• Enciclopedia del Crimine – Bonny and Clyde – La banda Barrow

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     a cura di Giovanni Dupin

    Con questo lungo articolo di John Mèrionés Shawi che narra, tra mito e realtà, la storia della più famosa coppia di criminali che sia mai esistita,incontrato negli archivi di una inverosimile quanto reale “Enciclopedia del crimine”, con un notevole sforzo di trascrizione, da parte delle redazione, dei testi rosi dai tarli, I giorni e le notti, inizia la pubblicazione di articoli che trattano di criminalità.

     

    Questo non per oscure pulsioni inconsce, ma per scandagliare i pensieri che precedono il delitto. Porteremo su queste pagine serial killer famosi come Landru l’uccisore di molte donne e la Cianciulli che “saponificava” le sue vittime; parleremo anche della criminalità organizzata: come nasce e come si sviluppa; e poi dei famosi criminali sui quali si sono fatti decine di film come Jesse James o lo Jack lo squartatore.

     

    Il motivo? Per dimostrare se ce ne fosse bisogno, che il criminale è sempre un malato di mente anche se ha un comportamento sociale ineccepibile.

     

    Le sottolineature che troverete sono mie e stanno a significare un disaccordo con alcune forzature interpretative dell’autore. Invece i neretti per far notare i passaggi in cui si può intravedere come la malattia mentale si nasconde in piccoli e quasi invisibili tic rivelatori.

     

    Bonnie Parker e Clyde Barrow

     

    di John Mèrionés Shawi

     

    Buch e Blanche Barrow

    La banda Barrow

    Blanche non poté mai essere la moglie di un uomo onesto. Dopo l’irruzione della polizia a Joplin, Buck non era più in grado di tener fede alle sue promesse. Ormai, era definitivamente compromesso e su di lui pesava l’accusa di omicidio o di complicità in omicidio.

    Ma non gli dispiaceva poi tanto: in fondo, dentro di sé, sperava che le cose si mettessero a quel modo. Agli occhi del fratello, Clyde appariva ancora più ammirevole, dopo la capacità che aveva dimostrato nel dirigere la difesa e la fuga della banda. Buck ormai lo considerava come una specie di eroe, e si ripromise di rimanere sempre con lui.

    Se quel ragazzone atletico, che aveva l’aria di non prendersela molto per le cose del mondo, non riusciva a immaginare una vita diversa da quella all’ombra del fratello pervertito, crudele e un po’ pazzo, niente e nessuno obbligava Blanche a legare il suo destino alla banda. Non era ricercata, non aveva mai usato una pistola, aveva fatto di tutto per riportare il marito sulla retta via. Questa situazione insostenibile sconvolse Blanche sia mentalmente sia fisicamente. La donna cominciò a trascurarsi nella persona. I suoi lineamenti si fecero duri, l’espressione del volto divenne tragica e sempre più cupa.

    Blanche e Bonnie finirono per rassomigliarsi, nonostante l’odio che c’era tra loro.

     

    Quanto a W. D. Jones, non aspettava altro che l’occasione buona per filarsela. Non ce la faceva più a sopportare la continua tensione, e non sopportava nemmeno più di prestarsi ai pervertimenti di Clyde e di Bonnie.

    Il crollo economico nei tempi difficili

    Prima di essere condannato per l’ultima volta nel 1933, Henry Pierpont, che fu prima il modello poi il complice di John Dillinger, dichiarò a Joe Shepard, un giornalista d’Indianapolis:

    «Perché dovrei avere dei rimorsi? Io ho derubato i banchieri che, a loro volta, derubano i loro clienti. In fondo, tutto ciò e servito solo ad aumentare le tariffe delle assicurazioni… Nel corso di questi ultimi anni, non è passato nemmeno un giorno senza che io non abbia avuto occasione di odiare la legge».

    Henry Pierpont in una foto d’archivio

    Pierpont espresse in modo aggressivo i medesimi sentimenti che moltissime persone provavano a quel tempo, anche se si trattava di persone poco propense alla violenza e all’illegalità. Molti americani, d’altronde, non scorgevano più con chiarezza la linea di demarcazione tra legalità e illegalità. In una società in crisi da oltre quattro anni, dove i disoccupati erano più di tredici milioni e continuavano ad aumentare, dove la corruzione era un fatto normale sia nell’industria privata sia a livello statale, i valori tradizionali erano venuti meno e le soluzioni estreme – individuali oppure collettive – non apparivano più inequivocabilmente condannabili.

