• Quando il Condor e il Tocororo volavano insieme: Fidel Castro e Jorge Videla …

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    videstro

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    Cartel-Obama - Copia

    di Gian Carlo Zanon

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    “Avrei dovuto capirlo subito” mi son detto quando giorni fa un amico mi ha inviato un articolo in cui si parlava delle alleanze tra la Cuba castrista e l’Argentina dell’ultima dittatura finanziaria, ecclesiastica e militare.

    Quasi vent’anni fa Enrico Calamai aveva scritto a chiare lettere nel suo libro Niente asilo politico che i partiti comunisti satelliti del PCUS, compreso quello argentino, avevano coperto il genocidio protrattosi dal 1976 al 1983. Ed io quel libro lo avevo letto.

     

    «I governi, – scriveva Calamai nel prologo del suo libro – che avevano gli strumenti per sapere e per intervenire, non fecero niente. Tentarono anzi di trarre il maggior vantaggio possibile dalla loro collaborazione alla strategia di oscuramento e negazione, necessaria perché i militari potessero portare tranquillamente a termine i loro piani.

    Mi riferisco soprattutto alle grandi democrazie occidentali e in particolare all’Italia, (…) Al Vaticano, che già aveva taciuto ai tempi del nazismo. Alla stessa Unione Sovietica: paradossalmente, dato che tutto si giustificava in nome della lotta contro la sovversione comunista.»

    Inoltre, i pochi articoli che il fratello di Calamai, che in Italia tentava di aprire uno spiraglio nel muro di gomma creato dai mezzi di informazione, riusciva a scrivere su Rinascita «(…) producono un effetto immediato e inatteso: le rimostranze del Partito comunista argentino, che preoccupato della propria sopravvivenza politica, (mai messa in discussione dai militari golpisti N.d.A.)  ha moltiplicato i contatti con Mosca e con i partiti fratelli , compreso quello italiano, sostenendo che Videla è un moderato, il male minore nell’attuale situazione argentina».

    Quando ormai tre anni fa lessi il libro di E. Calamai non pensai che, essendo Cuba legata a doppio filo con L’Unione Sovietica, come e più di tutti i partiti comunisti europei , non solo ideologicamente ma anche per ragioni di mera sopravvivenza, avesse taciuto barattando la vita di migliaia di giovani di sinistra con favori da scambiarsi vicendevolmente nelle varie sedi internazionali come quando l’ambasciatore argentino Raúl Medina Muñoz firmò per conto di Jorge Videla il suo appoggio per fare in modo che Cuba potesse entrare nel Consiglio esecutivo del OMS e come quando La Habana appoggiò l’Argentina per fare in modo che fosse rieletta nel Consiglio Economico e Sociale dell’ONU (ECOSOC).

    Già nel marzo del 2011 Martín Guevara figlio di Juan Martín, fratello minore del Che, aveva denunciato la tacita alleanza tra le due dittature. Ma non c’erano documenti che lo provassero. Nel novembre 2014 il Ministero degli esteri argentino ha pubblicato 70 documenti che provano l’appoggio tra i due governi. (leggi qui). I documenti testimoniano anche l’aiuto che Cuba offrì nel 1982 (ma non se ne fece nulla) durante la guerra delle isole Falkland/Malvinas contro l’Inghilterra.

    La dittatura argentina, attraverso il Plan Condor ordito dalla CIA, sosteneva con la complicità il premio Nobel per la pace Henri Kissinger, la giunta golpista argentina, che a sua volta forniva i cereali a Mosca  che a sua volta ordinava ai compagni dei partiti comunisti di tacere su quanto accadeva in Argentina.

    Così Cuba non solo rimase zitta davanti ai crimini del governo Videla, ma diede appoggio diplomatico alla dittatura nei forum internazionali, evitando che l’Argentina fosse condannata per violazione dei diritti umani.

    1 Cartel-Obama

    Il valzer della realpolitik, sulle note del Gattopardo e con la benedizione del papa porteño, continua a disegnare i suoi ingannevoli giri politici e oggi, mentre la dinastia Castro, ovvero i parenti imprenditori dei gerarchi cubani, si stanno preparando all’assalto della ricchezza dell’Isola, il vecchio leader  straparla “dell’impero del male” e gioca al gioco duro mostrando i denti che gli rimangono a un Obama “simbolista” che, come scrive Yoani Sánchez (leggi qui) usa persino il genoma della schiavitù, che lo accumuna alla stragrande maggioranza del popolo de La Isla, per «guadagnarsi il cuore dei cubani»… sullo sfondo la solita “Gran bonaccia delle Antille” , di cui parlava Italo Calvino (1), mantiene i finti contendenti nella giusta e imbelle distanza.

