• Shoah – Le cattedrali del monoteismo costruite sopra gli insepolti offesi dall’oblio

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    1 shoah giorno della m

    di GianCarlo Zanon

    L’odio instillato per secoli dalla Chiesa cattolica

    fu la causa primaria della shoah ebraica

    Questa mattina, quando ho saputo che il presidente iraniano Hassan Rouhani in visita in Italia non ha voluto stringere la mano alle donne al seguito dei – purtroppo – nostri rappresentanti politici, mi sono incazzato. Passi il fatto che siano state spostate le statue delle dee discinte dal percorso del pudico Rouhani; passi il fatto che dalla mensa comune si stato fatto sparire il vino per rispettare l’astemia religiosa dell’ospite iraniano; passi tutto ciò che non fa male direttamente agli individui, ma questo annullamento verso la metà e oltre del cielo accettata dai politici nostrani non può passare inosservato perché è una vera infamia. E non venitemi a raccontare di usanze antropologiche o di versetti del Corano, per favore.

    Invece il capo dei cattolici, che come scrive Corradino Mineo, (leggi qui) è andato alla Sinagoga per appellarsi «alle altre religioni monoteiste, perché lo accompagnino nel cammino. Di pace.» è al vertice di un’istituzione responsabile di una storia criminale. Mineo e i rappresentanti della comunità ebraica si sono dimenticati che Bergoglio è il rappresentante di quella Chiesa cattolica che ha fatto della religione la causa principale di quasi tutti i genocidi della storia. La Chiesa, che nasce dal concilio di Nicea del 325 d.C., dai decreti di Teodosio che proibivano i culti non cristiani (391-392 d.C.) in poi, ha devastato l’umanità intera. Da 1700 anni se c’è un conflitto di dimensioni bibliche questo è dovuto alle religioni monoteiste che sono o causa primaria di ogni aberrazione o vengono utilizzate per legittimare ogni aberrazione.

    Per rimanere ai nostri giorni conflitti come quelli tra sciiti e sunniti, la questione palestinese nata per la conquista del suolo sacro donato da un dio monoteista ai suoi fedeli, il fondamentalismo islamico che fomenta l’odio contro tutto ciò che non è Islam, e non per ultimo il delirio etnocentrico dei cristiani che pretende di esportare religione, civiltà e democrazia, sono cause ed effetti di un pensiero monoteista che per sua natura deve distinguere e  separare e non certo unire. E non venitemi a raccontare la leggenda di Mosè e della terra promessa e la favoletta del Vangelo, per favore.

    Le religioni, specialmente quelle monoteiste, sono per loro natura intolleranti e inflessibili. Per loro natura separano, non uniscono. Quel tipo vestito di bianco che giorni fa alla sinagoga di Roma parlava di unione tra religioni monoteiste, due anni fa, nell’Udienza generale dell’8 gennaio 2014, disse «Non è una formalità! (…) Non è lo stesso, un bambino battezzato o un bambino non battezzato: non è lo stesso. Non è lo stesso una persona battezzata o una persona non battezzata.» . Questa è una frase di Bergoglio non lascia dubbi. Una frase che divide nettamente i cattolici dalle altre religioni monoteiste. Seguendo questa credenza, gli esseri umani delle altre religioni monoteiste non sono uguali a chi si battezza cristianamente.

    Ma Corradino Mineo dice «che il Papa venuto dalla fine del mondo non ha le stigmate dell’antisemitismo europeo» e Mineo è un uomo d’onore … un uomo d’onore che però non conosce la storia Argentina e non conosce la storia di Bergoglio in Argentina. È un peccato. Per coprire la sua defaillance conoscitiva gli consiglio di leggere il libro di Uki Goñi Operazione Odessa – La fuga dei gerarchi nazisti verso l’Argentina di Perón, in cui viene descritto l’antisemitismo imperante in quel “paese lontano” in cui si pasciuto un  giovane appartenente alla Guardia de Hierro: Bergoglio. Nei papi  “l’errore di gioventù” è comune” : Ratzinger fino a 18 anni era un membro della Hitler Jugend, quei matacchioni che “finivano di far soffrire” gli ebrei stremati dalle marce della morte.