    Mense gratuite durante la grande crisi del ’29

    Un senso d’incertezza angosciava tutti. La società non era più in grado di distinguere il bene dal male. Quale poteva essere il criterio di giudizio nei confronti di un senatore che vendeva, per un paio di migliaia di dollari, una rivoltella a un detenuto? O nei confronti di un capo di polizia che era al soldo della malavita? Oppure nei confronti di un procuratore distrettuale che si lasciava fotografare sorridente e a braccetto del delinquente che avrebbe dovuto spedire sulla sedia

    elettrica?… Gli americani non sapevano più raccapezzarsi: ne avevano viste troppe.

     

    La situazione si fa comica

     

    Tuttavia, c’era un limite anche alla confusione morale della gente perbene. La banda Barrow aveva suscitato l’odio di tutti. Perfino nell’ambiente della malavita le imprese della banda, che sembravano opera di pazzi furiosi, suscitavano disapprovazione.

     

    Alcuni esponenti della Mafia americana in posa davanti al fotografo

     

    Soprattutto la violenza sanguinaria di Clyde e di Bonnie risultava tanto più intollerabile quanto più era immotivata. In un periodo di preoccupazione economica, di austerità, qualsiasi

    azione gratuita viene sempre interpretata come un lusso odioso, una provocazione.

     

    I Barrow non erano solo dei fuorilegge, ma anche dei paria. Non potevano contare sull’aiuto di nessuno: né sugli uomini politici corrotti, né sui giudici disposti a vendersi, né sulla malavita; inoltre, non avevano a disposizione il denaro sufficiente per trovarsi un rifugio sicuro come Hot Springs o Saint Paul. E poi, l’esperienza di Joplin era stata loro sufficiente.

     

    Si convinsero sempre più che la migliore difesa era l’attacco. In due mesi, si fecero una bella fama in quasi tutti gli stati del Middle West, e portarono a termine una serie impressionante di piccole rapine, ai danni delle stazioni di benzina, di negozi e di banche. Ma, se il ritmo delle imprese era addirittura frenetico, i guadagni furono, nella maggior parte dei casi, irrisori. I Barrow, erano, senza ombra di dubbio, i peggiori rapinatori di banche del momento. Lasciavano sempre tutto al caso, e il caso riservava loro sorprese che avevano molto della gag cinematografica: una volta, la banda tentò una rapina in una agenzia bancaria ‘ripulita’ un’ora prima da altri gangster; un’altra volta cercò di rapinare una banca che era appena fallita!

     

    In qualche altra occasione, il bottino ammontava a sedici dollari o a venti dollari. È chiaro che i rischi non venivano calcolati in proporzione al guadagno. Dopo ogni colpo, la banda doveva fuggire il più lontano possibile per far perdere le proprie tracce. Per quel che riguarda le fughe,

    Clyde diede sempre prova di genialità: ricordava in modo quasi portentoso le strade, sia principali che secondarie, le scorciatoie, e possedeva un sesto senso per quanto riguardava i posti di blocco o di controllo della polizia. La stampa lo soprannominò “il bandito fantasma”. Buck veniva dopo di lui, al secondo posto. Jones era stato relegato a far quasi da comparsa, Bonnie non faceva più nulla. Tuttavia, i componenti della banda si separavano solo raramente, e, in ogni caso, mai nel momento del pericolo. Durante le rapine, Blanche e Bonnie rimanevano sul sedile posteriore dell’automobile.

     

    Un’altra foto con Buch e Blanche Barrow

    Se i fratelli Barrow e Bonnie si trovavano perfettamente a loro agio nel condurre quella vita, Blanche e Jones erano costantemente sull’orlo di una crisi di nervi.

    Nella Louisiana, il ragazzo approfittò di un momento di tregua per rubare una automobile e correre a nascondersi a casa di sua madre. Ma il suo rifugio venne subito individuato; Clyde e Bonnie qualche giorno dopo andarono a riprendersi Jones e lo costrinsero con la forza ad unirsi nuovamente a loro.

