• Eppure son uomini d’onore… grandi scotomi e piccole défaillances degli intellettuali italiani sulla guerra rosso-ucraina

      0 commenti

    di Gian Carlo Zanon

    In occasione di ogni crisi umanitaria vengono alla luce i tic  ideologici degli intellettuali che fino al giorno prima sembravano esenti da blackout percettivi e interpretativi. Neppure Erri De Luca, uno degli intellettuali più onesti del  nostro panorama italico, si salva da questi scotomi interpretativi che fanno dubitare della sua lucidità interpretativa. Chiamato da Alberto Caporale sul FattoQ  a rispondere su alcuni aspetti della guerra russo/ucraina De Luca risponde così: «Innanzitutto descriviamo questa guerra. È una guerra antica, una guerra del Novecento, prevalentemente combattuta con i fanti, i carristi, l’artiglieria. È una guerra paludosa, da corpo a corpo.» Per De Luca aerei e missili quindi non esistono, sono scomparsi dal suo orizzonte percettivo, così come sono spariti case, palazzi, aeroporti sventrati dai missili e dalle bombe sganciate dagli aerei, così come sono spariti dai suoi occhi i morti e i feriti dilaniati non da un fante con il fucile ma da un razzo terra-aria teleguidato. Gli aerei e i missili, guarda caso, son quelli che fanno la reale differenza tra i due eserciti. Lo sa bene il premier ucraino Zelensky che continua a chiedere di chiudere gli spazi aerei.

    Ma De Luca “non lo sa”, è “inconsapevole”. Gli fanno eco molti altri intellettuali di indubbio valore che non trovano di meglio che rivolgersi al passato per decifrare il presente come se fossero incapaci di gettare uno sguardo critico sul presente, sull’ora e adesso, sul qui e ora. Rimangono all’interno della loro bolla percettiva e interpretativa delirando su un passato che non c’è più e/o permettendo che allucinazioni sul futuro scindano il loro pensiero reso orbo da quelle schegge ideologiche rimaste conficcate nel loro pensiero dai tempi in cui “il sol dell’avvenire” li salvava dalle angosce esistenziali.

    Ma c’è di peggio: c’è chi  fa esempi stralunati evocando, come Vito Mancuso e Luigi Manconi, l’apologo del Mahatma Gandhi, per giustificare l’invio di armamenti in Ucraina: “un uomo in preda a follia omicida uccide con la sua spada chiunque incontri sul cammino: colui che trova il coraggio di ucciderlo sarà considerato un uomo caritatevole.” (SIC)  Come dire “la banalità del delirante” che altera la propria percezione accampando sulla realtà i contenuti della sua mente in panne.

    E così si scoprono ogni giorno delle mancanze, degli scotomi, degli annullamenti, degli anelli che non tengono, delle latenze che si slatentizzano, dei dettagli che mettono in mostra crepe più o meno gravi nel pensiero di questi individui che, come direbbe l’Antonio shakespeariano, sono “uomini d’onore”. Sembrano minuzie, dettagli di poco conto, ma è nei dettagli che si nasconde… non il diavolo, ma le piccole  grandi scissioni del pensiero che fanno la differenza, confondono, distraggono, e non permettono di avere una visione reale della realtà presente.

    16 marzo 2022

    Scrivi un commento