominciato ad avere paura». Le due rette che dovevano scorrere all’infinito senza mai sfiorarsi inaspettatamente si fondono : «Prima del Pensatore, la mia vita pubblica e la mia vita segreta scorrevano su due rette parallele (…) Poi è arrivato il Pensatore e le cose si sono ingarbugliate».Saiwa narra della proria crisi: ha l’opportunità di conoscere il non conosciuto ma lo teme; qualcosa in lei è mutato, scopre di aver dentro di sé un ”ospite inatteso”: c’è qualcosa di perturbante che la domina, una minaccia che non è esterna a sé. Non può più tenere la “giusta distanza” dal desiderio.

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    Nel  sogno il volto dello straniero, che la assedia, ha i tratti dell’uomo amato: «Il volto desiderato non è un ricordo e nemmeno un sogno,/ è forse l’unione delle due cose, e tuttavia le eccede. / Il volto desiderato è l’eternità del momento agognato/ che si estende… senza fine.»

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    ilfuco

    Risento le sue parole e tremo

    Da quando l’ho incontrato non ha mai smesso di recitare poesie. Poemi interi che imparava a memoria. Lui declamava e io fantasticavo che li riscrivesse per me sola. Che la poesia fosse la chiave del mio corpo?

     

    La poesia era sempre tra noi. Lui mi amava con i versi degli altri. Quando partiva per un viaggio, mi telefonava per dirmi il titolo di una raccolta o di una poesia. Io cercavo il poeta, leggevo le parole, e me lo sentivo accanto. Pessoa, Kavafis, Char, Michaux e altri che non conoscevo. La poesia era sempre tra noi. Con lui ho ripreso a scrivere le mie poesiole, che sono diventate il rito iniziatico di ogni nostro incontro. Mi chiedeva le mie parole e io, in silenzio, gli porgevo il foglio con la poesia. Lui la leggeva come se partisse alla scoperta del mio lato oscuro, della parte più profonda di me che si cela dietro la mia frivolezza e le mie risate inconsistenti. Scopriva quello che non osavo rivelare nemmeno a me stessa. In silenzio ripiegava il foglio con cura e se lo faceva scivolare in tasca. Che il mio corpo fosse una delle chiavi della poesia? Basta che io mi veda nuda nello specchio perché mi torni in mente come parlava del mio corpo. Dei mie seni, del mio sesso, delle mie natiche, della mia pelle, del mio odore. Risento le sue parole e tremo. Risento le sue parole, le sue carezze, i suoi sguardi e tremo.

     

    Salwa Al-Neimi – La prova del miele

     Bum-

    Scheda

    Autore: Salwa Al-Neimi

    Titolo: La prova del Miele

    Editore: Feltrinelli

    Pp 112 – Euro 10,00

     

    IBS : http://www.ibs.it/code/9788807017643/al-neimi-salwa/prova-del-miele.html

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