     

    Il fuoco, la foresta , le armi

     

    A metà giugno del 1933, mentre stavano percorrendo una strada del Texas, l’auto che Jones e Bonnie avevano rubato capottò, il motore prese fuoco. Bonnie rimase ustionata. Tuttavia fu proprio lei ad insistere che la banda non sospendesse l’attività. Con un fucile, che teneva fra le

    braccia bendate, continuò a partecipare a ogni colpo.

     

    Poco dopo, la banda rapì due poliziotti della stradale, per poi abbandonarli in aperta campagna, sani e salvi. Quasi incredibile, se si tiene presente la facilità con cui i Barrow ammazzavano.

    In una settimana, i Barrow portarono a termine una dozzina di furti a mano armata. Il 23 giugno, ad Alma, nell’Arkansas, un agente di polizia, un certo Henry Humterey, entrò in un drugstore che la banda stava svaligiando. Clyde lo fece fuori.

    Lo sceriffo della città riunì in fretta alcune dozzine di persone, organizzò una vera e propria caccia all’assassino, e setacciò tutta la campagna. Invano.

    Dopo quel nuovo delitto, la polizia e la popolazione dell’Arkansas vennero mobilitate. La banda fu individuata e braccata in una regione montagnosa; ben presto, si ritrovò completamente circondata. Clyde e Buck non aspettarono che il cerchio si stringesse, rubarono l’automobile di un

    medico e cercarono di sfondare il primo posto di blocco che incontrarono. Clyde guidava, mentre gli altri sparavano raffiche di mitra dai finestrini posteriori. Il tentativo riuscì.

     

    La fuga improvvisa aveva costretto i gangster ad abbandonare quasi tutte le armi; per questa ragione, senza nemmeno riprendere fiato, puntarono diritto su un deposito di munizioni della Guardia Nazionale. Riuscirono a fare rifornimento di rivoltelle, fucili automatici e munizioni, ricostituendo così il loro arsenale.

     

    Dalle parti del motel Red Crown è pieno di sbirri

    La polizia perse le tracce della banda per otto giorni, fino al 18 luglio 1933. Quel giorno, nello Iowa, una banda composta da tre uomini e due donne rapinò alcune stazioni di servizio. Una delle donne aveva le braccia fasciate, particolare che era stato comunicato all’FBI dai due poliziotti risparmiati un mese prima dai banditi, e che permise d’identificare Bonnie Parker. Dopo che l’informazione fu verificata, l’allarme venne dato in tutto lo Iowa e negli Stati vicini.

     

    Verso le dieci di sera, i Barrow attraversarono Platte City, nel Missouri, e fecero sosta al motel Red Crown. Lì affittarono due villini affiancati, in diretta comunicazione con due garage. Bonnie, Clyde e Jones si sistemarono nella camera di sinistra, Buck e Blanche nell’altra stanza. Pagarono in anticipo per due giorni con dollari d’argento.

    La faccenda dei dollari d’argento suscitò i sospetti del portiere. Costui, la mattina dopo, 19 luglio, ne parlò con il proprietario del motel. A sua volta, il proprietario avvertì la polizia del Missouri.

    Quando la polizia seppe di quante persone si trattava, fu sicura di avere in mano la banda Barrow; e si mise in azione. Vennero richiesti rinforzi a Kansas City. Un distaccamento di guardie federali armate di mitra, protette da scudi corazzati e precedute da un’auto blindata arrivò nel pomeriggio a Platte City, e si appostò nelle vicinanze del motel. I poliziotti decisero di aspettare la notte per passare all’attacco.

     

    La loro intenzione era di sorprendere la banda nel sonno per evitare una carneficina. La presenza di due donne tra i gangster era senza dubbio all’origine di quella condotta prudente, o almeno, così affermò in seguito la polizia.

    Ma la presenza delle forze dell’ordine non passò del tutto inosservata. Quando Jones si recò in farmacia per comperare le garze e la pomata necessaria alle scottature di Bonnie, sentì da un altro cliente questa frase: «Dalle parti del motel Red Crown è pieno di sbirri».