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    G.C.Z. – 30 marzo 2016

    Leggi qui i documenti della Cancelleria Argentina http://desclasificacion.cancilleria.gov.ar/

    NOTA

    (1) «Dovevate sentire mio zio Donald, che aveva navigato con  l’ammiraglio Drake, quando attaccava a raccontare una delle sue avventure. – Zio Donald, zio Donald! – gli gridavamo nelle orecchie, quando vedevamo il guizzo d’uno sguardo affacciarsi di tra le sue palpebre perennemente socchiuse, – raccontateci come andò quella volta della gran bonaccia delle Antille. – eh? Ah, bonaccia, sì, sì, la gran bonaccia… – cominciava lui, con voce fioca. – Eravamo al largo delle Antille, procedevamo a passo di lumaca, sul mare liscio come l’olio con tutte le vele spiegate per acchiappare un qualche raro filo di vento. Ed ecco che ci troviamo a tiro di cannone da un galeone spagnolo. Il galeone stava fermo, noi ci fermiamo pure, e lì, in mezzo alla gran bonaccia, prendiamo a fronteggiarci. Non potevamo passare noi, non potevano passare loro».

     Il galeone spagnolo era ovviamente la Democrazia cristiana, la flotta di Drake il Partito comunista, ma anche i due giganti che usavano la “guerra fredda” per ripulire Usa e Urss dai ribelli interni.

     

