• … si fa sera … poesie … Di Paolo Valerio: ” … saprò di non essere vissuto invano.”

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    Così ha scritto Paolo Valerio Poesia inviandoci questa poesia che pubblichiamo : «vi mando un mio piccolo contributo alla bellezza … sono anni che scrivo … spero che la mia disgrafia non faccia danni … buona lettura Valerio… »

    A mia figlia


    … e non c’è stato il tempo di dire “ domani …”
    che tu, da volo di farfalla in un ventre di madre
    ti sei fatta rondine della tua incerta primavera.
    Allora ci vorrebbero meno nuvole e più cielo
    a suggerirti una canzone che non so cantare
    perché non è la mia.


    Potrei provare a togliere le nuvole più nere,
    rubare i colori ad un arcobaleno,
    dipingere sui muri giorni più sereni;
    ma queste saranno solo le conchiglia che appoggerò al tuo orecchio,
    ti sussurreranno le note di una vecchia nenia.
    Non saranno però quelle di una canzone che non so cantare,
    perché non è la mia.

    Stai pur certa però che sotto l’ombra di questo balcone
    troverai sempre ad accoglierti le mie mani
    sporche di terra e di colori.
    Forse proveranno le mie scarpe
    a raccontarti quel che ho visto della vita.
    Lo farà la scarpa rotta con la sua bocca stupita,
    lo faranno le scarpe che avrò tolto
    per vestire zampe di gatto e vegliare sui tuoi sogni di bambina.
    Ma nemmeno questo basterà a insegnarti le prime note
    di una canzone che non so cantare perché non è la mia.


    Nella mia mano sarai sempre la carezza che ti manca
    nel mio pugno chiuso una castagna calda a novembre,
    e anche nel giorno più buio
    nella tasca del cappotto indossato nel giorno più grigio
    diventerai un angolo di cielo per il volo di un attimo che dice” ora!”.
    Nemmeno questo però basterà a comporre una canzone che non so cantare
    perché non è la mia.

    Ma quando un giorno, dalla mia clessidra, la sabbia del futuro
    lascerà cadere l’ultimo granello,
    quando ti troverai su una spiaggia piena di orme silenziose e nude
    sentirai in gola la fatica di un urlo che si strozza;
    allora corri, corri verso il mare senza voltarti indietro.
    Vedrai che passo a passo tutte le orme sulla sabbia
    diventeranno una canzone
    composta da te, per la donna che un giorno tu sarai.
    Allora le mie labbra se ne staranno mute insieme alle mie mani,
    e mentre resteranno per sempre intente ad ascoltarti,
    saprò di non essere vissuto invano.

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