• La vittoria delle donne del M5s – Virginia Raggi, nonostante le oche capitoline starnazzanti, stravince e sale sul Monte Capitolino

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    di Jeanne Pucelli

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    Questa mattina ho provato a guardare nell’angolo del giardino segreto deve di solito nascono le mie illusioni politiche. Lì il terreno è ancora arido …

    Mi è piaciuto il commento alle elezioni di Roma di un amico romano che lavora con me nell’estremo nord: “‘sti impuniti credevano nell’impunità elettorale, e invece tié” e con il destro ha piegato in due il braccio sinistro lanciando in aria l’avambraccio. Pare si chiami  “gesto dell’ombrello”.

    Renzi che farà ora? Porgerà cristianamente l’altra guancia? Ma figurati continuerà ad andare in giro per il mondo gigioneggiando assiduamente con il suo smartphone.

    Dicono le cronache che quando in Inghilterra moriva un re i cittadini britannici, per sottolineare la continuità del potere dinastico, vociassero in coro “è morto il re. Viva il re”. Sta accadendo anche nella sala del trono piddino dove re Renzi, malridotto ed accasciato su uno scricchiolante scranno, continua ad essere acclamato dai suoi bravi.  Tutto questo in attesa che un Macduff di turno, forte della propria cesarea nascita, venga a tagliare la testa al tiranno. Se avessero letto il Macbeth i renziani si sarebbero accorti che la foresta di simboli che attorniava il loro logo in realtà nascondeva l’elettorato incazzato dalle troppe angherie renziane. Quella foresta di simboli fluttuanti ora cercheranno di andare con il cappello in mano dal vincitore  e l’unico bosco che rimarrà a Renzi sarà quello al plurale della ministra perennemente al suo fianco.

    Chiariamo subito che da queste parti non siamo stati mai partigiani del M5s, anzi. (leggi qui i nostri articoli sul M5s e sui suoi eso-dirigenti – N. del R.).

    Ciononostante di fronte all’avanzata delle truppe corazzate renziane bisognava pur fare qualcosa. E quindi sono molto contenta che Virginia Raggi e Chiara Appendino abbiano conquistato i comuni di Roma e Torino. Questa mattina già mi sentivo più leggera.

    Virginia Raggi, così a pelle, mi piace particolarmente. Non ne so molto, tranne cose molto private che non vi posso dire ma che mi avvicinano ancor più a lei. Fidatevi.

    Certo Virginia non dice di essere di sinistra ma dice cose di sinistra, invece Giachetti dice di essere di sinistra e sta nel partito che fa cose di destra. E questa è solo una delle differenze tra i due. Guardate un po’ la fisiognomica dei due visi: la fisionomia di lei sembra unire forma e contenuto, quella di Giachetti … francamente … capite che non ci poteva essere partita. E sì che hanno provato di tutto, persino brutti fallacci da cartellino rosso.

    Inoltre dove voleva andare ‘sto Pd zavorrato da una moltitudine di simboli risibili tra cui spunta quello del partito dei Verdi. Mi domando che cosa abbia da ridere il sole del partito ecologista visto che è lì per sostenere coloro che vogliono trivellare l’Adriatico. Possibile che ‘sto sole invece di essere triste continui a ridere? Possibile che non si senta neppure un po’ a disagio? Ma!

    Certo che per le iene fra un po’ sarà un problema: vedo già il lobbista appaltatore romano disperato che dice al socio “a Frà e mò che famo”, e Franco rispondergli saggiamente “ma nun te preoccupà , stattene bono bono per un po’ de tempo poi vedrai … ‘e cose se riaggiusteno da sole”. (verifica dialettale del collega romano)

    Ma prima di giudicare vediamo come si muoverà il nuovo sindaco capitolino. Vediamo se farà pagare le tasse sugli immobili alla Chiesa cattolica come ha promesso. Vedremo.

    Comunque vada, peggio di così non può andare e quindi perché  non provare a sperare che V. Raggi possa far molto meglio dei piddini? Non che ci voglia molto per fare meglio di così! Noooo?

    Non mi dimentico mai che i politici fanno parte di quella casta che sta in mezzo tra il cittadino e chi vuole usare il cittadino per proprio tornaconto personale. Bisognerà vedere come vanno le cose perché una cosa è fare opposizione ad un gruppo di potere politico che governa, un’altra è governare. Quindi non so cosa indicherà tra qualche mese l’ago della bilancia romana: le lobby o il cittadino?

    Io non ho votato ieri perché non essendo residente non ho potuto, ma se fossi stata romana avrei votato Raggi e se avessi abitato a Torino avrei votato Appendino… sempre per questioni di fisiognomica!

    Ma non mi faccio soverchie illusioni perché so benissimo – nel bene e nel male intendiamoci – chi sono i “grillini”, come si origina il movimento, chi sono i fondatori, ecc. ecc..

    Questa mattina ho provato a guardare nell’angolo del giardino segreto deve di solito nascono le mie illusioni politiche. Lì il terreno è ancora arido. Ci vorrebbe un po’ di pioggia benefica portata da nubi cariche di fatti concreti e anche qualche seme/idea, perché possano nascere, crescere e svilupparsi nuove illusioni. Ma per ora…

    © Jeanne Pucelli – Riproduzione vietata

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