    • Gian Carlo, io questa mattina volevo iniziare a rispondere al commento di Elena, scritto sul mio articolo “Cuba: ne Santi, ne santini” ma ho dovuto rinunciare, perché ogni volta che provavo a scrivere mi tornava in mente il contenuto di questo tuo articolo, e la mia mente si perdeva in altri pensieri. Allora, forzando le mie mani, ho iniziato a scrivere quanto segue.
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      Ovviamente leggo tutti gli articoli che pubblicate su Cuba. Ce ne sono vari che proprio non condivido -come questo per esempio- e sui quali avrei potuto dire la mia, ma come avrai visto in questi ultimi due anni non sono più intervenuto su articoli scritti da altri, e non ne ho inviato più nessuno dei miei.
      Questa decisione l’ho presa quando mi avevate fatto capire, esplicitamente, che a voi non interessava più continuare il confronto aperto con me sulle criticità del Socialismo cubano e sulla complessa figura di Yoani Sánchez. C’è anche un altro motivo, ma questo non è stato affatto dirimente ai fini della mia scelta, ed è che a volte, quando leggo certe cose che scrivete su Cuba, mi sembra di stare a leggere gli articoli dei media anti-castristi di Miami. La mia incazzatura nel leggerli non deriva dal fatto che si critichi aspramente il Sistema cubano e che se ne denuncino tutte le storture -ci mancherebbe altro, ben venga chi lo fa-. Quello che invece non mi piace, è che il “taglio” dato agli articoli è scientemente pensato solo per delegittimare Cuba, Castro, e Il suo Socialismo. Si prende un fatto di per se condannabile -a volte reale, ma altre volte ipotetico- e su questo si sentenzia una “condanna a morte” inappellabile nei confronti di quel Paese o della sua classe dirigente, condanna che risulta sempre sproporzionata al “delitto” commesso. Questo articolo per esempio, con il suo titolo, quella foto e alcune frasi al suo interno -scusami se te lo dico- secondo me può essere la sintesi di quello che ho appena detto.
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      Io penso che questo modo di affrontare l’argomento Cuba non faccia altro che alimentare il “tifo da stadio”, tra chi ciecamente continua a difendere in toto il Socialismo cubano senza volerne evidenziare nemmeno le più palesi criticità, e tra chi invece vede in quel Sistema il “Male Assoluto” cercando sempre di ingigantire in modo sproporzionato qualsiasi argomento possa screditarlo e delegittimarlo. Un altro esempio, dal mio punto di vista, che per me è stata un evidente “forzatura”, si ritrova in un altro tuo articolo “La ragnatela di incontri tra neoliberisti cristiani …”, dove inserisci Raul Castro nel club dei rappresentanti della politica neo-liberale e clericale (può darsi che in un futuro prossimo questo possa accadere, niente si può escludere, ma aspettiamo prima che accada).
      Tutto questo io penso che porti ad un confronto -sempre che uno lo cerchi- poco equilibrato. In questo modo le parti non possono far altro che rilanciare sempre di più, rischiando di perdere la giusta “obbiettività” sull’argomento trattato.
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      È più che normale che ognuno di noi quando scrive lo faccia dal suo punto di vista, il quale condiziona inevitabilmente l’oggettività dei fatti, e così sarà anche per me quando risponderò al commento sul mio articolo “ne Santi, ne santini”, dove mi si chiede se sono a conoscenza del fatto che Yoani Sánchez abbia incontrato o no l’assassino del “Che”. Le dovrò dimostrare che il fatto è accaduto, ma per questo non scriverei mai e poi mai che Y. S. sia complice di quel brutale omicidio. Come non affermerei mai e poi mai che la blogger cubana sia corresponsabile della morte e scomparsa di migliaia di giovani latino americani solo perché abbia accettato l’invito ad un seminario composto dalla destra neo liberale e da ex militari complici dei colpi di Stato Latinoamericani.
      Giorni fa avevo anche risposto ad un altro commento su Hebe de Bonafini e le sue opinioni sulle Damas de blanco, ma consigliavo comunque di andare a cercare anche versioni diverse da quelle che io avevo suggerito, perchè chi non vive a Cuba, o non ne è un assiduo e attento osservatore, non dovrebbe mai prendere per buona la prima notizia che gli si presenta sotto il naso, e solo con questa trarne il giudizio finale.
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      Gian Carlo, quando qualche anno fa su queste pagine si era aperto un confronto su Cuba, tu mi avevi detto che ti avrebbe fatto piacere che anche io avessi scritto qualcosa, visto la mia esperienza diretta che ho con quel Paese, io ti avevo risposto di no, spiegandoti i motivi di quella mia decisione. Poi le cose andarono diversamente e alla fine decisi di inviarti degli articoli, ma proprio nell’introduzione al primo articolo che mi avete pubblicato, avevo voluto scrivere alcune cose proprio per sottolineare la difficile comprensione che quel Paese riserva a chi lo conosce solo da lontano, suggerendo che c’era bisogno di uno sforzo maggiore per arrivare a comprendere le sue complesse realtà. Tra le diverse cose dicevo anche:
      “…ogni cosa che accade a Cuba bisognerebbe sempre analizzarla con una lente diversa da quella che noi, figli della società “capitalista” siamo abituati ad usare, altrimenti si riesce con difficoltà a centrare il cuore del problema che si vuole analizzare, se prima non si conosce bene il contesto in cui lo stesso è nato. Questo ci dovrebbe far riflettere prima di dare giudizi, sia essi derivino da un opinione positiva o negativa che si ha al riguardo.”
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      Dopo che questa mattina ho letto i tuoi commenti e l’altro articolo che hai pubblicato, avrei tantissime altre cose da poterti dire, ma questo è un altro discorso e la cosa si farebbe troppo lunga.
      E allora mi piace salutarti con una frase che ripeteva spesso lo scrittore Eduardo Galeano quando criticava Castro su alcune cose di Cuba che non lo convincevano del tutto.
      Le parole le prendeva in prestito da Carlos Fonseca Amador -il fondatore del Fronte Sandinista-
      “Il vero amico è quello che ti critica davanti e ti elogia alle tue spalle”
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      Roberto

      • Roberto io non ti critico né davanti né alle spalle e la farse di Galeano è una mezza cazzata, io gli elogi li faccio davanti come le critiche , ci mancherebbe altro. Come hai detto tu noi filtriamo la realtà che ci si presenta davanti con il nostro pensiero. Non può essere che così. E quindi che ognuno di noi sia libero di dire ciò che sente e vede e di opporsi a ciò che sente come una falsità, un’ingiustizia, una mezza verità ecc.ecc.. Sicuramente il discorso sulla società cubana è complesso (quale non lo è) e nella sua complessità ci sta sia ciò che penso io sia ciò che pensi tu. Questa è una dialettica … a proposito hai letto l’ultimo articolo in cui rispondevo a te e a Elena? è questo http://www.igiornielenotti.it/?p=31369
        In quell’articolo ribadisco i miei pensieri e rifiuto/smentisco alcune cose che avete scritto. Questa è dialettica o ci stai o non ci stai !!!!