    Il Motel Red Crown teatro della sparatoria

    Jones tornò di corsa a casa per dare l’allarme. Tutti e cinque si barricarono nella camera di destra, quella di Buck e di Blanche, da dove erano in grado di controllare l’esterno.

    Naturalmente, ebbero cura di trasportare là tutte le armi e tutti i materassi disponibili. Poi spensero la luce.

    Un’ora dopo, persuasi che tutti i componenti della banda dormissero, i poliziotti cominciarono a muoversi. L’auto blindata si avvicinò alle villette e due uomini armati di mitragliatrici piazzarono alcuni scudi blindati davanti a ognuna delle porte. Mentre osservava i preparativi della polizia, Clyde spiegò agli altri qual era il suo piano di fuga.

    La faccenda si dimostrava molto più complessa che a Joplin. I Barrow si trovavano di fronte a un piccolo esercito equipaggiato di tutto punto, che sapeva perfettamente con chi avrebbe avuto a che fare. Clyde non ignorava che le possibilità di forzare il blocco erano quasi nulle. Dal momento che Buck e Clyde non avevano nessuna intenzione d’arrendersi, non c’era che un tentativo da compiere, un tentativo le cui possibilità di riuscita erano minime: prendere i poliziotti di sorpresa. E tutto si svolse in un attimo.

    Un poliziotto bussò alla porta e gridò:

     

    – Polizia! Vogliamo parlarvi!

    – Ci vestiamo e arriviamo – rispose Bonnie.

     

    Clyde e Buck sgattaiolarono fino al vano della finestra sul davanti, con la pistola in mano. Jones scivolò silenziosamente nel garage e si mise al volante della Ford. Bonnie aggiunse:

     

    – Gli uomini sono dall’altra parte.

     

    Le misure predisposte per l’assalto vennero subito convogliate verso la villetta vicina. Il poliziotto si rivolse ancora alla ragazza:

     

    – Sbrigatevi a uscire, voi.

    – Eccoci – gridò Bonnie.

     

    In quel momento, i due fratelli Barrow saltarono dalla finestra sparando con due pistole ciascuno.

     

    – Non bisogna mancarli, questi bastardi!

    – urlò Clyde.

     

    Presi alla sprovvista, i poliziotti si gettarono al riparo. Tra di loro c’erano già alcuni feriti. Le pallottole rimbalzavano sugli scudi corazzati, riempiendo l’aria di vibrazioni metalliche. Un proiettile forò per caso un pneumatico dell’auto blindata che, nonostante gli sforzi degli agenti che si trovavano all’interno, non poté più né avanzare né indietreggiare.

    Buck ritornò in camera. Clyde aveva cominciato a sparare raffiche di mitra: Una pallottola andò a colpire il clacson dell’auto blindata, e un suono ininterrotto cominciò a lacerare l’aria. Il rimanente del distaccamento di guardie federali credendo che si trattasse di un segnale si gettò in avanti.

     

    Bonnie e Blanche, proteggendosi con dei materassi, uscirono dalla villetta. Buck, le copriva. In quel preciso istante, Clyde, che aveva aggirato l’edificio, aprì le porte del garage, urlando:

     

    – Tutti in macchina!

     

    La Ford fece un balzo in avanti e, pochi metri fuori del garage, si fermò un attimo, giusto per lasciare il tempo a Clyde di saltare sul predellino, mentre le donne si sbarazzavano dei materassi e salivano sul sedile posteriore dell’auto, da dove cominciarono subito a sparare. Buck stava per raggiungere i compagni, quando volò a terra, ferito alla testa. Blanche saltò giù dalla macchina e riuscì a portare il marito fino all’auto, benché gli inseguitori fossero ormai vicinissimi.

    La Ford partì con il motore imballato. Dopo numerose sbandate, filò diritto verso la strada principale. Jones guidava con la testa quasi abbassata fino al cruscotto e faceva procedere l’auto a zig zag per evitare che i pneumatici venissero colpiti. Una raffica di mitra fece esplodere il parabrezza, un frammento di vetro colpì Blanche all’occhio sinistro.

    Ma ormai i cinque erano fuori tiro. La macchina scomparve in direzione di Platte City.


