• Donne e aborto – Francesco le perdona, Bergoglio no: indulgenze incongrue, misericordie rispedite al mittente, condoni giubilari a scadenza limitata, ecc. ecc.

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    saquen-sus-rosarios-de-nuestros-ovarios” Togliete i vostri rosari dalle nostre ovaie “

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    di Jeanne Pucelli

    Tra qualche tempo, non molto, il “papa benemerito” , vale a dire l’ex aderente alla Hitler-Jugend, nonché ex fuhrer del Santo Uffizio che invitava i vescovi a scomunicare chi avesse osato denunciare il prete che l’aveva violentato, nonché ex papa con nome di Benedetto XVI, non sarà più solo. Gli si affiancherà un altro “papa benemerito” per “meriti” acquisiti durante il pontificato.

    Nooooo !!! cosa avete capito? Questo non è un mio auspicio né una mia speranza. È che leggendo i giornali ho notato che la già importante dissociazione tra Bergoglio e Francesco I si sta accentuando spaventosamente. E, pare, dicono, sembra che durante l’Anno Santo Straordinario la forbice tra le due entità, l’una umbra l’altra porteña, si allargherà ulteriormente e allora, sembra che, pare , dicono, forse nell’anno del giubileo saranno costretti a giubilarlo come hanno fatto col tedesco.

    Un dato è evidente, e solo i nostri informatori mediatici non se ne sono accorti: forse perché troppo occupati ad adorare anche l’ultimo paio di occhiali acquistato da Bergoglio, i media non hanno visto la realtà delle cose e hanno strombazzato senza misericordia della misericordia papale per le donne che hanno abortito, dimenticando che è “misericordia a termine”. Se avessero letto bene le date di scadenza della detta misericordia si sarebbero resi conto che come per i condoni edilizi – inaugurati nel 1985 dal grande statista Bettino Craxi e portati all’ennesima potenza dal suo figlioccio Berlusconi – anche il perdono bergoglino ha un termine di scadenza.

    Le cose stanno così: come sottolinea Pagina12 – il più importante giornale argentino – nonostante che il vescovo di Bienos Aires Bergoglio avesse sempre definito le pratiche abortive “crimini abominevoli”, ora, il suo alter ego  Francesco I, perdona le donne assassine che confesseranno il loro peccato di aborto “entro ma non oltre”. Cioè devono ritirare l’assoluzione tra l’8 dicembre prossimo e il 30 novembre 2016, date tra cui si svolge l’Anno Santo, altrimenti … saranno dannate in eterno. Amen

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    Ho fatto tradurre un paragrafo di Pagina12, leggete: « “Questo anno giubilare della misericordia non esclude nessuno”, ha scritto il Papa Francisco. E, al culmine della misericordia, ha autorizzato i sacerdoti (e non solo i vescovi) ad assolvere le donne che hanno abortito. La benedizione papale non è ancora esecutiva. Inizia l’8 dicembre e si estende fino al 20 novembre 2016. Se qualcuna di queste donne volesse andare al confessionale dovrebbe aspettare ancora un po’ . Però non molto. Il termine del contratto scade a dicembre del prossimo anno – salvo eventuali rinnovamenti celestiali – e costituisce un’eccezione di misericordia per il Giubileo».

    In questo articolo titolato El efecto Francisco, (leggi qui) la giornalista Luciana Peker, al contrario della casta giornalistica italiana, si chiede che senso abbia tutta questa misericordia bergogliana. Si chiede perché la gerarchia cattolica argentina che si oppone al protocollo del Ministero della Salute taccia e non si allinei con questo condono giubilare. E si chiede soprattutto se con questo “perdono” si “lavino le colpe” con lo scopo di aumentare la criminalizzazione delle donne. Si chiede anche se la «maquillada Iglesia» (Chiesa travestita, truccata) «con questo nuovo look di clemenza infinita, legittima il suo volto più retrogrado?»

    La risposta per quanto mi riguarda è scontata anche perché Bergoglio per arrivare all’apice del potere cattolico ha dovuto dimostrare che si sarebbe sempre  schierato dalla parte più oscurantista del cattolicesimo. Basta leggere qui cosa scriveva sull’educazione, sull’omosessualità, sull’eutanasia e sull’aborto quando era in procinto di varcare l’Oceano per insediarsi in Vaticano, per capire quali siano gli ingredienti misogini di Jorge Mario Bergoglio. Dopo quello che ha combinato in Argentina (Leggi qui e qui e qui) appena promosso al soglio di Pietro ha smesso gli abiti da gesuita intransigente e indossato il saio francescano così velocemente da battere in velocità i più grandi trasformisti di tutti i tempi come Fregoli o Ratzinger.

    E ora perdona di qua e perdona di là … ma per favore!!! per favore!!! Come hanno scritto le donne dell’Istituto nazionale delle donne latine per la salute riproduttiva le parole del Bergoglio danno per scontato il fatto che se «una persona interrompe la gravidanza, deve vergognarsi della propria azione». E quindi mi devo smentire perché a guardar bene tra Bergoglio e Francesco I non c’è nessuna scissione. Come scriveva Tommasi da Lampedusa ne Il gattopardo …

    Inoltre … ma perché devo stare a perdere tutto questo tempo parlando di ‘sto p… strano individuo.

    5 settembre 2015

    © Jeanne Pucelli – Riproduzione riservata

     

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