• Perché left non reagisce alle offese di Macaluso a Massimo Fagioli? – Lettera aperta

      2 commenti

    mare-tempesta-gabbiano

    di GianCarlo Zanon

     

    27 luglio 2014 – Questa mattina mi sono alzato in burrasca. Ieri su left non c’era alcun accenno dell’attacco di Emanuele Macaluso contro lo psichiatra Massimo Fagioli, colonna portante di quella rivista. Avevo scritto a left una lettera in cui chiedevo di difendere Fagioli dalla bordate post-staliniane di Macaluso, ma vedo che la redazione, per qualche motivo a me ignoto, ha deciso di incassare l’offesa senza reagire.

     

    macaluso

    La mia lettera – che inserirò dopo questa breve premessa – era sicuramente troppo lunga e forse anche troppo incazzata per essere pubblicata, ma mi aspettavo che la  redazione reagisse. Invece niente , niente, ni-en-te.

    A questo punto mi chiedo, e chiedo a chi avrà la voglia di leggere i miei pensieri, cosa stia succedendo a left. Nel numero precedente  (n.27-2014) accanto a pregevoli articoli tra cui quello di Massimo Fagioli, c’era anche un’intervista di Tiziana Barillà a Ninetto Davoli in cui egli viene definito “ragazzo di vita” e i ragazzi di vita sono, per chi non lo sapesse, ragazzi in maggior parte minorenni, che vendono il proprio corpo a pederasti che li violentano. «A quei tempi aveva 15 anni» scrive la Barillà senza far notare che se Davoli aveva 15 anni e se egli era un “ragazzo di vita” significava che si vendeva a uomini adulti. E accanto a lui, come da foto, c’era Pasolini che, dicono le cronache giudiziarie, non chiedeva certo la carta di identità alle sue vittime. Roberto Arbasino nel 2005, sulle pagine del supplemento di Liberazione, Queer, scriveva : «Pier Paolo amava i minorenni, un’inclinazione che oggi sarebbe di una riprovazione assoluta». Mentre allora andava benissimo? Sembra di no visto che Pasolini venne espulso dall’insegnamento e dal Pci perché colto durante un atto che oggi costerebbe qualche anno di galera in più di allora. Chi avesse voglia di approfondire legga qui.

     

    conNinetto_inAeroporto

    Ora left  propone questa intervista della Barillà che, saltando a piè pari la pederastia di Pasolini, scrive «Ninetto, uno dei simboli della “romanità». Ninetto è quel tipo allegro che nella foto qui sopra sta alle spalle di Pasolini. Di fronte a queste parole mi ribello e mi chiedo se qualcuno stia trascinando left all’interno di quel gorgo culturale contro cui si è da sempre battuto.

    Questo potrebbe spiegare in parte l’annullamento da parte della redazione dell’attacco di Macaluso a Massimo Fagioli. Spero di sbagliarmi.

     

     

    La mia lettera inviata a Left il 18 luglio 2014

     

    Cara redazione di left

     

    Ho letto l’intervista su left (n.27) di Donatella Coccoli a Enrico Calamai. Ho letto anche l’intervista che, sulle pagine di Venerdì di Repubblica, Concetto Vecchio fa a Emanuele Macaluso. Nell’intervista Macaluso esalta ancora una volta Togliatti, già giudicato negativamente dalla storia , soprattutto dopo la pubblicazione del saggio storico “Il tradimento – Gramsci, Togliatti e la verità negata” di Mauro Canali. Macaluso si dice infastidito da «…la predica di quel Fagioli, lo psicanalista, che sull’allegato Left scrive che l’Unità deve la sua fortuna alla genialità politica e culturale di Gramsci, mentre Togliatti rovinò tutto con il suo cattocomunismo, mi cadono le braccia per l’ignoranza e la presunzione concentrate in una sola frase». Come sappiamo lo psichiatra Massimo Fagioli non fa altro che scrivere la verità su Togliatti che tradì non solo Gramsci ma le idee fondanti e in continuo divenire del Partito comunista italiano nate e morte con Gramsci.

