Sparita è la luna e le Pleiadi,
a metà del suo corso è la notte,
l’ora del tempo varca.
Io dormo sola…
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Saffo
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GRECIA – VII Secolo a.C.
“Dolce-ridente Saffo coronata di viole” la chiamò Alceo di Mitilene che ebbe la fortuna di conoscerla. A tutt’oggi, a duemila e settecento anni di distanza, Saffo continua a incantare l’umanità. Perché la poetessa di Lesbo cantò i più delicati e sottili moti dell’anima, l’enigma dell’innamoramento, la forza struggente della passione, il distacco, la nostalgia, la melanconia; fu la prima voce a parlare di sé stessa della letteratura greca e dunque dell’intera letteratura occidentale. Pochi frammenti sono pervenuti della sua opera ma la loro forza è immensa. Quella di Saffo fu una figura straordinaria, anche se troppo a lungo si è insistito, forse con eccessiva malizia, sul tiaso da lei fondato per educare le fanciulle al culto delle Muse e sugli strani dolci amori che là fiorivano. Ma non bisogna dimenticare che proprio in quel luogo privilegiato nasceva un nuovo modo d’intendere la poesia. Una poesia struggente e di rara bellezza, capace di piegare l’esperienza eroica di Omero all’impeto dei sentimenti. Solo il cuore di una donna poteva arrivare a tanto e sfiorare l’Assoluto nei suoi versi d’amore.
ipazia.....e bakunin.
28 Aprile 2013 @ 21:25
1
questo disco che ora irrora tacito di luna
e tu calmavi col sangue qualunque ebrezza,
era di un’ala
la cui lievità vedi cadere nel sogno….
a partire da qui ora si danza,
ora si sogna.
2
…….forse ti so dire questo solo
folle sul tuo cuore come sopra il cuore d’un leone.
3
…….come era desto il mattino e in fiore
sulle tue labbra.
4
ma non m’interessa piu della vita.
oggi mi curo della morte.
fra poco e alla svelta morrò
perchè anche tu con me sul lago
verrai domani.E la pelle e adunca
o si screpola oppure sbadiglia.
con te tergeversare non vale una lunga
pena.
poco m’interessa ella,
ora vergine sbadiglia
e il sangue è fluido o è la medesima
cosa.
tu come un giunco fresco
un narciso hai messo alle nari.
lorenzo calogero……….alcuni frammenti di sue poesie.
montale disse di lui: questo poeta incapace di vivere si era creato un habitat di parole poco o nulla significanti.
forse il sommo poeta premio nobel della letteratura……..lui si capace di vivere e bene anche ,leggendo calogero………….le uniche poesie insignificanti capì…….. di averle scritte lui.
ciao antonio
Dalla redazione
29 Aprile 2013 @ 09:43
Bellissimi versi, li pubblichiamo
Grazie
GDB