• … si fa sera … poesie … John Donne “Fosti saggia a svegliarmi. /E tuttavia non interrompi il mio sogno, lo prolunghi”.

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    RomySchneider_ritrattoallospecchio

    Il sogno

    Per nessun altro, amore, avrei spezzato
    questo beato sogno.
    Buon tema per la ragione,
    troppo forte per la fantasia.
    Fosti saggia a svegliarmi. E tuttavia
    non interrompi il mio sogno, lo prolunghi.
    Tu così vera che pensarti basta
    per fare veri i sogni e storia le favole.
    Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
    più giusto per me non sognare tutto il sogno,
    ora viviamo il resto.

    Come un lampo o un bagliore di candela
    i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
    Così (poiché tu ami il vero)
    io ti credetti sulle prime un angelo.
    Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
    che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
    quando interpretasti il sogno, sapendo
    che la troppa gioia mi avrebbe destato
    e venisti, devo confessare
    che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te.
    Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
    Ma ora che ti allontani
    dubito che tu non sia più tu.
    Debole quell’amore di cui più forte è la paura,
    e non è tutto spirito limpido e valoroso
    se è misto di timore, di pudore, di onore.
    Forse, come le torce
    sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
    Venisti per accendermi, vai per venire. E io
    sognerò nuovamente
    quella speranza, ma per non morire.

    John Donne (Londra, 1572 – 31 marzo 1631)

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