• Qui lo dico e qui lo nego … negare è umano o diabolico? E se fosse illegale?

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    20ddi Jeanne Pucelli

    di Jeanne Pucelli

    Non voglio tediarvi con discorsi sui massimi sistemi, né scomodare chi ha dato alla parola “negazione” un volto e un senso. È che stamattina ho letto su Repubblica la risposta che Corrado Augias ha dato ad un lettore che lo interrogava sulla questione “galera si o galera no per i negatori”.

    «Io son colui che sempre nega (…) sono parte di quella forza che sempre fa il bene ma vuole sempre il male» dice Mefistofele a Faust.
    Invece nel Libro dell’Apocalisse, Giovanni afferma che gli apparve « uno simile a un figlio d’uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d’oro all’altezza del petto. » il quale, per farla breve, disse «Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine.» e forse anche “son l’ovo e la gallina”.

    Ora, secondo voi, al di là del fatto meramente letterario in cui si evidenzia una prognosi psichiatrica con tanto di allucinazioni uditive e visive del Giovanni da Patmos, chi le spara più grosse? Quel bugiardone di Mefistofele o quel paranoico dell’apparizione? Se ci fosse un legge sul negazionismo chi andrebbe rinchiuso più a lungo nelle patrie galere?

    No, non ridete perché la faccenda è molto seria. È maledettamente seria perché Augias, citando il filosofo inglese John Stuart Mill, scrive « – in una democrazia liberale – fino a quando non si provochi un danno la manifestazione del pensiero è libera.» Ora, allucinando di trovarsi in una “democrazia liberale” e non nella nostra realtà di “stato teocratico”, chi provoca più danno? un tizio come Mefistofele oppure la divinità cristiana che appare all’evangelista in modo pirotecnico? . Certo la domanda è mal posta perché in realtà, la domanda sarebbe: chi ha provocato più danno, coloro che negando la realtà hanno usato per i loro crimini il nome di Belzebù oppure coloro che per quasi due millenni hanno insanguinato la terra al grido di “Dio lo vuole”?

    Andando più in profondità ci potremmo chiedere che danni psichiatrici ha provocato e continua a provocare la negazione della verità da parte di chi, pervicacemente e contro qualsiasi regola che si possa definire umana, continua negando la realtà, a indottrinare gli esseri umani.
    Se si fa una legge sul negazionismo, intendendo per negazionismo il negare pubblicamente la realtà esistente ed esistita, allora tutti i credenti che pubblicamente sostituiscono certezze scientifiche con credenze assurde, sarebbero perseguibili legalmente. Perché? Ma semplicemente perché, come affermava Stuart Mill, queste persone provocano un danno in quanto offendono in primo luogo l’intelligenza dei pensanti. Certo, come diceva il filosofo inglese mentre un danno materiale è quantificabile, un’offesa all’intelligenza non lo è perché l’amor proprio appartiene alla sfera imponderabile dei sentimenti che, come ogni aspetto della realtà umana, non sono misurabili.

    Però sarebbe bello denunciare un pazzoide che va in giro a spaventare i bambini urlando « il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui» dicendo ai giudici istruttori: “il mio bambino è terrorizzato e dice che ha paura del diavolo perché ha visto alla televisione un uomo che tutti definiscono autorevole e persino intelligente parlare dell’esistenza reale del diavolo”. Sarebbe un classico caso di negazionismo della realtà che provoca danni … o no?

    Se invece per reato di negazionismo significa esclusivamente delinquere negando pubblicamente un fatto storico, ad esempio la shoah o la tragedia dei desaparecidos, beh allora potrei ogni giorno tranquillamente denunciare decine di informatori mediatici che negano realtà storiche documentate. E mi chiedo anche se omettere una notizia, pubblicare dati pseudoscientifici, annullare la realtà umana dei “clandestini”, non faccia parte della negazione che in una società umanamente sostenibile sarebbe perseguibile.

    Ma forse di negazione è bene lasciare parlare coloro che si occupano seriamente della cura della mente che negando si ammala.
    Tutto il resto ricade nella sfera semantica che dice dell’intenzionalità cosciente di chi, per proprio tornaconto personale, mente per ingannare.

    © Jeanne Pucelli –  Riproduzione riservata – 10 marzo 2015

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