     Le ferite

     

    Mentre Clyde guidava a tutta velocità sulle strade secondarie che portavano alla frontiera del Missouri con lo Iowa, Jones si prendeva cura di Buck, di Blanche e di Bonnie. Ancora una volta, come a Joplin, come tra le montagne dell’Arkansas, erano usciti vivi da una situazione disperata. Ma ormai i cinque cominciavano ad avvertire una grande stanchezza. Non facevano che fuggire, disperatamente, ogni volta dovevano evitare una trappola diversa. La minaccia era sempre presente, e dovunque si fermassero, c’era la possibilità che venisse loro tesa un’imboscata.

     

    L’FBI condusse sempre più efficacemente la lotta contro la banda. Gli agenti speciali controllavano tutte le piste, non lasciavano un attimo di respiro ai Barrow, affinché questi non fossero in grado di

    riorganizzare l’offensiva.

    Dopo l’attacco al motel Red Crown, convinti che Buck fosse stato seriamente ferito, comunicarono a tutti gli ospedali della regione l’ordine di trattenere coloro che si presentavano per farsi curare qualsiasi ferita da arma da fuoco. La banda intanto, aveva abbandonato la Ford crivellata di colpi, e aveva rubato altre due berline per poterne avere una di scorta.

    Clyde guidava la prima, Buck e Blanche stavano con lui. La ferita di Buck necessitava

    di cure continue. Blanche nascondeva il suo occhio purulento, portando grandi occhiali scuri. Nella seconda automobile, Bonnie sorvegliava Jones. Il ragazzo non riusciva più a dissimulare il panico, e supplicava che lo lasciassero libero. La notte, Clyde lo legava all’automobile o a un albero.

     La testa ricoperta di sangue

     

    Vicino a Dexter (Iowa), il 23 luglio 1933, in un parco di divertimenti deserto, un agricoltore scoprì alcune garze macchiate di sangue e le braci ancora calde di un fuoco da campo. La gente era diventata a tal punto diffidente, che il contadino pensò subito ai Barrow e avvertì un membro del

    comitato di vigilanza della contea. Costui si recò sul posto e si nascose nei pressi. A pomeriggio inoltrato giunsero due automobili a qualche minuto d’intervallo una dall’altra.  Per ridurre al minimo i rischi di farsi beccare, i Barrow avevano girato tutto il giorno separatamente, e si erano dati appuntamento per la notte.

     

    Dopo aver identificato Clyde e Bonnie senza possibilità di dubbio, il membro del comitato di vigilanza corse alla prima cabina telefonica e avvertì lo sceriffo di Dexter. Costui, forte dell’esperienza di Platte City, fece intervenire anche i colleghi delle contee vicine, la Guardia Nazionale dello Iowa, e lanciò un appello ai cittadini, perché formassero una squadra di volontari. Riunì così, in qualche ora, una vera e propria armata, o meglio, un gruppo numeroso che comprendeva poliziotti muniti di mitra e cittadini armati di carabine ad aria compressa, di fucili da caccia, di rivoltelle.

     

    A mezzanotte, i cinque gangster erano completamente circondati. Tutte le strade, tutte le possibili uscite erano bloccate. Per evitare il fiasco dell’ultima volta, venne deciso di aspettare le prime luci dell’alba, e, fu dato ordine di sparare a vista. Da parte loro, i Barrow non avevano notato niente di anormale. Dormivano tutti nelle automobili, tranne Jones che era stato legato ai piedi di un albero.

    All’alba, Bonnie andò a slegare Jones. Insieme prepararono la colazione: caffè e salsicce. Clyde accese una sigaretta, Blanche finì di vestirsi. Buck aveva addosso solo una calzamaglia.

    A qualche centinaia di metri lo sceriffo diede il segnale per l’attacco. Lentamente, senza far rumore, gli uomini si fecero avanti, nascondendosi di albero in albero per mettersi in posizione di tiro prima che la banda si accorgesse della loro presenza.

    All’improvviso, Clyde scorse un’ombra fra gli alberi:

     

    – Gli sbirri!