        • Guarda Gian Carlo, oggi è il mio compleanno e non voglio assolutamente entrare in polemica e passare la giornata a scrivere commenti -tanto è che a Elena le risponderò un altro giorno- ma chi non ha voluto continuare la dialettica che si era aperta su Cuba non sono stato certamente io. Tanto è che proprio in questo istante ti avevo inviato un altro commento che integrava quello precedente. Non capisco proprio questa tua affermazione, eppure mi sembra di averlo scritto chiaramente all’inizio del commento precedente che io non ho continuato più ad intervenire perchè eravate stati voi a dirmi che preferivate non continuare. A me sembra che nei mie articoli e commenti io abbia solo espresso le mie opinioni e a volte la conoscenza di alcuni fatti che la continua frequentazione che ho con quel Paese mi offre, tutto qui.
          Da parte della redazione c’era subito stata una reazione che andava a contrastare quello che io avevo scritto, anche con appellativi nei miei confronti che mi lasciavano un po’ perplesso. Ma quello era un confronto, quindi tutto poteva passare, ma poi in modo chiaro, sia da parte di J. Pucelli in un commento che ora non è più pubblicato, che da parte di N. Helmer, è stato scritto che si preferiva non continuare perchè il mio modo di argomentare non le si addiceva. Cosa che rispetto e non contesto assolutamente, ma vedendo la vostra reazione ai miei articoli, seguita anche da queste ultime affermazioni, mi sembrava veramente un “forzatura” continuare a inviarvi articoli che avevano una visione della realtà cubana molto diversa da quella che la redazione ha e che la rende pubblica con gli articoli che si leggono sul “i giorni e le notti”.
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          Ora io sono intervenuto nuovamente rispondendo a dei commenti che sono stati inviati nel mio articolo, ed è normale che scriva quello che conosco e ovviamente lo faccia dal mio punto di vista.
          La tua frase “questa è dialettica o ci stai o non ci stai!!!” non deve essere certamente indirizzata a me.

          • Un altra cosa al volevo precisare e poi per oggi smetto veramente.
            Guarda che la frase di Galeano tu l’hai interpretata male.
            Quella frase l’ho messa in chiusura per dire che IO “ti critico davanti, ma ti elogio alle spalle” ma non era per accusare te di criticarmi alle spalle. L’intenzione era “non ti fidare di quelli che ti elogiano davanti ma poi ti criticano alle spalle” ma di quelli che fanno il contrario.
            Il fatto è che sei partito troppo prevenuto.
            Ciao

          • Io ho scritto delle cose su Cuba, su Castro, su Che Guevara, su Yoani Sanchéz , su las Damas de Blanco; dimmi se secondo te sono vere o sono false , per cortesia: parla delle cose in argomento non delle cose che , secondo te, io e la redazione pensiamo, potrei anch’io interpretare le tue intenzionalità ma non è un gioco pulito, non lo voglio fare … e cumpleano felix

            Gian Carlo

            • Gian Carlo, è vero, a questo punto anche io penso che non ci capiamo perchè parliamo due lingue diverse. Questo tuo invito ad entrare nel merito degli argomenti mi lascia perplesso.
              I miei articoli e i miei commenti sono lunghissimi -sia perchè non ho
              la capacità di sintesi-, ma anche perchè, quando esprimo le mie opinioni, cerco di supportarle con dati alla mano.
              Pensa, a me invece sembra che sia stato io sottoposto ad un “processo alle intenzioni” quando ho scritto qualcosa su Cuba, e
              mi trovavo costretto a rispondere punto su punto ad “accuse” che
              non corrispondevano al vero e che non entravano nel merito dei
              contenuti che io avevo proposto.
              Gian Carlo, io non ti dirò mai che le tue cose sono false -non è nel
              mio stile- ma quando non sono stato d’accordo con una cosa, ho cercato di proporre il mio punto di vista e le mie conoscenze su tutti
              gli argomenti de “l’universo Cuba” che tu hai nominato, e nel merito delle cose ci sono entrato eccome.
              Come farò anche nel commento che scriverò al tuo articolo “Vuelta
              a la Isla…” in cui parli di me e mi inviti a chiarire alcune cose.
              Quando trovo un po’ di tempo lo scrivo e te lo invio – e dovrò anche rispondere a Elena-.
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              Preparati, perchè con tutti gli argomenti che hai messo nell’ articolo,
              il mio commento sarà lunghiiiiiiiiiiissimooooo!
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              Ciao

            • Hasta pronto

              G.C.

