• Elezioni in Israele. Non è un paese per eguali e liberi. Il vivere civile al tempo delle teocrazie monoteiste

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    2 monoteismo

    di Nora Helmer

    Il leader del Likud Benyamin Netanyahu ha vinto le elezioni. Le sue ultime dichiarazioni «Se vinco le elezioni, non nascerà uno Stato palestinese» e si continuerà «a costruire e fortificare» hanno avuto lo stesso effetto “benefico” che ebbe per Ariel Sharon la sua “passeggiata” nella Spianata delle moschee. “Passeggiata” che, pur causando conseguenze nefaste nelle relazioni israelo-palestinesi, fece guadagnare a Sharon il consenso necessario per vincere le elezioni.

    Questo significa che l’occupazione dei territori palestinesi sarà intensificata e che i diritti di quel popolo continueranno ad essere calpestati.
    Questa è, a mio giudizio, una scelta che porta lo Stato di Israele sulla strada della distruzione e della perdita anche di quella parte dei territori posseduti legittimamente prima della “guerra dei sei giorni”.

    La geopolitica sta cambiando rapidamente e Israele è sempre più isolato. L’America, nonostante venga tuttora fortemente controllata dalle lobby sioniste, prima o poi ineluttabilmente dovrà voltargli le spalle. Questo per vari motivi tra cui la fine della sua dipendenza petrolifera – che obbliga al controllo capillare dei paesi arabi alleati –  e l’avvento di altre potenze – Cina, India, Brasile ecc. – da cui difendersi economicamente.
    Sansone si risveglierà dal sonno mitologico e riprodurrà la sua morte trascinando con sé i “filistei”. Non ci saranno colonne divelte ma un semplice click che dà il via all’esplosione dell’arsenale atomico che Israele possiede da decenni. Spero di sbagliarmi, ma …

    Visto le coalizioni politiche che si prospettano, anche la minoranza degli israeliani che non hanno votato Netanyahu dovrà subire l’irrigidimento dello stato confessionale, la violenza delle destre assetate di sangue arabo e la malattia mentale degli integralisti religiosi. Consiglio a chi vuole vivere in uno stato delle cose umanamente sostenibile di espatriare. Israele non è più un paese per eguali e liberi. Non lo è da tempo, ora la situazione si aggraverà.

    Non è che qui le cose vadano meglio dal punto di vista dell’eguaglianza e della libertà di espressione ma non siamo ancora a quei livelli di disumanità e se vogliamo possiamo ancora farcela. Senza soffermarsi sugli orrori dell’Is, la stragrande maggioranza dei paesi a religione mussulmana, per quanto riguarda i diritti civili, uguaglianza e libertà non se la passano certamente meglio di Israele, anzi. A ben guardare neppure nella politeista India e nell’atea Cina libertà e uguaglianza sono venerate dalle classi dirigenti.

    Certamente però i tre monoteismi, cristianesimo, islam e ebraismo si strutturano su fondamenta culturali che eliminano qualsivoglia possibilità del vivere liberi tra eguali:


    «Nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri». Deuteronomio, 20:16

    «Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita». Sura 8:12

    « Non è lo stesso, un bambino battezzato o un bambino non battezzato: non è lo stesso. Non è lo stesso una persona battezzata o una persona non battezzata.». J.M. Bergoglio, Udienza generale dell’8 gennaio 2014

    Ecco tre splendidi esempi di eguaglianza, di libertà, di fratellanza e di pacifismo tra diversamente credenti …

    18 marzo 2015

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    • E il fatto che nella Knesset sono entrati 14 parlamentari arabo-islamici, mentre a Gaza e a Ramallah non esiste un ebreo manco a cercarlo col lanternino, ovviamente,non significa niente.

      • Un commento degno di Face book: Frine esatto non significa niente , è come dire “come mai nelle banlieue parigine non abitano francesi della media borghesia mentre nel centro di Parigi vivono alcune persone delle banlieue? ” . Vedo che non capisce il senso del mio articolo , ma non si preoccupi ci sono abituata.
        N.H.

    • Beh, allora deve farsi qualche domanda se nessuno caposce mai il senso dei suoi articoli!

      • Mi sono già domandata perché lei e altri come lei non intendono il senso dei miei articoli, non ho risposte, sono fenomeni che andrebbero interpretati. Non essendo un’adetta ai lavori ermeneutici mi limito solo a scrivere i miei pensieri sugli accadimenti … ma vedo che con con quel “nessuno capisce mai il senso dei suoi articoli” lei cara Frine cerca la rissa verbale … e a me, francamente … buona notte cara

        N.H.

    • Buona notte anche a lei! Neppure a me, francamente….

    • Cara Frine ma che c’azzecca la rappresentanza araba nel parlamento monocamerale di Israele con la non presenza nei territori di Gaza e di Ramallah di israeliani? E’ forse un “nesso strano” di origine pscicotica? Spero di no, perché non capire il senso di un articolo come questo che mira soprattutto a demistificare i tre monoteismi che alimentano l’odio verso l’altro da sé è un fatto piuttosto grave. Se invece scrivi , cara Frine, solo per rompere i coglioni allora non sei schizzata ma solo “una da face book”

      Carla

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