     

    Agenti e volontari si misero a sparare. Clyde, Buck e Bonnie afferrarono fulmineamente le armi. Jones cercò di far partire una delle auto; una scarica di pallini lo colpì, e il ragazzo svenne. Clyde lo sollevò e lo spinse sul sedile posteriore della macchina. Con Bonnie stretta a lui sul sedile anteriore, Clyde partì a tutta velocità verso gli assalitori che sparavano come dannati. Ferito al braccio, Clyde abbandonò per un attimo il volante e perse il controllo della macchina che andò a schiantarsi contro un albero. Senza perdere un istante, il gruppetto raggiunse correndo l’altra macchina. Quando si accorsero che era crivellata di colpi e inutilizzabile, Bonnie, Clyde e Jones scapparono in direzione dei boschi, sparando scariche di mitra alla cieca. Buck era in difficoltà. La ferita alla testa si era nuovamente riaperta e perdeva molto sangue. Con Blanche che gli stava abbarbicata addosso, Buck si buttò al riparo dietro un tronco e riuscì a fermare l’avanzata degli assalitori.

     

    Sparava senza interruzione, in tutte le direzioni: ormai non ci vedeva più. Non sapeva nemmeno che fine avesse fatto suo fratello, ma cercò di proteggerlo, per un minuto, per qualche secondo in più, premendo ancora una volta il grilletto della pistola. Tutt’a un tratto si afflosciò sulle ginocchia. Blanche si mise a urlare come una pazza, nel silenzio che improvvisamente si era fatto:

     

    – Buck, non morire!

    Un documento fotografico d’eccezione: Blanche esplode in una crisi isterica

    alla vista di Buck ferito a morte.


     Venne afferrata per i polsi. Buck, ormai agonizzante, fu disarmato; era coperto di sangue, con sette pallottole in corpo. Le lontane grida di Blanche erano coperte  dal rumore dell’acqua di un ruscello li vicino; Bonnie, Clyde e Jones non le sentirono.

     

    Buch morente in ginocchio tra gli uomini dell’FBI

    I tre seguirono verso valle il corso del ruscello, cercando di nascondersi dietro i rami che coprivano le sponde. Dove erano finiti i loro inseguitori? I tre gangster ne avvertivano la presenza dappertutto ma sapevano che erano disorientati almeno quanto loro. Clyde, all’improvviso, si allontanò dalla sponda e condusse la piccola banda verso un campo di granoturco.

    Carponi, proseguirono fino al limitare di una fattoria. Un’automobile era ferma davanti all’edificio. Inzuppati, infangati, sporchi di sangue, salirono sull’auto, la misero in moto, si allontanarono verso nord.

    Un volontario fa una foto ricordo con Blanche ammnettata

    In una sala dell’ospedale di Dexter, affollata da poliziotti, giornalisti, fotografi, la voce isterica di Blanche superava il vocio. Quando i medici le annunciarono che non si poteva fare niente per salvare Buck, Blanche gridò, accusò Clyde di aver abbandonato il fratello, di non aver tenuto fede al giuramento pronunciato cento giorni prima, dopo i fatti di Joplin. Poi riprese, a bassa voce, il suo sproloquio incoerente.

    Poche ore dopo, Buck Barrow morì.

     Un furore impotente

    La mattina dopo, 25 luglio, i giornali fecero un ampio resoconto dell’imboscata effettuata a Dexter, e della morte di Buck. Pubblicarono anche, con grande risalto, le accuse di Blanche, e lasciarono capire che Clyde si era comportato da vigliacco. Già profondamente colpito dalla morte del fratello, Clyde piombò in una specie di furore disperato quando lesse quelle notizie; parlò per ore con Bonnie e con Jones, Per giustificarsi.

    In ogni modo, d’accordo o meno con la polizia, la versione degli avvenimenti presentata dalla stampa faceva parte di tutta una serie di tentativi per demoralizzare la banda. Si cercava di piegare la resistenza psicologica dei banditi.

     

    Essi superarono il momento di smarrimento, e la banda riprese la sua attività. Le rapine, i furti, i saccheggi si susseguirono; e durante i due mesi d’estate, la banda compì altri tre omicidi. Bonnie, a quel tempo, divideva tutti i rischi con Clyde. Si facevano vedere dovunque insieme, mentre Jones restava in automobile. I metodi e gli obiettivi della banda non cambiarono. Qualche tempo dopo, la coppia venne a sapere che Blanche era stata a dieci anni di reclusione.

    Blanche Barrow

     

     Continua …

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