• Cronache ai tempi del corona virus (dettagli della terza giornata)

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    La verità oltre la maschera

    di Gian Carlo Zanon

    Il mio amico Andrea S. ha redatto una ricapitolazione molto ottimistica sullo stato delle cose durante il periodo di cattività causata dal virus: problemi come quelli del traffico, dell’inquinamento, dello spreco di cibo sembrerebbero risolti; Inps e Agenzia delle entrate tirerebbero un respiro di sollievo, la prima per i decessi dei pensionati la seconda per la  migliore tracciabilità dei pagamenti; l’alfabetizzazione informatica subirebbe un notevole incremento così come tutte quelle attività, come il working in house, che si possono espletare stando nella propria abitazione.

    Andrea S. coglie anche un altro aspetto molto interessante: la trasformazione della realtà immateriale degli individui e la conseguente mutazione dei loro comportamenti. Andrea è animato da una grande positività… io, forse perché troppo inquinato da romanzi distopici, non sono così ottimista.

    La verità ovviamente sta nel mezzo: la trasformazione della realtà immateriale degli individui e la conseguente mutazione dei comportamenti ci sarà sicuramente… ma questo dato dovrebbe essere considerato neutro… nel senso che qualcuno già «ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra» altri invece pensano che «si farà l’amore ognuno come gli va». Uso queste parole della canzone L’anno che verrà di Lucio Dalla per dire semplicemente che la realtà immateriale delle persone potrà peggiorare o migliorare per varie ragioni. Tutto dipenderà sia da cosa accadrà loro nei propri rapporti interpersonali, sia da  come è strutturata la loro realtà mentale.

    Ogni crisi storica di particolare rilevanza, e questa lo è, positivamente o negativamente slatentizza ciò che viene celato dallo stato di normalità. Basta leggere la cronaca e guardare la televisione per accorgersi della recrudescenza sia del pensiero magico/religioso che dell’aumento di casi di  Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) psichiatrico.

    Seguo sui social  – per dovere deontologico – un paio di gruppi dove l’invocazione alla madonna è “cosa normale” e indiscutibile. D’altro canto tutti i clerici della Chiesa cattolica – dal papa al prete di campagna – lanciano proclami continui inducendo i credenti ad affidarsi alla propria divinità, alle proprie madonne intercedenti, ai propri santi patroni e protettori. In alcuni casi la Chiesa sfida lo Stato e il buon senso comune lasciando le chiese aperte.  Ne ho certezza perché ho chiesto se potevo andare a pregare e il sagrestano mi ha risposto di sì… conservo lo screenshot.

     Altri campanelli d’allarme sono le code per accaparrarsi cibo spazzatura e armi e gli strilli della vicina che da due giorni sta urlando a marito e figli “non ce la faccio piùuuuuu”.

    Non credo che «senza grandi disturbi qualcuno sparirà» … anche se il governatore del Texas ha detto che se per salvare l’economia dovrà sacrificare gli ultra settantenni lo farà senza pensarci due volte.

    Nel frattempo continuo a pensare perché so che «diventa importante che in questo istante ci sia anch’io». Questa pandemia passerà «io mi sto preparando, è questa la novità».

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    25 marzo 2020

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