            • Ho risposto alle contestazioni e domande che G.C. Zanon mi ha rivolto.
              L’ho fatto con un mio articolo pubblicato in queste pagine “Cuba: lo sguardo straniero su molteplici realtà”.
              Roberto

            • Ho riletto il tuo articolo “Cuba: lo sguardo straniero su molteplici realtà”.
              e non trovo traccia di risposta sulla complicità tra il governo cubano
              e la ditttatura militare argentina nel periodo (1976- 1983) in cui trentamila
              giovani argentini venivano fatti letteralmente sparire. Se mi indichi
              il paragrafo sarò lieta di leggere le tue risposte altrimenti dovrò dedurre
              o che la cosa non ti interessa o che approvi l’operato di Fidel che allora
              era ancora “giovane e rivoluzionario” e non un rincoglionito cattocomunista
              che se la intende con Bergoglio, o che lo si è fatto per difendere
              lo stato cubano e fanculo ai desaparecidos o … dimmelo tu perché ,
              magari senza tanti inutili giri di parole …

              Gin.P.

            • Ginevra, ti rivolgi a me con esplicito sarcasmo e concludi con
              con tanto astio che questo ti ha fatto “dimenticare” che avevo già
              scritto ampiamente quello che mi chiedi, ma se proprio ti interessa
              lo puoi anche rileggere.
              Il mio lungo commento -che ho inviato addirittura il 5 aprile- è
              proprio sotto i tuoi occhi, e non era necessario che io ripetessi
              un altra volta quello che era già pubblicato nel posto più indicato.
              Ecco perchè non lo trovi nell’artricolo.
              Detto questo, libera di dedurre quello che ti fa più comodo.
              .
              Come vedi riesco anche ad essere diretto e “senza tanti inutili
              giri di parole”,
              … proprio come tu mi hai chiesto.
              Ciao.
              Roberto