    Ma “il Papa venuto dalla fine del mondo” non è l’unico a fomentare divisioni tra i monoteismi. Pochi mesi fa il Rabbi Shmuel Eliyahu ha detto esplicitamente su Face Book che « l’esercito israeliano la deve finire di arrestare palestinesi, deve eseguire immediatamente la condanna senza lasciarli in vita». (leggi qui).
    Degli affetti delle comunità islamiche verso gli individui appartenenti agli altri due monoteismi è inutile parlarne. Per la stragrande maggioranza dei mussulmani francesi i terroristi di Parigi sono degli eroi. Ma l’odio che è più palpabile e visibile nel mondo islamico è meno palpabile e più invisibile in una parte considerevole degli ebrei e dei cristiani, ma esiste, eccome se esiste: nelle due religioni nate, pare, nei dintorni della Palestina, esiste, ora, un più alto grado di “civiltà” che mitiga solo parzialmente questo odio per il diverso da sé  … ma anche questo è vero fino a un certo punto.

    L’unico antidoto è la non presenza religiosa, comunemente definita ateismo. Ateismo che, se non è inficiato da ideologie che hanno come fondamento la stessa malattia del monoteismo, l’alienazione religiosa, permette di realizzare la propria identità attraverso rapporti interumani con l’altro da sé e non facendosi “accompagnare” dalla divinità inesistente della religione monoteista che di tragedie ne ha già causate abbastanza.

    Mi rivolgo a Corradino Mineo e non ad altri giornalisti molto più bergogliani di lui, perché è diventato direttore di Left, l’unico giornale rimasto fieramente laico e di sinistra fino al suo insediamento. Qualcuno glielo ha già detto – mi riferisco alla lettera di Fabio Della Pergola pubblicata su Left del 23 gennaio ancora nelle edicole – e qualcun altro dovrebbe dirglielo ancor più chiaramente che il target di Left è decisamente anticlericale. Devo dare atto a Fabio Della Pergola che riesce, rimanendo politically correct, a far capire il pericolo di una possibile “contaminazione cattolica”.

    Io, per natura, sono politically incorrect e dico subito che è inutile girarci intorno: l’odio instillato per secoli dalla Chiesa cattolica fu la causa primaria della shoah ebraica, come lo fu per i genocidi di quel Cono Sur americano abitato fino a pochi anni fa dal gesuita Bergoglio. Bergoglio che nel periodo del genocidio faceva parte della gerarchia della Chiesa cattolica in Argentina che stava dalla parte dei criminali. Come disse il macellaio Videla, i militari fecero sparire chi «pretendeva cambiare il nostro sistema di vita, un sistema di vita inspirato giustamente in una visione cristiana del mondo».

    Quindi per me è incomprensibile il comportamento amichevole della comunità ebraica nei confronti del capo della Chiesa cattolica.

    Non posso quindi che biasimare tutti coloro che, cominciando dalla “ex ma ancora heideggeriana” Donatella Di Cesare convinta che «Papa Francesco è diverso dai Papi che lo hanno preceduto» e finendo con la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che definisce «Il Papa, un grande con emozioni uguali alle mie», annullano le cause che hanno portato alla shoah.

    Oggi è il giorno della memoria della Shoah e non è possibile parlare di memoria annullando questa tragedia scaturita dal monoteismo cristiano. Monoteismo cristiano che portò alla shoah e che fu solo l’ultimo e il più “razionale” pogrom sofferto dalle comunità ebraiche. Questo accade quando si saldano insieme monoteismo e ragione utilitaristica.

    Finché la storia non verrà raccontata tutta intera senza, per opportunismi politici o di qualsiasi altro genere, annullare le cause profonde che la generano, i milioni di morti per mani assassine ebbre di monoteismo rimarranno insepolti gridando vendetta nonostante le cattedrali, le moschee e le sinagoghe costruite sopra i loro corpi offesi anche dall’oblio.

    27 gennaio 2016

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