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Ama la realtà,
questa misera accantonata
fuori della porta del castello prefabbricato:
non vale di meno di tutte quelle favole ragionate a tavolino e travestite da incanto
che ci hanno sporcato la vita e diviso le mani.
Ama la storia vera,
che sia nel sogno nel dipinto o nel suono,
o davanti ai tuoi occhi aperti a metà della giornata,
che non pretende un minuto in più del tempo che ti batte nel petto.
Ama l’immaginazione terrena degli sconosciuti, la realtà che ci appartiene per quella che è,
la bellezza indomita che non hai deciso,
l’onda inattesa con cui ti ha travolto
come ameresti me che non te lo chiedo,
che non mi vedo come tu mi vedi,
che ti vedo come tu non ti vedi,
ma so con certezza di te
come tu sai pure di me
a dispetto della materia inanimata.
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Francesca Lucci
18 Luglio 2017 @ 07:16
Perfetta.