    • Gian Carlo, avendoti fatto quelle osservazioni nel commento precedente, senza entrare anche nei contenuti del perchè questo articolo non mi era piaciuto, mi è sembrato che la cosa non fosse “corretta”.
      .
      Che Cuba e Argentina abbiano deciso di accordarsi per uno scambio di voto favorevole in occasione della rielezione dell’Argentina nell’ ECOSOC, e che Castro abbia chiesto in cambio il loro voto per l’elezione di Cuba nel Consiglio Esecutivo dell’OMS è fuori da ogni dubbio, perché ci sono dei documenti declassificati che ne attestano la veridicità.
      Che Cuba non abbia dato voto favorevole alla richiesta di condanna l’Argentina per violazione di diritti umani, è un fatto da condannare in modo assoluto.
      Queste sono le due questioni incriminate, ma dobbiamo ricordarci che su ogni cosa bisogna sempre far presente il contesto storico -non voglio dare nessuna giustificazione, i fatti sono da condannare-, ma si devono mettere sul piatto tutti gli elementi per poter dare una valutazione finale.
      Iniziamo dicendo che Cuba aveva l’embargo economico di tutti i Paesi al mondo tranne quelli allineati all’URSS. La sua sopravvivenza dipendeva esclusivamente dal “blocco comunista”. In quel periodo anche contro l’Unione Sovietica era stato decretato l’embargo da parte dell’amministrazione USA, e così l’Argentina era diventata il più importante fornitore di grano per l’URSS. Per questo motivo, e insieme alla “tolleranza” da parte di Videla nei confronti del Partito Comunista Argentino, l’Unione Sovietica obbligò tutti i suoi Paesi satelliti a non votare la condanna all’Argentina per violazione dei diritti umani. Solo in questo modo l’URSS poté salvare i rapporti diplomatici con il Paese Latinoamericano e continuare a importare grano dall’Argentina.
      Fidel Castro, anche se l’avesse voluto, non poteva permettersi di sottrarsi al “giógo” Sovietico. Sia economicamente che militarmente Cuba sarebbe morta all’istante. Oltre ad avere l’embargo più duro di tutta la storia, era anche sotto assedio di una guerra non convenzionale fatta dagli USA. Quindi lo scambio di voti non c’è stato solo tra Cuba e l’Argentina, così come la non condanna per la violazione dei diritti umani non fu votata da altri Paesi.
      E per quanto riguarda scambi di voti per eleggere propri rappresentanti nelle Organizzazioni Internazionali, ditemi voi quale Paese, per propri interessi nazionali, non ha rapporti diplomatici anche con le peggiori dittature al mondo, a prescindere se ne approva l’operato o meno. Ne abbiamo l’esempio tutti i giorni.
      Ripeto, tutto questo non giustifica Cuba ma, dalla realtà di questi fatti e dal contesto storico in cui si sono svolti, io penso che non si dovrebbe rappresentare Fidel Castro con il titolo di “complice di una storia infamante”, e scegliere per la copertina una sua foto che viene affiancata a quella di Videla. Tutto questo mi sembra che confermi i concetti che avevo esposto nella lunga premessa.
      Gian Carlo, io so che tu hai studiato molto la storia dei “desaparecidos” argentini, e per questo penso che sai bene anche la storia de “Los Montaneros” principale movimento di guerriglia contro la dittatura di Videla. Se conosci i Montaneros, dovresti conoscere bene anche l’appoggio che Fidel Castro dava a loro con finanziamenti, armi, e basi d’addestramento in territorio cubano per combattere in Argentina.
      Questa è una pagina dove si trovano conforme al riguardo:
      Cercala copiando: LOS MONTANEROS ARGENTINO Y FIDEL CASTRO – THE CUBAN HISTORY
      E penso che anche la principale rappresentante delle “Madres de Plaza de Mayo” -Hebe de Bonafini- se avesse avuto un minimo dubbio nei confronti di Fidel, come alleato morale di Videla, non l’avrebbe incontrato varie volte, non si sarebbe fatta fotografare pubblicamente con lui in abbracci amichevoli, e rilasciato interviste dove conferma chiaramente la sua amicizia con Castro. Hebe de Bonafini ha dichiarato di essere cristiana, eppure tu sai benissimo cosa abbia scritto a Papa Wojtyla e come l’abbia condannato pubblicamente, e così ha fatto anche con una lettera pubblica indirizzata a Bergolio, suo concittadino.
      Cerca copiando: DURA CARTA DE LA PRESIDENTA DE LAS MADRES DE LA PLAZA DE MAYO AL PAPA
      Una donna del genere tu pensi che avrebbe avuto un rapporto di amicizia così stretto con Castro, se solo avesse avuto un minimo dubbio che lui fosse “complice” della dittatura di Videla?
      .
      Concludo dicendoti che io non sono un difensore di Fidel Castro -anche se a a volte posso sembrarlo- e mi da anche fastidio che si pensi questo di me, ma nei suoi confronti, in tutti questi anni, se ne sono inventate talmente tante di menzogne che in alcune occasioni mi viene istintivamente la voglia di “difenderlo” pubblicamente.
      .
      Roberto

      • Roberto non ci sono scusanti per aver nascosto la tortura , lo stupro, l’omicidio e la sparizione di trentamila giovani argentini. Così facendo Castro si è dimostrato tanto inumano quanto tutti coloro che per la realpolitik divengono genocidi. Io la chiuderei qui questa triste storia sennò troviamo scusanti anche per Hiltler , Stalin e tutti i criminali della storia. Davanti a una scelta o si rimani umani e si cerca una via d’uscita o si diventa inumani e si segue la strada più comoda. Castro che viene dalle scuole gesuite ora si sta cercando un posto in paradiso … povera Cuba cattolica e imperialista con quel di Raul che si mostra insieme ad Obama e a Bergoglio … va beh . Per quanto riguarda i montoneros, che erano tutti ferventi cattolici, se non lo sai si dividevano equamente tra quelli di destra e quelli di sinistra. Ciò che bisogna combattere è la Chiesa cattolica instrumento regi e invece i Castro … ma lassamo perdere ch’è meglio.

