• La poesia … il viaggio … Rabindrānāth Tagore – “il mormorare della primavera!

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     Il nostro destino

    Camminavo lungo la strada, non so perché,
    era passato mezzogiorno e i rami di bambù
    ondeggiavano al vento.
    Le ombre inginocchiate, con le braccia tese,
    seguivano i passi della fuggente luce.
    I facchini erano stanchi di cantare.
    Camminavo lungo la strada, non so perché.
    La capanna sulla riva del fiume è ombreggiata
    da un albero spiovente.
    Qualcuna era intenta in un cantuccio, al suo lavoro
    udivo la musica dei suoi braccialetti.
    Mi fermai vicino a quella capanna, non so perché.
    La stretta strada serpeggiante costeggia
    molti campi di senape, molte foreste di mango.
    Passa presso il tempio del villaggio
    e per il mercato, verso l’approdo del fiume.
    Mi fermai vicino a quella capanna, e non so perché.
    Era un ventoso giorno di marzo, molti anni fa,
    quando il mormorare della primavera era languido
    e i fiori del mango cadevano nella polvere.
    L’acqua s’increspava e lambiva la brocca di bronzo
    sull’ultimo gradino dell’approdo.
    Penso a quel ventoso giorno di marzo, non so perché.
    Le ombre della sera scendono e il gregge
    torna all’ovile.
    C’è luce grigia sui campi silenziosi,
    i contadini aspettano il traghetto presso la riva.
    Lentamente torno sui miei passi, non so perché.

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