Nagehan Uskan da Istambul
Cari amici,
Cosa succede qua? Non e’ cosi breve da poter raccontare con qualche paragrafo, pero’ un piccolo riassunto che speriamo tanto che possa servire a darvi un’idea.
Tutto e’ cominciato con una manifestazione pacifica per proteggere il parco a Taksim (il centro della citta’). A parte che e’ uno dei pochi parchi rimasti in citta’, la procedura legale non era seguita in modo giusto dalla polizia e dal suo nuovo ”proprietario” che voleva distruggerlo e costruirci un centro commerciale. La trasformazione urbana sempre a favore del capitale e dei seguaci del governo non era piu’ sopportabile, e’ finalmente si era ottenuta la consapevolezza comune per questo. Da un lungo periodo il governo faceva finta che tutto stia andando bene, limitando le liberta’, facendo l’oppressione sulla stampa, sulle persone per esprimere le loro opinioni, occupando gli spazi comuni. La violenza della polizia si e’ fatta sentire sempre di piu’ e respirare le lacrimogeni a caso ormai era stato una parte della nostra vita quotidiana. Il 1 maggio e’ stato un giorno di grandi attacchi violenti fascisti invece di essere un giorno da festeggiare. Le limitazioni all’alcol perche’ dobbiamo essere dei giovani turchi piu’ svegli ha fatto crescere l’odio di tanti.
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La reazione di oggi non puo’ essere limitato ne’ solo con un partito politico ne’ con un gruppo di attivisti. In questo momento la gente che e’ in piazza e in diversi angoli di Turchia siamo tutti… Molte persone vivono questo sentimento di agire e protestare insieme per la prima volta. Tante persone per certi aspetti apolitici o che non sono mai riusciti o sentiti la necessita ad esprimere le loro idee, ora sono fuori le loro case. Per la prima volta si tratta veramente di un ”noi”. Questo movimento ha unito tutti a partire dalla sensibilita’ per proteggere un ”albero” e uno spazio ”pubblico-nostro”. La resistenza e la solidarieta’ e’ da ammirare, si sta provando profondamente. Come si continua a dire: ”Oggi tutti siamo una persona nuova.”
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Forse l’inizio e’ stato il parco Gezi che e’ ora il nostro simbolo, ma ormai si tratta di un movimento diffuso in tutta la Turchia. Siamo numerosi, e siamo contro questo governo fascista. La media e’ come sempre stato da anni, zitta! Ignora, ignorante… Il presidente Erdogan ieri ha fatto un annuncio pubblico dove ha detto che tutti i manifestanti sono dei predoni, piccoli gruppi marginali e sono da essere impiccati in quegli alberi del parco.
In questo momento e’ difficile prevedere cosa succedera’. La situazione e’ ancora assai seria, la violenza della polizia non sembra calmare, pero’ la resistenza continua sempre piu’ forte.
Come stiamo? Non vi preoccupate, non eravamo mai stati cosi bene.
Andra’ meglio!
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Un abbraccio a tutti,
Nagehan & Deniz