        Gian Carlo

    • Ho letto questa notizia che era risaputa da tempo in tutta l’America Latina. Ciò che più fa male è il tradimento che la classe dirigente cubana ha attuato nei confronti d migliaia di giovani che vedevano la rivoluzione castrista come un faro che illumina il socialismo.
      Ma purtroppo la “ragion di stato” non ha mai ascoltato le istanze dell’umanità e si è sempre piegata ai comodi della classe dirigente. Questo accade in tutto il mondo e la “ragion di stato” corrisponde sempre ai desiderata di chi comanda determinando gli accadimenti storici.
      Certamente brucia molto di più quando ci sono come in questo caso delle terribili delusioni: vedere Castro e Videla uniti fa veramente vomitare. Ho letto gli interminabili commenti di Roberto Cursi il quale parla di tutto meno che di questo fatto. Avrà i suoi interessi ma i suoi poco comprensibili monologhi su altro sono veramente fastidiosi . Se vuole essere un minimo credibile risponda ai fatti contestati al governo cubano se non altro per rispetto ai trentamila giovani argentini fatti sparire anche dalla memoria di chi dopo aver fatto una sacrosanta rivoluzione contro il sistema poi ne è divenuto parte integrante e quindi una rotella di una macchina disumana che distrugge chi non è sistema.
      Grazie per la vostra voce fuori dal coro del sistema.
      Facundo Ymenez

      • Non avrei voluto più rispondere, ma non posso accettare che si continuino a scrivere su di me cose che non corrispondono al vero.
        Facundo, vedo che anche tu, all’interno delle tue rispettabili opinioni, inserisci delle frasi che hanno il solo scopo di delegittimare il mio pensiero e la mia immagine.
        Parlando di me scrivi “…avrà i suoi interessi…” e aggiungi “… Se vuole essere un minimo credibile risponda ai fatti contestati al governo cubano se non altro per rispetto ai trentamila giovani argentini fatti sparire …”.
        Se arrivi a mettere in dubbio il mio rispetto per quei trentamila desaparecidos non dovrei nemmeno prendere in considerazione quello che hai scritto, perché mi viene da pensare che sei in malafede, invece mi trovo costretto a risponderti con i fatti.
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        Per prima cosa non oso immaginare quello che puoi pensare della Signora Hebe de Bonafini, Presidente delle “Madres de Plaza de Mayo”.
        Posso sbagliarmi ma, seguendo la tua logica, avrai su di lei una pessima idea e la riterrai anche priva di qualsiasi rispetto verso quei trentamila giovani argentini.
        Arrivo a pensarlo perché, come avevo già scritto nel mio commento, questa combattiva donna si dichiara molto amica di Fidel Castro, verso il quale ha una profonda stima confermatagli anche personalmente con l’invio di una lettera, nella quale scriveva: “Gracias Fidel por todo. Me gustaría volver a abrazarte en nombre de todas las Madres” -Grazie Fidel per tutto. Mi piacerebbe ritornare ad abbracciarti a nome di tutte le Madri-
        Eppure questa anziana Signora si batte ancora caparbiamente per la verità sulle sparizioni e sulle terribili torture che hanno subito questi ragazzi, e questo lo fa pagandolo a caro prezzo sulla sua pelle, visto quello che le ha “riservato” il neo presidente argentino Mauricio Macri.
        Ma se al contrario, su di lei, non ne pensi affatto male, allora ti consiglio di riflettere molto bene prima di fare alcune estreme associazioni su di me e i giovani desaparecidos, visto che io “amico” di Fidel non lo sono, e tanto meno di Muricio Macri.
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        Tu mi hai chiesto di rispondere “ai fatti contestati al governo cubano” perchè hai “letto gli interminabili commenti di Roberto Cursi il quale parla di tutto meno che di questo fatto”.
        È incredibile che tu possa scrivere una cosa del genere! Qualcuno mi ha suggerito che davanti a tali affermazioni dovrei spegnere il p.c. e pensare ad altro.
        Ma hai letto o no il mio intervento che precede il tuo, pubblicato ormai un mese fa? Penso proprio di si, visto che parli dei miei “interminabili commenti”.
        E allora perché, consapevolmente, mi accusi di una cosa falsa?
        Ti posso ricordare solo alcuni passaggi dove ho scritto: “Che Cuba e Argentina abbiano deciso di accordarsi … è fuori da ogni dubbio … – Che Cuba non abbia dato voto favorevole alla richiesta di condanna all’Argentina per violazione di diritti umani, è un fatto da condannare in modo assoluto”.
        Poi, spiegando il contesto storico, aggiungevo che: “ … non voglio dare nessuna giustificazione, i fatti sono da condannare”
