di Gian Carlo Zanon
Roma, 12 ottobre – «La Costituzione è stata sequestrata. E’ stata data una versione efficientistica della sua revisione. Al presidente del Consiglio Enrico Letta voglio dire: usi parole di verità. Le sue parole sono state tra la denigrazione ed il terrorismo ideologico (…) è un grande imbroglio. Il non detto è che si vogliono utilizzare questi “vagoncini” per attaccare un carrozzone che porta alla personalizzazione e ad una deriva autoritaria del Paese. Letta sia sincero e ammetta che la strada imboccata non consente le garanzie che la Costituzione stessa ha posto sulla sua riforma».
Quando ho udito queste parole che giungevano dal palco su cui si ergeva Stefano Rodotà, non mi sono sentito più solo. A volte capita di seguire linee di pensiero che appaiono come sentieri solitari ancora invasi dalla nebbia generata dall’erotico amore tra il sole del mattino e la brina che di notte copre i boschi.
Il primo diradarsi della nebbia è avvenuto questa mattina quando, acquistato Left, a pagina tre ho letto la nota di Maurizio Torrealta. Tra quelle righe ho trovato le stesse righe del report della JP Morgan – che svelano le trame della finanza internazionale per distruggere le costituzioni antifasciste – che avevo inserito nel mio articolo, del 21 settembre scorso in difesa dell’art. 138 della Carta costituzionale. In quel momento mi sono sentito come quando Michael Kohlhaas, protagonista del romanzo storico di Heirich von Kleist, volgendosi si avvede di non essere più solo nella sua ribellione contro l’ingiustizia che lo ha fatto reagire in solitudine.
Dopo aver udito le parole di Rodotà, con cui ho aperto questo articolo, la nebbia si è diradata completamente e i miei sentieri, abitati anche da altri, son divenuti più sicuri, più certi: anche lui, come sta scritto nel mio articolo del 21 settembre, punta il dito sulla verità e sulla menzogna « Al presidente del Consiglio Enrico Letta voglio dire: usi parole di verità. (…) è un grande imbroglio. (…) Letta sia sincero».
Anche attorno alla manifestazione di oggi si è fatta una capillare operazione per svilire la verità, Su L’Unità di oggi c’è un’intervista di Massimo Franchi a Maurizio Landini dai toni canzonatori che sfiorano l’offesa: « …Provi a convincere un indeciso (…) Quindi cosa farete da grandi? (…) da tre anni a questa parte è abituato a ogni manifestazione a dover smentire che fonderà un partito. Ora che è in buona compagnia ha cambiato idea? ». Queste sono le stolide domande del giornalista che, o non si rende conto della posta in gioco, oppure vuole scientemente distruggere l’immagine di Landini. Sempre su L’Unità, a pag. 15, Cesare Pinelli interviene, con un lungo articolo, per indurre i lettori a credere che la manifestazione di oggi sia nata da «pregiudizi infondati sul lavoro delle riforme». Così strilla il titolo dell’intervento.
L’altra menzogna – le mezze verità sono sempre menzogne – è quella secondo cui l’Anpi avrebbe deciso di non essere oggi in piazza in difesa della Carta. L’Anpi ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui dice «Non possiamo aderire a iniziative che, pur legittime, prospettano piattaforme politico-programmatiche. Resta fermo il nostro impegno per salvaguardare la Costituzione.» Poi sono seguiti dei pallidi e fantasmagorici distinguo per spiegare la loro decisione. Tentativi maldestri in cui lo sfrigolio di un’arrampicata sugli specchi bastava per denunciare la grave dissonanza tra pensiero e parola.
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Come sappiamo, in questi frangenti storici, la direzione dell’Anpi è troppo schiacciata sul Pd, l’artefice principale delle manomissioni istituzionali che avvengono sotto la guida della Troika.
La base invece non la pensa affatto così. Tanto è vero che la direzione Anpi ha rilasciato comunicati in cui dà la libertà ai suoi consociati di partecipare alla manifestazione … però a titolo personale. D’altronde la Resistenza, come racconta superbamente Fenoglio nei suoi romanzi, non nasce in ambiti istituzionali, ma scaturisce da “una questione privata”. E sarà sempre così.
In dissenso con la Segreteria Nazionale e con il presidente, molti comitati provinciali, tra cui quello di Genova e di Roma, hanno aderito formalmente alla manifestazione.
Ho trovato un comunicato del Comitato di sezione ANPI di Como “Perugino Perugini”, il quale «riunitosi in via straordinaria in data 05 ottobre 2013, ha preso visione del comunicato della Segreteria nazionale ANPI diffuso il 25 settembre 2013, con il quale si è decisa la non adesione alla manifestazione nazionale per la Costituzione “La Via Maestra”, prevista a Roma per sabato 12 ottobre 2013.»
Questo è un estratto del testo :
«Esprimiamo disaccordo verso la decisione assunta dalla Segreteria Nazionale dell’ANPI, in quanto riteniamo che a Roma sia stata convocata da autorevoli personalità pubbliche e qualificati costituzionalisti una manifestazione democratica e popolare, a cui hanno in seguito aderito partiti, sindacati, associazioni, movimenti, organizzazioni e singoli cittadini, che considerano la Carta costituzionale un bene comune da difendere e soprattutto da applicare in ogni sua parte.
All’appello per la manifestazione del 12 ottobre a Roma ha quindi risposto un ampio e variegato fronte di soggetti antifascisti, in cui purtroppo risulta la defezione della nostra Associazione.
Molti nostri iscritti ci hanno dimostrato sconforto, perplessità e amarezza nei confronti della decisione presa dalla Segreteria nazionale.
