• Ucraina… lutti e tragedie causate dagli “intoppi” dei congegni dell’assolutismo neoliberista

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    di Gian carlo Zanon

    Le guerre e le rovinose débâcle finanziarie degli ultimi vent’anni hanno un elemento comune: la paranoia mentale di un autocrate politico o di una oligarchia finanziaria che sfuggono al meccanismo capitalista. Meccanismo che si fonda sul  paradigma neoliberista dello sviluppo senza fine, alimentato da ciò che viene chiamata “concorrenza”, e che si perpetua sull’utilizzo dello sfruttamento e sull’idea del dominio dell’uomo sull’uomo.  Meccanismo che ogni tanto si rompe perché uno degli ingranaggi, il più paranoico, quello che porta alle estreme conseguenze l’ideologia criminale e criminogena del neoliberismo, decide di sganciarsi per creare un nuovo meccanismo autoreferenziale: Saddam Hussein, Gheddafi, Berlusconi, Trump, Putin, i neoboiardi russi, i finanzieri responsabili nel 2008 del crollo dei mercati, travolti dalla crisi dei mutui subprime. Tutti questi individui rappresentano in modo esemplare quell’anello che si stacca dalla catena, quell’ingranaggio messo lì e ben oliato perché indispensabile per massimizzare gli introiti dei burattinai del vero potere che, in un dato momento, decide di staccarsi per creare un proprio impero autoreferenziale.

    Quell’anello della catena messo lì per dare quella stabilità politica e sociale che permette di massimizzare i guadagni, non tiene più. Quell’ingranaggio decide di assurgere a un’entità che determina e decide il movimento di un nuovo meccanismo in cui le chiavi dell’avviamento sono in mano a colui che prima era un semplice ingranaggio. Colui che non vuole essere più ingranaggio ma paranoicamente decide incarnare un potere assolutistico, deve far coincidere sulla sua persona potere politico e potere finanziario.

    Quando ciò accade – o sfiora l’accadimento come nei casi esemplari, di Berlusconi e Trump – l’ordine si trasforma in disordine , il farmaco in veleno, la toppa in buco: Gheddafi, chi il giorno prima veniva accolto da soubrette berlusconesche col corano in mano, il giorno dopo si trasforma in un bandito su cui pende una taglia. Sta accadendo già anche con Putin per il quale un uomo di affari russo, Alexander Konanykhin, offre una taglia da un milione di dollari per un Vladimir Putin vivo o morto. Lo stesso è accaduto per Saddam Hussein, lo stesso è accaduto a Bernie Madoff, l’architetto di una delle maggiori truffe finanziarie della storia  morto in carcere dopo avere ha ingolosito e ingrassato Paperoni e big di Wall Street portando al crollo delle borse. 

    Non sono bastati gli esperimenti neoliberisti che videro i Chicago Boys di Milton Friedman al fianco di Pinochet e delle giunte militari genocide sudamericane; anzi quelle democrature  sono diventate il modello base di uno schema tanto disumano quanto, dal punto di vista sociale, fallimentare… tanto i fallimenti li paga la società civile con morte e disperazione. L’impero neoliberista fondato sulla menzogna e sul delitto, sulla guerra e la distruzione, e quindi sulla malattia mentale, consente a chi massimizza introiti favolosi di scalare un potere politico sempre più ampio. Ed così che nascono nuove forme di assolutismo economico/ politico in cui i due poteri,  nati col consenso e con il sostegno del gotha della finanza, finiscono per fondersi nella paranoia del malato di mente di turno.

    Anche adesso mentre soldatini russi e soldatini ucraini si scannano, molti pensano solo al modo massimizzare i loro introiti colorati dal sangue umano: ricostruttori dopo terremoto de L’Aquila docet.

    8 marzo 2022

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