        E infine: “Concludo dicendoti che io non sono un difensore di Fidel Castro -anche se a a volte posso sembrarlo- e mi da anche fastidio che si pensi questo di me”.
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        Vedi Facundo, quando parlo di Cuba, molte volte mi si risponde senza entrare nel merito dei miei argomenti, ma mi si addebitano cose che non trovano riscontro in quello che scrivo -come nel tuo caso-, e se io contestassi le accuse che mi si rivolgono dicendo solo che “sono false”, questa diventerebbe nulla più che una mia opinione personale, invece, per essere credibile, sono costretto a dimostrarlo. Proprio per questo i miei commenti/articoli diventano più lunghi del necessario.
        Questa volta invece voglio prolungarmi di proposito, portando un solo esempio su quello che ti ho appena detto, perché la cosa, più che fastidiosa, rischia di diventare grottesca.
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        Due anni e mezzo fa ho parlato per la prima volta di Yoani Sánchez, dicendo che su di lei riservavo qualche “riflessione critica” solo su alcune cose che scriveva, mentre le altre le condividevo e non mi stupivano più di tanto, visto che conosco bene la realtà di quell’Isola.
        Ma per fugare qualsiasi dubbio sul mio pensiero aggiungevo anche: “…Cerchiamo certamente di solidarizzare e sostenere le iniziative della Sánchez per queste sue denunce, sperando continui a farlo; condannando anche noi Cuba per queste sue iniziative repressive … .“
        Ma queste mie affermazioni sembra che nessuno le abbia volute leggere.
        Allora, per non essere equivocato, ho continuato fino alla noia a riscriverlo in tutte le occasioni, e anche pochi giorni fa su di lei ripetevo: “… Per me ci sono due piani: il primo è quello delle sue qualità come donna, giornalista, contestatrice del Potere castrista, che a me piacciono e spero vivamente continui a fare.
        Il secondo è quello della creazione e diffusione nel mondo -da parte di potenti Istituzioni e Associazioni- della sua immagine e battaglia politica, e del suo conseguente “allineamento” politico ideologico al pensiero neoliberale.
        Su questo punto non posso che prenderne le distanze … .”
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        Eppure, dopo aver ripetuto queste cose all’infinito, si vuole farmi passare a tutti i costi per quello che non sono, continuando a scrivere che sarei un filocastrista, uno che ce l’ha con Yoani Sánchez perché denuncia la corruzione che c’è in quel Paese, un cieco che non riesce a vedere quelle realtà che invece lei vede, uno che mente su quello che succede a Cuba, ecc…, ecc…
        Potrei continuare con il lungo elenco di queste “affermazioni” che ogni volta mi si rivolgono, ma rischierei di far diventare questo molto più che “un interminabile e fastidioso commento”.
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        Devo dirti che a me questo modo di “confrontarsi” non piace affatto, ma ognuno è libero di soffermare la propria attenzione su quello che meglio crede.
        Certo …, se mi si chiederà di nuovo di rispondere ed entrare nel merito di alcuni argomenti la mia predisposizione a farlo sarà cambiata, ma penso che ormai non ce ne sia più bisogno.
        Ciao.
        Roberto

        • Non voglio entrare troppo in merito alla discussione, intervengo solo per evidenziare la contraddizione tra la Bonafini che elogia Fidel Castro e Fidel Castro che si mette d’accordo con gli assassini dei figli della Bonafini e delle Madres de Plaza de Mayo … io mi soffermerei un po’ a pensare su questo “piccolo problema”. E a quel punto se la Bonafini si è sbagliata su F.Castro forse si è sbagliata anche su Yoanes Sanchez … o no?

          G.C.Z.

          • Non so dire se si è sbagliata su Yoani Sanchez, perchè a me non è
            mai capitato di leggere nulla sul fatto che Hebe de Bonafini abbia
            rilasciato dichiarazioni sulla blogger cubana, e per questo motivo io
            non ho mai messo in relazione le due donne.
            Roberto

            • è vero mi sono sbagliato a scrivere, volevo dire che la Bonafini
              come si sbaglia su Fidel potrebbe sbagliarsi su las Damas de blanco ,
              e quindi avrebbe in quel caso ragione Yoani Sanchez.
              La cosa che deve essere chiara è che Fidel Castro
              ha nascosto il genocidio argentino

              G.C.Z

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