• Realtà parallele – Le due lune

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    Riproponiamo gli articoli che  Salvo Carfì scrisse tempo fa sul tema della molteplicità del reale

    Le due lune

    di Salvo Carfì

     

    Sto leggendo un romanzo di Murakami Haruki, 1Q84. Non ho ancora finito di leggerlo, mi mancano poche pagine che mi voglio gustare come l’ultima fetta di torta ricottaeppere che, spaventatissima, sta aspettando chiusa in frigorifero il proprio – dato che nulla si crea e nulla si distrugge – tragico divenire.

    Com’è il romanzo? Non lo so ancora definire … certamente è coinvolgente … ma purtroppo lampi di genio, banalità, una struttura troppo artificiale ed inutili ripetizioni si susseguono come in molti romanzi dove la bravura di chi scrive viene contaminata sia dai fruitori, che si sentono più a loro agio nella dissociazione, sia dagli editori che vogliono un prodotto commerciale da dare in pasto  a chi non sa distinguere un’aragosta da un’aringa salata… sapete cosa ho pensato? ho pensato che sarebbe interessante prenderlo e ridurlo di circa la metà … sono convinto che diverrebbe un ottimo romanzo.

     

     

     

    Ad esempio l’invenzione delle due lune che invadono con la loro assurdità la vita dei protagonisti, indicando loro l’esistenza di una doppia realtà che ad un certo punto della loro vita diviene visibile, è molto affascinante e da al romanzo un sapore singolare.

    Nonostante manchino poche pagine non ho ancora capito bene cosa siano o cosa rappresentino le due lune. Però la loro immagine mi segue e, a volte, quando l’aria della sera scurisce,  mi ritrovo a scrutare il cielo per vedere se nella nostra galassia è spuntata una seconda luna.

    In effetti basta smettere di guardare il sidereo e rivolgere lo sguardo a terra per vedere ciò che appare come uno sdoppiamento della realtà. Come i protagonisti del romanzo dell’autore giapponese spesso mi capita di trovarmi di fronte a situazioni o a notizie che mi fanno dubitare della mia solita naturale fusione psicofisica. In poche parole accade che i miei sensi percepiscano alcune realtà estranee al mio pensiero.

     

     

     

    Giovedì scorso ad esempio stavo seguendo sulla 7 Servizio Pubblico di Santoro, quando la seconda luna, improvvisamente, è entrata nella realtà: c’era un video in cui si vedeva il processo per la trattativa tra Stato e Mafia (di seguito troverete il video) in cui il l’ex Generale del Ros Mario Mori rilascia una deposizione. In pratica cosa dice Mori? Dice che il 5 maggio ’92, dopo la morte di Falcone, ebbe un colloquio con l’allora sindaco di Palermo Ciancimino:

    “ma signor Ciancimino, ma cos’è questa storia, ormai c’è muro contro muro, da una parte c’è Cosa Nostra dall’altra c’è lo Stato, ma non si può parlare con questa gente?”

    Se si guarda questa frase in modo superficiale si potrebbe pensare “mbeh, che problema c’è? C’era un problema, si voleva che Cosa nostra la smettesse di ammazzare la gente a destra e a manca, e allora si chiede loro di smettere in cambio di qualche favore”.

    Pensando in questo modola seconda luna in cielo accanto a quella regolare rientrerebbe nella normalità delle rivoluzioni planetarie. Ma se apriamo bene gli occhi possiamo vedere alcune incongruenze etiche grandi come … una luna … appunto.

    Innanzitutto con la criminalità organizzata non si tratta ma la si contrasta in ogni modo. Se Ciancimino diceva a Mori “si posso mettermi in contatto con Cosa Nostra” andava immediatamente arrestato. Ma lo cosa più grave che emerge da questo colloquio raccontato da uno dei protagonisti è contenuta nelle parole “ma cos’è questa storia, ormai c’è muro contro muro”. Ma come “ormai c’è muro contro muro”? Ma non è giusto e doveroso che tra una pericolosissima organizzazione criminale e o Stato ci sia fisiologicamente il muro contro muro?

    Pare di no. Infatti, a guardare bene, quella seconda luna sui cieli di Sicilia era spuntata nel 1943 quando gli americani per preparare il loro sbarco sulle coste siciliane fecero trattative tra Stato (americano) e Mafia (italo-americana). Da allora questi contatti non vennero mai a mancare. Persino il nuovo governo della regione Sicilia capeggiato da Crocetta, come si è potuto vedere domenica sera su Report, ha al suo interno metastasi  mafiose provenienti persino dall’ex governatore Salvatore Cuffaro, (meglio conosciuto come vasa vasa) che, per quanto ne so, essendo stato condannato definitivamente a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio attualmente sta scontando la pena nel carcere romano di Rebibbia. Con accanto gli epigoni di tali personaggi sarà molto difficile per il Governatore della Sicilia far scomparire la seconda luna dal quel cielo che diede i natali al grande Empedocle.

    11 dicembre 2012

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