• Donpasta: Artusi Remix, ovvero cibo, affetti, memorie e sapienza popolare in tavola

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    A noi … a me piace stare a tavola. La tavola può trasformarsi in un preludio … artistico … è a tavola che si tracciano i “destini del mondo”, è a tavola che si imbastiscono dialoghi sui “massimi sistemi”. È a tavola che si intrecciano incontri e separazioni. Ho memoria di amori iniziati a tavola e di amori finiti a tavola. La tavola – ma anche il tango – è il primo “esame”, e gli esami, come diceva Edoardo nostro, non finiscono mai.

    Artusi-Remix

    Poi ci sono i ricordi “primordiali”: ricordo, era la fine dagli anni ’50, che mio zio si alzò da tavola incazzatissimo prese giacca e cappello e uscì di casa, senza nemmeno salutare. Ricordo vagamente che il pranzo era iniziato parlando di cibo e ricette e, ricordo bene, finì in una pazzesca litigata per questioni politiche. Lo zio, anarchico fondamentalista, non abitava nella mia città. Per tornarsene a casa doveva percorrere in treno centinaia di chilometri. Nessun problema, gli ideali prima di tutto. Lui aveva vissuto cinquant’anni da migrante e se l’era sempre cavata. Non so bene perché ora questi ricordi, venati dalle memorie che nascono dalle sensazioni di quei momenti, si riaffaccino alla mia mente, anzi lo so: Donpasta ha pubblicato l’Artusi Remix , Viaggio nella cucina popolare italiana.

    Daniele De Michele, Donpasta per i fans che affollano i suoi spettacoli, inventore del Food Sund System, è un tipo strano assai: « Egli persegue una propria via, – scrive Alberto Capatti, Storico della cucina e membro del Comitato Scientifico di Casa Artusi, sulla prefazione del libro – fra parentele e web, fra una regione epicentro – la sua Puglia e non la Romagna – e un triangolo geografico – Roma-Napoli-Lecce – e fiuta rischi e vantaggi della delocalizzazione di qualsiasi testo di cucina nella comunicazione e nei suoi linguaggi.»

    Donpasta, il tipo bizzarro che ha fatto della sua passione culinaria un sistema filosofico, qualche tempo fa si mise in testa un’idea strana: raccogliere ricette e storie umane, fondere il tutto e pubblicare un libro. Da dove iniziare? « La domanda che mi ero posto era la seguente: come si può raccontare la cucina italiana? – scrive l’autore nella “sua premessa e introduzione metodologica” , ovvero “parmigiana di melanzane al cioccolato” – La risposta era una e una sola. Ripartire dall’Artusi. »
    Ma continua Donpasta «Questo libro non è una rilettura o una riscrittura dell’Artusi. È un omaggio spassionato a un uomo che fu uno dei padri della patria. È un omaggio alla sua metodologia di lavoro, in questo suo trattare la cucina italiana come oggetto di contenuti tecnici, filologici e affettivi al contempo.» Avete mai sentito parlare di ricette con contenuti affettivi? No vero? Ve l’ho detto che Donpasta è un tipo bizzarro!!!

    Lui inizia proprio da lì. Nel questionario che inviava a chi voleva collaborare a questo libro di ricette e arte varia vi erano delle richieste “strane” tipo «Ricetta che ti lega alle tue origini », oppure «Cosa rappresenta per te questa ricetta?» e quindi immediatamente mutava lo scenario e quindi la ricetta diveniva la rappresentazione di una memoria.

     

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    Vicino a un semi-classico Risotto alla milanese con midollo, troviamo un Risotto co a suca (con la zucca) inventata da una «veneta, giovane giornalista d’arrembaggi» e sperimentata dall’autore a «Parigi nel mio anno di Erasmus».
    Vicino al Couscous di pesce di Pantelleria troviamo il Cuscus del “pied-noir” sradicato dove si racconta come una ricetta tunisina è stata “addomesticata” da una nonna sarda per ragioni di impossibilità di reperimento degli ingredienti mediterranei. Nonna sarda emigrata da bambina in Tunisia e riemigrata vecchiarella nel profondo nord leghista.

    Insomma un libro di cucina piene di storie, di volti immaginabili, di affetti, di contaminazioni culturali, di padelle e taglieri, di racconti … un libro pieno del “sogno della cucina e del rapporto conviviale”. Perifrasando Camus potrei dire che se un romanzo nasconde sempre il sistema filosofico dell’autore, una ricetta narrata in questo modo, svela la realtà umana di chi prima l’ha cucinata, offerta ai propri ospiti e poi espressa verbalmente.

    Come accenna Capatti nella sua prefazione al libro di Donpasta, questo libro è anche un modo per disintossicarsi dai «“cuochi di baldacchino”, dagli chef in fasce o sul podio, dai cretini e geni con la toque, e dalla grigia umanità di uomini e donne che spadellano penosamente in uno studio televisivo e dentro lo schermo.»

    E come diceva mia nonna pied-noire … bon appétit

    di GianCarlo Zanon


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    Scheda


    Titolo: Artusi Remix Viaggio nella cucina popolare italiana
    Autore: Donpasta
    Editore: Mondadori
    Pubblicato con il patrocinio di Casa Artusi

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