Registriamo inoltre quanto poco si sia dibattuto all’interno di tutta l’Associazione su questa posizione assunta dal vertice dell’ANPI.
(…)
In conclusione, il Comitato di sezione ANPI di Como “Perugino Perugini”, pur non aderendo ufficialmente alla mobilitazione nazionale del 12 ottobre per la Costituzione “La Via Maestra”, invita le/i proprie/i iscritte/i a partecipare alla manifestazione, in quanto non si ravvede alcuna valida obiezione da opporre a tale invito.»
Questo è solo una delle tante ribellioni avvenuta nella pancia dell’Anpi dopo la decisione presa dai suoi gerarchi proni ai diktat del Pd.
Una ribellione che dovrebbe appartenere a chiunque abbia a cuore il bene comune e la democrazia del nostro disgraziato paese schiacciato dalle fauci di feroci iene.
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Qui e Qui l’articolo sulla difesa della costituzione citato
Qui il comunicato della sezione ANPI di Como
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Comunicato dell’ANPI di Roma
(Testo copiato dal sito Segnalazioni)
In dissenso con le scelte filo governative della presidenza nazionale partecipa alla manifestazione e invita a concentrarsi alle 14 in piazza Della Repubblica davanti a Santa Maria degli Angeli
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OdG del Comitato Provinciale ANPI di Roma approvato con solo 3 astenuti.
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Manifestazione del 12 ottobre e partecipazione dell’ANPI
Domani sabato 12 ottobre saranno in piazza a Roma movimenti, associazioni, partiti tra i quali tra l’altro Magistratura Democratica, Gruppo Abele, Rete della Conoscenza, Emergency, Comitati Dossetti per la Costituzione, Legambiente, Fondazione Basso, Antigone, Lavoro e Società CGIL, Associazione ‘dì Sinistra nel PD’, Arci Ragazzi e la lista è assai lunga, tutti schierati a difesa della nostra Costituzione. Le motivazioni che hanno portato alla manifestazione sono note ed evidenti a tutti noi non ultimo il tentativo di revisione dell’articolo 138 il più grave dopo aver già introdotto il pareggio di bilancio (che di fatto già viola lo spirito dei costituenti, in questo senso dovremo quindi anche batterci affinché cancellandolo si torni allo spirito originario). Quest’ultimo tentativo come dicevamo, rischia di introdurre un meccanismo con effetto domino tale che porterà allo stravolgimento di tutta la carta costituzionale.
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Èevidente che in questo paese la Costituzione nata dalla Resistenza rappresenta per qualcuno un ostacolo che va rimosso e questo è per noi inaccettabile.
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In adempienza al nostro statuto (articolo 2 comma L; “l’ANPI” concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli;) Non riusciamo a comprendere e condividere le ragioni manifestate dalla Segreteria Nazionale e dal Presidente Nazionale, decisioni che hanno portato a non dare l’adesione a tale manifestazione in cui saranno presenti una notevole quantità di forme organizzate tra loro assai disomogenee, ma legate comunque da un unico filo quello della difesa della Costituzione.
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Riteniamo che la nostra associazione deve essere sempre presente in piazza come nei luoghi istituzionalmente preposti a difesa di questi valori, mantenendo chiaro il suo carattere indipendente e autonomo non condizionato da nessun vincolo o appartenenza, ma teso solo al raggiungimento dei propri fini statutari. La difesa dei valori della Resistenza del sacrificio dei nostri uomini e delle nostre donne, passa per la difesa della Costituzione tale difesa può e deve avvenire a fianco di tutti coloro che condividono i valori che ne sono alla base e di cui è portatrice aldilà delle collocazioni politiche.
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In questo senso esprimiamo alla nostra Segreteria Nazionale e al nostro Presidente Nazionale un dissenso profondo per una scelta che ci porta di fatto a rimanere fuori dalla battaglia, in un momento cosi critico, in cui invece è necessaria l’unione di tutti coloro che si rifanno alla Costituzione come fonte prima della democrazia di questo Paese.
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Invitiamo quindi tutti i nostri iscritti a partecipare alla manifestazione anche se in forma personale e rimandiamo ad un prossimo futuro il dibattito su una scelta che rimane per noi non condivisibile. Il Comitato Provinciale di Roma si dichiara favorevole alla partecipazione dell’ANPI alla manifestazione del 12 ottobre invitando la segreteria nazionale ha cambiare la decisione presa.
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Sez.Anpi100celle “Giordano Sangalli”
Il presidente Fabrizio Forcella
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susanne portmann
13 Ottobre 2013 @ 12:44
riflessione/osservazione: 1) ieri tutti i tg (mi ha colpito in particolare il tg3) hanno dato molto più spazio alla manifestazione razzista dei leghisti, piuttosto che alla manifestazione in difesa della costituzione a Roma. 2) il percorso del corteo (lunga passeggiata lungo il viale alberato del Pincio) non poteva svolgersi in modo più defilato (a momenti era invisibile persino agli elicotteri), pur di non disturbare le vie dello shopping (via Nazionale e via del Corso); ho sentito turisti e e ‘shoppisti’, alla vista di piazza del Popolo gremita, chiedersi “e questi chi sono?”. ma non c’è stato l’elezione di un ‘nuovo’ sindaco? 3) la mancanza della visibilità dell’ANPI è stata grave, in quanto molti manifestanti in cerca di un punto di riferimento a-ideologico sono stati costretti a sfilare “da soli”. questa manifestazione (il corteo anzitutto) è stata resa invista.