• Renzi è morto, viva Renzi

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    di Gian Carlo Zanon

     

    So che i fedeli monarchisti alla morte del loro amato sovrano erano soliti gridare “Il re è morto, viva il re”. Questa frase ripetuta a gran voce ad ogni evento funereo delle case reali, stava più o meno a significare che anche se moriva un sovrano, l’idea, il concetto dell’istituzione monarchica, era comunque immortale. Vale a dire che quell’idea sarebbe stata salvaguardata nel tempo dai vassalli reali e impersonata o rappresentata all’infinito da un essere mortale.

    Non so bene perché questa mattina all’alba questo ricordo abbia mi pervaso la mia mente. Ricordo che stavo in macchina e ascoltavo la trasmissione su Rai2 Caterpillar dove, ovviamente, si stava parlando del dopo primarie del Pd. Invitati dai conduttori radiofonici, immensamente capaci, numerosi elettori pro Renzi hanno telefonato per dire quale sarebbe stata la loro reazione politica espressa nelle prossime elezioni politiche che si svolgeranno presumibilmente … booooh. Ebbene, udite, udite, tranne un paio di signore con le idee molto chiare, gli altri interlocutori renziani hanno affermato che a primavera voteranno per il centro destra. Qualcuno, anche se immediatamente interrotto dai conduttori, lo ha fatto in perfetto stile squadrista “quelli (i dirigenti del Pd) vanno cacciati a calci nel culo”. Mancava solo che fosse evocato l’olio di ricino e l’immagine del ventennio sarebbe stata completata. Un altro, che si dichiarava “da sempre votante di sinistra” ha detto con voce vibrante che  avrebbe aderito alle “fantasmatiche primarie” del Pdl votando per la pasionaria di destra, a cui piacciono molto gli angeli,  (che sono di destra mentre i diavoli si sa bene per chi votano) onorevole Giorgia Meloni.

     

    Quindi è chiaro che Renzi incarnava le idee angeliche della destra. Non era neppure un cattocomunista, come giustamente faceva notare ieri la beata Santanchè, ma colui che l’avrebbe fatta finita con quei mangiatori di bambini dei comunisti mascherati da centro-sinistroidi.

     

     

    Ma le schiere angeliche ieri, nonostante il sindaco di Firenze si fosse recato a messa alle 11.30 a pregare per tutti noi, non ce l’hanno fatta a cacciare i belzebù comunisti nelle viscere della terra. Neppure le lacrime di una vergine ultimo balsamo beatificante ha potuto impedire questa vittoria del maligno: «Una ragazza di 21 anni stava piangendo – ha detto il Renzi, indicando una povera ragazza “psichicamente devastata” per essere stata respinta dai seggi delle primarie in quanto non registrata – chi vincerà queste primarie, chiunque sia, avrà il compito di recuperare credibilità agli occhi di queste persone». Tutto ciò con tono sommesso lo ha dichiarato a SkyTg24 il sindaco di Firenze, in piazza dei Ciompi a Firenze dove ha votato stamattina.

     

    Io mi sono chiesto ma come fa a sapere che la vergine ha 21 anni? “Ciao vergine in lacrime devastata dai comunisti, – avrà detto il sindaco – quanti anni hai?.” Misteri della fede.

     

    Poi mi sono ricordato di un articolo del 1 dicembre apparso sulla stampa firmato da Fe.Ge.:  I fedelissimi di Napolitano si schierano con il “rottamatore” – Da Ranieri a De Giovanni. “Ma il Quirinale non c’entra niente”. In questo articolo, molto sottile, il giornalista dice chiaramente che di fatto i politici più vicini al Presidente della Repubblica italiana, si sono schierati tutti per Renzi.

     

    Ed io ho pensato “dunque è vero che due più due fa quattro”. E si perché ora i conti tornano: Renzi era colui che doveva servire a distruggere Bersani che, lo si vede dalle sue ultime pacate dichiarazioni sui poteri finanziari, vuole cambiare le regole del gioco politico. Gioco dei politici che, che vede Napolitano – che per risolvere l’indebitamento pubblico si è immediatamente aumentato lo stipendio di euro 8000,00  – alleato del Monti che come sappiamo bene appartiene geneticamente alle forze dell’alta finanza. Gioco dei politici di centro destra (compresi quelli all’interno del Pd) che, obbedendo ai diktat dell’alta finanza, stanno facendo di tutto per far in modo che Monti ritorni a governare.

    Renzi era solo una delle carte “vincenti”, e doveva scompaginare ulteriormente la sinistra … lo ha fatto? Io dico di no. Chi ha votato Renzi o è cieco o non è di sinistra.

     

    Bersani continua a ripetere che non si deve andare a governare “costi quello che costi”. Io dalle sue parole capisco che non si deve andare a governare con chi verrà  ancora patti con quella parte malata di bramosia della società che, come un parassita, mantiene in vita i paesi che hanno un notevole debito pubblico solo allo scopo di succhiarne la linfa vitale. Spero di aver capito bene, vedremo.

     

    Comunque sia l’idea incarnata da Renzi non è morta e la lotta continua con chi utilizza quell’idea per dominare dividendo la parte sana delle democrazie occidentali.

    Ora aspettiamo il prossimo Congresso del Pd. Secondo me, nonostante le tante “parole politiche” di Bersani,  Renzi nel Pd non ha alcun futuro, mentre sicuramente lo ha nelle file della destra dove “Re dominio” sposato con ”Regina Bramosia” non muore mai.

    3 dicembre 2012

     

    • Forse la redazione non sarà felice di saperlo, ma quel diavolo filosofo amico del pederasta Platone è, in questo caso, perfettamente d’accordo con l’articolo. Renzi non è altro che una riproposizione ulteriore di quella trasformazione orientata da altri poteri, come fu, ad esempio, Blair, che ha fatto forse più danni, in capo finanziario, della destra. Cioè la “sinistra” di destra, ovvero quelli che spacciano il paternalismo per politica di sinistra:” tu sei povero? sai, io che sono buono e generoso ti aiuto, anche se sei tu lo sfruttatore, ciò che deve perire”. Non stupisce Zingales si sia schierato con Renzi. Negli USA questo darwinismo sociale ha radici incalcolabili (e Darwin lo criticò sin dall’inizio): tra Spencer e reverendo Sumner, ancora oggi l’ideologia dei “Chicago Boys” può rendere francamente riconoscibile la sua natura.
      Chapeau.

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