     

    Donatella Coccoli  nel preambolo dell’intervista a Calamai scrive «Nel silenzio generale, del governo italiano e del Vaticano, Calamai riuscì a far espatriare, e quindi a salvare, centinaia di connazionali perseguitati dal regime, come ha raccontato nel libro Niente asilo politico.» Ho letto il libro di Calamai ed egli non denuncia solo l’infame silenzio del governo italiano e del Vaticano ma anche quello del maggior  partito all’opposizione, il Pci:  «Il mio interlocutore è un ometto pelato, con lo sguardo vivace e la barba alla Lenin. Socchiude gli occhi, studiandomi, mentre parla in modo cauto, furbesco, annoiato. Sa bene cosa voglio dirgli e va subito al dunque: “Il partito – mi spiega – non può più aiutare i tuoi guerriglieri . Ne abbiamo già troppi in Italia”.» Questo è quanto accade a Calamai quando nel 1977 va nella sede di Via Delle Botteghe Oscure per chiedere al partito di fermare la carneficina dei desaparecidos.

     

    Quanto Calamai scrive svela la connivenza che i dirigenti del Pci ebbero con la Chiesa cattolica complice e mandante del genocidio argentino. Emanuele Macaluso nel periodo in cui sparivano 30.000 giovani argentini faceva parte dell’apparato del partito ed era giornalista. «Siamo nell’estate del 1977 – scrive Calamai – e c’è aria di compromesso storico. Sono altre, ormai, le priorità del Pci.» A Macaluso da fastidio che si parli di cattocomunismo che generò il compromesso storico e attacca left e Massimo Fagioli. Spero che difendiate con forza left e l’autore di centinaia di articoli che hanno dato quei contenuti che hanno fatto la fortuna della vostra rivista.

     Grazie

    Gian Carlo Zanon

    11 agosto 2014

     

    Nei giorni scorsi, sul settimanale left, lo psichiatra Massimo Fagioli in due occasioni ha reagito agli insulti di Emanuele Macaluso :

     

    «Forse gli insulti violenti “presuntuoso ed ignorante” (…) sono per il pensiero che è giunto a dire la parola che non era stata mai della natura ma di un non umano»

    -articolo su Left 2 agosto 2014, L’assenza non c’è, se c’è memoria fantasia,

     

    «(…) lessi che la ricerca e discussione era riassunta neri due termini “presuntuoso ed ignorante” perché avevo scritto, come tanti altri, che il pensiero di Togliatti era diverso perché, fondando il cattocomunismo aveva distrutto il pensiero di Gramsci.»

    -articolo su Left 9 agosto 2014, Esigenze e bisogni, bisogni ed esigenze

    • Caro Gian carlo, l’articolo della Barillà non mi era piaciuto per niente e le frasi di Macaluso sarebbero state il giusto spunto per parlare se non altro (!) del libro di Canali, di Gramsci e dell’orrore del suo tradimento da parte di Togliatti, cominciando a diffondere il più possibile la verità storica di quanto accaduto… perchè invece no?
      Un abbraccio Silvia

    • Caro Gian Carlo, sono pienamente d’accordo con quello che scrivi anche se purtroppo no ho letto il libro di Calamai ma sono sempre più angustiata da questo atteggiamenti da parte di vecchi comunisti quando si tirano fuori gli scheletri dagli armadi, i conti con la storia non li hanno fatti né hanno alcuna intenzione di mettersi in discussione, invece per andare avanti in un processo di ricostruzione di una sinistra è vitale separarsi dal passato. Evidentemente si sono adattati a questo miserevole presente!
      Un’ultima cosa andava detta al “compagno” Macaluso, una volta famoso frequentatore dei salotti buoni romani, almeno questo si diceva di lui: LEFT non è, lo ripeto, non è un “allegato” dell’Unità!
      ciao

    Scrivi un commento