• “Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia”

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    Il volume a cura di Livia Profeti, per la collana “Le Gerle”. Nuova prefazione dell’autore.

    Il filosofo francese svela il volto nascosto dell’opera heideggeriana: legittimare, diffondere e prolungare il progetto sterminatore di Hitler. Heidegger che confida il suo antisemitismo già nel 1916 nelle lettere a Elfride, sua futura moglie. Heidegger che nel 1933, primo rettore-Fuhrer della Università di Friburgo, incita il popolo tedesco a votare per Hitler e in seguito vieta le borse di studio per gli studenti ebrei in favore di quelli delle SA e SS. Heidegger che qualche tempo dopo spiega agli studenti che gli ebrei non sono un popolo, perché “nomadi”, privati del loro essere in quanto non radicati in un proprio “spazio vitale”.

    E poi Heidegger che ancora nel 1941 legittima le gesta del nazionalsocialismo, invocando lo sterminio come antidoto al “declino”. Fino all’Heidegger del dopoguerra, che non vuole accettare la sconfitta militare e prepara un nuovo avvento del nazismo nelle menti: il “dio a venire” dell’intervista al settimanale tedesco “Der Spiegel” del 1966, pubblicata postuma per sua volontà nel 1976.

    La traduzione in italiano di “Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia” (500 pag. 30 Euro) di Emmanuel Faye, a cura di Livia Profeti, che L’Asino d’oro edizioni pubblica il 4 maggio 2012, svela aspetti dell’Heidegger privato oltre che “politico” suffragando con ulteriori prove quanto rivelato con scalpore nella prima edizione del volume (2005), anche sulla base del contenuto di due seminari universitari degli anni 1933-1935, a quell’epoca sconosciuti.

    Martin Heidegger, i cui scritti hanno avuto prima e dopo il 1945 una diffusione mondiale influenzando non solo la Francia, ma anche il Giappone militarista, la dittatura dei generali in Argentina, fino all’Iran dei fondamentalisti più radicali, rivela nelle pagine del filosofo francese un volto inedito. Rivendicava a sé stesso il ruolo di “guida spirituale” del nazionalsocialismo e, riproponendo la triade esposta da Hitler nel Mein Kampf, si riteneva l’unico “pensatore” che avrebbe prolungato il nazismo per “cinquanta, cento anni”.

    Attuando lucidamente, sostiene Faye, l’occultamento di questa verità, Heidegger ha abilmente pervaso la cultura del ‘900 delle tesi naziste essenziali, sotto l’apparenza di idee filosofiche.

     

    i cattonazisti di cui faceva parte Heidegger

     

    “Ora che abbiamo a disposizione sufficienti elementi per essere coscienti dell’atrocità di ciò che Heidegger ha voluto trasmetterci, non ci è più possibile vedere in lui un filosofo”, scrive Faye nella prefazione all’edizione italiana. Sintetizzando i risultati di ricerche successive alla prima edizione, spiega: “Questi testi mostrano che Heidegger non ha aderito al nazismo per semplice opportunismo, ma si è personalmente identificato con il progetto razzista e sterminatore messo in atto da Hitler, e rivelano un antisemitismo viscerale e un gusto della violenza omicida confermato dal suo appello all’annientamento (Vernichtung) -indegni di un filosofo”.

    “Attraverso l’intreccio di scritti, comportamenti, fatti ed eventi storici concomitanti, Faye dimostra che il pensiero lasciato da Heidegger nei suoi scritti è profondamente nazista, tanto quanto lo era l’uomo”, afferma nella nota introduttiva Livia Profeti, curatrice dell’edizione italiana dell’opera di Emmanuel Faye, già tradotta in Germania, Spagna e Stati Uniti e attualmente in corso di traduzione in Brasile e in Cina.”

    • Non è mai esistito alcun “progetto razzista e sterminatore messo in atto da Hitler”.Essere contro gli ebrei equivale ad essere contro il popolo più razzista al mondo,quindi chi è contro di loro non è razzista casomai tutto il contrario.

      • Eva, abbiamo accettato di esporre il tuo commento, dopo una breve discussione, per aver modo di rispondere al tuo commento. Ho avuto io l’onore e l’onere di risponderti. Naturalmente non sono d’accordo con quanto tu dici. Ed è veramente difficile confrontarsi con una persona che nega il “progetto razzista e sterminatore messo in atto da Hitler”. Quanti morti ti sono sufficienti per convincerti di questo progetto criminale messo in opera da un pazzo criminale e accettato da milioni di persone? Sei milioni di ebrei non ti bastano? Vogliamo aggiungerci 400.000 malati di mente, i primi a provare i gas che in seguito saranno usati nei campi di sterminio; ti bastano? O vogliamo aggiungere altri sessanta milioni di civili morti durante la guerra voluta da Hitler? Ti bastano Eva? Ti bastano. Io non so chi sei Eva ma da queste cose che scrivi o sei una totale demente che non conosce i fatti storici o sei una criminale tale e quale a tutti coloro che voltarono la faccia dall’altra parte e quindi sei complice sia dei nazifascisti sia dei loro complici: la Chiesa cattolica soprattutto.
        Pur con molti distinguo, per quanto riguarda quelli che tu chiami “ebrei” e “il popolo più razzista del mondo” e io chiamo esseri umani che si riconoscono in toto o in parte con l’attuale governo di Israele, sono d’accordo con te. I fatti storici a cui stiamo assistendo parlano chiaro.
        Inoltre come è già stato scritto su queste pagine – leggi questo nostro articolo su razzismo http://www.igiornielenotti.it/?p=2565 – io e tutti noi della redazione siamo molto ma molto critici sul razzismo e sappiamo benissimo che non lo ha inventato Hitler. Dopo la reconquista furono i cattolici ad obbligare gli ebrei conversos a portare un panno giallo per poterli identificare dai cristiani.
        Eva come vedi il razzismo nasce da molto lontano e tu, anche per il fatto di essere donna, non puoi negare le atrocità naziste.
        Giulia De Baudi

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