Ve lo ricordate cosa scriveva il collega Salvo Carfì sulla scomunica a Federica Salsi che il gran sacerdote Grillo aveva emanato dal suo blog?
«Il fatto è che oggi Grillo è diventato come San Cirillo vescovo di Alessandria che, con i suoi messaggi d’odio contro la sapiente Ipazia, rea di non credere alla voce del dio cristiano che attraversava il primate alessandrino, istigò i suoi parabolani finché questi la fecero letteralmente a pezzi. Grillo fa la stessa cosa, vigliaccamente dà in pasto ai suoi parabolani Fedrica Salsi che verrà lapidata attraverso face book.»
Ebbene si sbagliava: Federica Salsi non è stata solo lapidata via face book e sul sito dell’Onnipotente ma molto di più.
«M5s? Rischiamo di diventare come Scientology » accusa la Salsi, “maltrattata” dai colleghi consiglieri del Consiglio comunale di Bologna. Inoltre denuncia le evidenti «distorsioni ed errori che si stanno rivelando madornali». Nel giorno in cui i colleghi al Consiglio comunale di Bologna la ‘ripudiano’, facendola diventare ‘trasparente’ parte all’attacco: . «Non sono una star – si sfoga tra i banchi del Consiglio comunale nel corso del dibattito sulla solidarietà nei suoi confronti dopo l’attacco di Grillo per sua la partecipazione a Ballarò – sono solo una persona e vorrei essere rispettata per le mie idee, sia da Grillo sia dagli attivisti del Movimento». Poi ha letto alcuni post prelevati dal blog di Grillo in cui veniva malamente insultata senza che quel galantuomo che gestisce il sito si prendesse la briga di eliminarli … anzi.
«Ho aderito a questo movimento perché ne condividevo lo spirito e le idee, ma non voglio che si trasformi in Scientology o in un mostro. Sono andata a Ballarò per questo, e se queste mie parole serviranno alla maturazione di una consapevolezza che si sta imboccando una strada sbagliata allora saranno utili a qualcosa». Poi, (forse aveva letto l’articolo di Carfì) ha parlato di lapidazione settaria da partedei suoi ex compagni di partito. «È come dover chiedere permesso al padrone per esprimere una mia idea in quanto persona. Ma Grillo ha chiesto il permesso a qualcuno prima di candidare Di Pietro a presidente della Repubblica o quando deve chiamare Matteo Renzi ‘ebetino’?». Ma, cara Federica, ma ti pare che l’Onnipotente debba chiedere qualcosa a qualcuno? Ma daiiii!
Federica Salsi nel suo appassionato intervento ha insistito sulla violenza di cui sente echi giungere dalla base del Movimento. (ce ne siamo accorti anche noi dai due commenti inviateci). «Non potremo partecipare alla vita pubblica di questo paese con questa grettezza. Siamo un movimento, ma sembra a volte di comportarci come una setta».
Alcuni aderenti alla setta di ‘Grillology’ palesata dalla Salsi – tanto per non fare nomi Massimo Bugani e Marco Piazza – mentre parlava la collega si sono alzati e sono andati a sedersi il più lontano possibile da lei. Classico comportamento di chi crede che per far sparire un essere umano basti guardare da un’altra parte. Se fosse così siamo al delirio psicotico elemento imprescindibile per chi decide di far parte di una setta.
Pare che il galantuomo Bugani si sia sentito definire dalla collega con l’epiteto di ‘maschilista’. E lui, il galantuomo, punto sul vivo pare abbia affermato: «Io credo che per me parlino la mia storia, la mia vita e il mio impegno in questi temi anche all’interno del consiglio comunale ma ci sono momenti davvero dolorosissimi nella vita, in cui si deve osservare il mondo da un diverso punto di vista, pagandone anche magari le conseguenze. Questo è uno di quei momenti». Ma caro Bugani, se è vero che lei ha cercato di annullare la Salsi allontanandosi di qualche metro da lei, questo non è “un diverso punto di vista” questo se non è delirio psicotico è quantomeno una ignobile vigliaccheria. Sempre che tutto ciò sia vero … io non c’ero!
Io non c’ero ma la storia mi insegna che questo girare la faccia dall’altra parte credendo di annullare la realtà lo hanno fatto milioni di tedeschi … e di italiani, che volgevano la faccia dall’altra parte quando vedevano passare migliaia di esseri umani che andavano a morire nelle camere a gas.
A quanto pare la storia si ripete. Io, se qualcuno cerca di farmi fuori volgendo la sua faccia di merda dall’altra parte, non penso che sia un “maschilista”, nooo, penso che sia un povero mentecatto.
E a Federica Salsi dico “ma, fija mia, te ne sei accorta solo adesso con chi stavi … io me ne sono accorta subito”.
7 novembre 2012