• Crisi economica e land grabbing … declino di un dio maggiore

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    di Giulia De Baudi

    Tornare indietro di millesettecento anni per indagare ciò che successe a Milano nel febbraio del 313 d.C. è impresa ardua. Le difficoltà sono insormontabili soprattutto perché la storia è stata scritta da una schiera di teofili immersi nella credenza di una religione che ha come cardine la totale rinuncia alla realtà: basterebbe pensare che per il cristianesimo, come per tutte le religioni salvifiche, la vera vita ha inizio dopo la morte.

    Anche se nelle scuole e nelle Università viene insegnato che è esistito un Editto di tolleranza firmato dai due Augusti dell’impero romano, Licinio per l’Oriente e Costantino I  per l’Occidente, in realtà non ci fu nessun editto scritto ma semmai degli accordi verbali  a cui fecero seguito disposizioni ai governatori delle provincie. Non ci dobbiamo meravigliare di questa, tutto sommato veniale, interpretazione della storia entrata nella tradizione, perché di fatto da allora il cristianesimo venne tollerato e i suoi adepti non subirono più persecuzioni.

    Molto più grave è invece la mistificazione, ripetuta e capillare, stilata dalla Chiesa cristiana per distorcere la verità storica a proprio beneficio.

    L’accanimento menzognero inizia già dal primo affacciarsi alla storia di Costantino nella famosa battaglia di Ponte Milvio. In quell’occasione, secondo la leggenda metropolitana cristiana che attinge dall’agiografia su Costantino di Eusebio di Cesarea, egli avrebbe avuto una visione – le allucinazioni c’erano anche allora – in cui gli sarebbe apparso Cristo che gli ordinava  di adottare come proprio vessillo il segno che aveva visto in cielo il giorno prima: due luci che si incrociavano con in mezzo una scritta “Εν Τουτῳ Νικα” che letteralmente si deve tradurre “in questo modo vinci” e non “con questo segno vincerai”, come gli zelanti clerici tradussero in latino. In hoc signo vinces  ha in sé la parola “segno, simbolo” assente nella frase greca.

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    Non parliamo poi della  cosiddetta Donazione di Costantino (nota in latino come “Constitutum Constantini“, ossia “decisione”, “delibera”, “editto”) ,  un documento apocrifo conservato in copia nelle Decretali dello Pseudo-Isidoro (IX secolo). Nel 1440 il filologo italiano Lorenzo Valla dimostrò in modo inequivocabile come il documento fosse un falso, nella sua opera De falso credita et ementita Constantini donatione.

    Come vediamo la tradizione clericale voluta e scritta e ritoccata dai poteri teocratici succedutisi in  millesettecento anni, grava sulla verità storica.  La realtà molto probabilmente è molto più semplice: Costantino, probabilmente consigliato dalla madre cristiana,  durante quella battaglia si affidò alla divinità cristiana piuttosto in voga negli ambienti  della nobiltà d’oriente da cui egli proveniva. Con il simbolo della divinità, XP,  inscritta nel labaro imperiale che precedeva le truppe, egli sconfisse per l’ennesima volta Massenzio, e come fece Scipione l’Africano che dopo aver vinto riempì Roma di templi dedicati alla dea Mens e a Venere Ericina che gli avevano dato la vittoria contro i cartaginesi,  egli dedicò una serie di templi alla potente divinità che lo aveva reso vincitore. Fu un atto in continuità con la tradizione religiosa-apotropaica del tempo che premiava le divinità vincenti.

    Se andate a fare un giro in India, vedrete i templi di molte divinità, come quello della dea Kalì, vuoti, mentre i templi che hanno a che fare con le divinità della ricchezza – come Lakshmi  che ha per simbolo delle monte d’oro – rigurgitano di fedeli e di offerte.

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    Questo significa che l’alienazione religiosa, che purtroppo affligge l’umanità in modo endemico, trova nella potenza delle divinità, palesata dalla supremazia culturale e finanziaria di chi vi aderisce, un alleato.

    Quando i preti cristiani per far opera di proselitismo si recano in luoghi in cui la popolazione indigena ha, secondo loro, un minus culturale e scientifico nei confronti dell’occidente cristiano, questi individui vedono i sacerdoto cristiani come fossero figli di un dio maggiore. Potenti preti protetti da un dio potente che da loro cibo, automobili, capacità tecniche e scientifiche, e soprattutto potenza economica. Se si va a controllare a quale religione appartengono le élite  del centro e del sud dell’Africa si vedrà che queste sono composte per la stragrande maggioranza da monoteisti. Mussulmani e cristiani sono seduti sugli scranni del potere e queste minoranze dominano immense maggioranze di individui di religione animista e quindi “figli di dei minori”. Questo valeva anche per l’America e  l’Australia prima che la maggioranza animista, per l’intervento dei cristiani, non fosse passata a miglior vita divenendo una minoranza.  D’altronde lo sappiamo che la storia del cristianesimo è una storia criminale.

