• Margherita Hack: la scelta tra Sapienza e religione

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    Contro il falso umanesimo del pensiero religioso

    Margherita Hack nel giugno 3013 firmò per Einaudi “Sotto una cupola stellata”, un serrato dialogo con Marco Santarelli su scienza ed etica e sull’etica della conoscenza scientifica che sarebbe il caso di rileggere

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    Federico Tulli

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    Se fosse nata ai tempi di Ipazia di Alessandria, Margherita Hack molto probabilmente avrebbe fatto la stessa orrenda fine. Seviziata, lapidata e smembrata in una chiesa dopo essere stata rapita da un manipolo di cattolici seguaci del vescovo Cirillo. Astronoma e filosofa l’una, astrofisica e libera pensatrice l’altra. Entrambi donne e scienziate.

     

    Un binomio inaccettabile per una cultura religiosa che, in quanto tale, si fonda sulla negazione della realtà umana in generale, e più in particolare dell’identità di metà della specie umana. Va detto che oggi, soprattutto in Italia, il pensiero dei gerarchi vaticani non si discosta affatto da quello che nel V secolo armò la mano degli assassini di Ipazia. La Hack ne è ben consapevole e come è nella sua indole ci scherza su. «Il bosone di Higgs? Io lo chiamo addirittura dio» disse, ridendo, a chi scrive nel commentare la recente scoperta del Cern di Ginevra.

     

    Ma lei, domanda, non ha paura di affermare certe cose? «Io sono atea, non penso ci voglia un gran coraggio, ai tempi di Galileo forse ci voleva il coraggio, oggi nessuno mi manderà al rogo». Questa è Margherita Hack. Ma ovviamente non solo questa è la splendida scienziata di fama mondiale oggi novantenne. Un ritratto a tutto tondo che rivela in ogni dettaglio la poliedricità della sua formazione intellettuale emerge dall’agile pamphlet pubblicato da Einaudi dal titolo Sotto una cupola stellata. Dialogo con Marco Santarelli su scienza ed etica. Un libro che può essere letto attraverso diverse angolazioni.

     

    Ad esempio come formidabile antidoto contro i cosiddetti “marxisti ratzingeriani” (Barcellona, Sorbi, Tronti, Vacca), che facendo propria la critica al relativismo di Benedetto XVI, tentano di far passare l’idea che occorra costruire una «nuova alleanza» fra credenti e non credenti, in vista di un «umanesimo condiviso». Un umanesimo ben “strano” quello dei quattro intellettuali marxisti (che orbitano in area Pd) dato che – rielaborando la recente bolla del papa tedesco contro la ricerca scientifica e il diritto alle scelte individuali in tema di nascita e morte – nega la nascita umana e il diritto all’autodeterminazione, specie della donna… Continua a leggere su Babylon Post

    sabato 29 giugno 2013 13:15

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