    Un altro segnale viene dai sacerdoti che si vedono nelle chiese italiane. Prima venivano dalle zone più povere italiane – nel Veneto, fino agli anni ’50-60,  ogni famiglia contadina aveva almeno un religioso in casa – ora il Sud del mondo si è allontanato e i sacerdoti sono sudamericani, filippini, africani … figli di un dio minore che per salvarsi la vita sono divenuti sacerdoti della religione vincente.

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    Tornando alla nascita dello sdoganamento da parte di Costantino I della religione cristiana, mi appare  molto chiaro che egli usò questa religione semplicemente come instrumentum regni. Come molti storici affermano Costantino fu areligioso e non fece, come dimostrano le fonti storiche documentarie, mai parte integrante de nessuna comunità religiosa. Anche le fonti archeologiche confermano questi dati, basti sapere che durante la costruzione di Costantinopoli accanto alle chiese di vai culti cristiani, vennero costruiti, templi di divinità greche, sinagoghe, mitrei ecc. ecc. .

    Inoltre, quando nel 321 fu introdotta la settimana di sette giorni e fu decretato come giorno di riposo il dies Solis (il “giorno del Sole”, che corrisponde alla nostra domenica), certamente Costantino al dio cristiano non ci pensava proprio:

    «Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro, perché spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la cura delle vigne; sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, vada perduto il momento opportuno, stabilito dal cielo. »

    E il cielo, cari cristianucci miei, per Costantino è la sede del Sole invicto, dispensatore di vita e di abbondanza, e non di un dio invisibile, rompicoglioni e acerrimo nemico della vita terrena.

    È solo quando con l’Editto di Tessalonica emesso il 27 gennaio del 380 dagli imperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II (quest’ultimo all’epoca aveva solo nove anni) che il cristianesimo diviene religione di stato . Il testo venne preparato dalla cancelleria di Teodosio I e successivamente venne incluso nel codice Teodosiano da Teodosio II.

    « Imperatori Graziano, Valentiniano e Teodosio augusti. Editto al popolo della citta’ di costantinopoli.
    Vogliamo che tutte le nazioni che sono sotto nostro dominio, grazie alla nostra clemenza, rimangano fedeli a questa religione, che è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo, e che egli ha trasmesso personalmente ai romani, e che ovviamente (questa religione) è mantenuta dal Pontefice Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, persona con la santità apostolica; cioè dobbiamo credere conformemente con l’insegnamento apostolico e del Vangelo nell’unità della natura divina di padre, figlio e spirito santo, che sono uguali nella maestà e nella Santa Trinità. Ordiniamo che il nome di cristiani cattolici avranno coloro i quali non violino le affermazioni di questa legge. Gli altri li consideriamo come persone senza intelletto e ordiniamo di condannarli alla pena dell’infamia come eretici, e alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa; costoro devono essere condannati dalla vendetta divina prima, e poi dalle nostre pene, alle quali siamo stati autorizzati dal giudice celeste.
    Dato in Tessalonica nel terzo giorno dalle calende di marzo, nel Consolato quinto di Graziano Augusto e Primo di Teodosio Augusto »


    Questo editto, che si basa sul fatto che la religione cristiana “è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo” cioè su una vera e propria  menzogna,  ha continuato ad avere valore per la Chiesa cattolica e ha prodotto milioni di morti per eresia: ebrei, desaparecidos, Tutsi … . Inoltre ha bloccato e continua a farlo, o a tentare di farlo, la ricerca scientifica.

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    Ora, da pochi anni, questo dio maggiore che ha dispensato di regali i suoi fedeli occidentali che si credono ancora dei predestinati al comando del mondo, sta perdendo vari colpi. Cosa volete la vecchiaia, a volte …

    Difficile stabilire le cause della decadenza del vecchio dio giudaico cristiano nel mondo occidentalizzato, ma potrei provare riassumerli in poche parole … si fa per dire.

    Una delle cause è culturale: una sempre maggiore quantità di individui, pur gravati da una tradizione culturale che rende congruo anche ciò che è assurdo, vedi la credenza della madonna vergine et similia,  vive questa religione come in insulto alla propria intelligenza e quindi si emancipa da essa.

    Il fenomeno è visibile nelle chiese vuote delle nuove generazioni e divenute ormai rifugio estivo e luogo di incontro sociale per vecchi prossimi alla promessa eternità sulla quale puntano gli ultimi scampoli di vita. Inoltre quest’anno nel Nord Italia i matrimoni civili sono stati maggiori di quelli religiosi, per non parlare delle coppie di fatto etero e omosessuali. La sessualità è vissuta, più o meno consapevolmente, non più, come vorrebbero papi e vescovi,  come mezzo animale di riproduzione, ma come realizzazione di sé in rapporto con l’altro da sé.

    In molti paesi del Sud del mondo i cittadini, ormai stanchi dell’ipocrisia dipreti e suore che fanno il contrario di ciò che dicono, ritrovano la propria identità in una nuova coesione con la natura,  ben rappresentata dalle religioni animiste.

    Ma forse c’è un motivo fondamentale che sta portando l’occidente cristiano e ripercorrere  a ritroso, e per gli stessi motivi pragmatici, la strada iniziata da Costantino. Se allora, e per millesettecento anni, la divinità cristiana fu braccio destro del potere aumentando a dismisura la capacità di controllo delle masse, ora l’occidente cristiano è minacciato da una crisi economica che la costringe a non sentirsi più protetta dal sistema filosofico cristiano-capitalistico. Purtroppo dobbiamo renderci conto, e l’ultima gita a suon di panini e banane sotto il sole capitolino dei “seguaci” di Berlusconi” lo può confermare,  che esiste ancora una folla di decelebrati che credono a tutto … purché quella credenza riempia loro le pance.

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    Ora quella credenza che, volenti o nolenti, è parte integrante della cultura occidentale, è in crisi perché il dio occidentale non è più in grado di far vincere al suo popolo tutte le battaglie contro gli infedeli del Sud del mondo. La Cina atea e l’India politeista con i loro quasi tre milioni di abitanti camminano spediti verso la conquista del mondo occidentalizzato vincendo tutte le battaglie economiche e comprando immobili, terre, acqua e tutto ciò che l’occidente aveva rubato e ora deve vendere per un piatto di lenticchie. Già si sapeva che le multinazionali cinesi compravano aziende occidentali, e che il Ministero del Tesoro di Pechino interveniva nei salvataggi di banche americane ed europee diventandone azionista. Ma ora, dopo industria e Banche,  è partito il terzo stadio dell’ espansione planetaria. La Cina va a caccia di grandi terreni agricoli da comprare in tutto il mondo, per garantire alla propria popolazione la sopravvivenza anche in caso di iperinflazione e crisi dei raccolti. Dall’America latina all’ Africa, dall’Asia all’ Oceania, la nuova strategia punta a risolvere uno dei più gravi problemi di lungo periodo: la sicurezza alimentare.

    L’appropriazione di terreni agricoli, chiamato land grabbing,  è un fenomeno internazionale in continua espansione che coinvolge in particolare i Paesi poveri. Secondo la definizione di alcune organizzazioni internazionali il land grabbing è l’acquisizione da parte di soggetti privati (multinazionali o altri investitori) o da parte di Stati, di vaste zone coltivabili superiori ai 10 mila ettari e di immense riserve d’acque, all’estero per produrre beni alimentari destinati all’esportazione, mediante contratti di compravendita o affitto a lungo termine – spesso tra i 30 e i 99 anni. Anche in Italia ci siamo resi conto di quanto l’acqua sia divenuta appetibile per i privati che se ne vogliono impadronire: anche l’ultimo referendum, risoltosi a favore di chi voleva che l’acqua tornasse ad essere un bene pubblico, ha lasciato l’oro liquido in mano ai privati.

    Un segnale viene anche da Bergoglio che da buon figlio di … ha capito che l’occidente si sta impoverendo e allora che c’è di meglio che mettersi la maschera da povero francescano rappresentando così  il destino a cui va incontro l’occidente? Per i nuovi tempi non serve un dio vincente e matamoros  come voleva il papa emerito ed ex nazista, serve un dio povero rappresentato in terra da un suo giullare … e infatti …

     

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    Uguali, vero?

    26 settembre 2013

    Per la privatizzazione dell’acqua leggi qui

    Per il fenomeno del land grabbing  leggi qui

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