• Logiche leghiste: se un immigrato ha un lavoro potrà integrarsi … e se non ce l’ha non è un immigrato è un clandestino

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    di Gian Carlo Zanon

    Tony Iwobi, 62 anni, eletto nelle file della Lega e quindi ora parlamentare al Senato della Repubblica, a proposito della questione migratoria,  rispondendo alla Bonino, ha affermato: «Se un immigrato ha un lavoro, potrà integrarsi; e potrà crescere col suo lavoro come ho fatto io. Se il lavoro non c’è neppure per i cittadini italiani perché farli arrivare; facendoli arrivare non facciamo altro che illuderli.» ecc. ecc.

     

    Il ragionamento del leghista non fa una grinza, tanti parlano del suo buon senso  ma … ma mettetevi dalla parte di chi fugge da guerre, carestie, fame, malattie, violenze di ogni genere, sradicamenti forzati e il buon senso del signor Iwobi conterà quanto il due di picche a briscola… si emigra rischiando la vita per sfuggire ad una morte – identitaria, etica o fisica – certa. La stessa identica cosa lo ha fatto mio padre e i miei nonni materni e poi mia madre quando gli italiani furono cacciati dai francesi dalla Tunisia.

     

    Esiste un problema causato dal colonialismo e dal neocolonialismo, dal land grabbing e dalle corporation che depredano l’Africa delle sue risorse naturali. Fino a che non fermeremo tutto ciò continueranno a rischiare la vita per salvarsi la vita… non credo sia così difficile da capire.

    “Aiutarli a casa loro”, come intendono i nostri politici, significa solo dare danaro non alla popolazione ma a duci e ducetti, acaporali e scagnozzi locali, a bande di criminali che ha fatto della migrazione il proprio sostentamento… lì la vita è dura e il più violento domina il non violento per il semplice fatto che il non violento non vuole dominare.

     

    Né vittime né carnefici: non dobbiamo essere né uno  né l’altro e per farlo è necessario innanzitutto avere le idee chiare su ciò che sta accadendo veramente anche se la verità e scomoda e anche si fa prima ad accettare le “logiche” più comode come quella delirante del leghista di turno piuttosto che approfondire temi complicati e complessi come quelli elencati finora.

     

    Il lavoro di accettazione o di non accettazione di chi vuole espatriare lo devono fare le ambasciate nei luoghi di residenza di chi chiede per vari motivi di scappare, Se vuole andarsene  sarà perché o non può più vivere né umanamente né degnamente, oppure perché la sua vita e quella dei propri cari è in pericolo. Certo così facendo  si toglierebbe alimento a organismi mostruosi come Mafia capitale e molte altre, a coloro che in Italia intascano il denaro riservato ai migranti, alle bande libiche che trattano questa gente come e peggio di quanto facevano i nazisti con gli ebrei.

     

    Si dovrebbero convincere le multinazionali a ridistribuire la ricchezza nei territori che devastano per fare profitto, si dovrebbero convincere le bande di italioti nostrani di finirla di violentare  le nigeriane che troviamo ogni giorno ai bordi della strade, ma per far questo si dovrebbe dir loro che la sessualità non è una scarica fisiologica come dice l’imbecille viennese…  bisognerebbe dire ai giovani che si drogano e che ovviamente alimentano la delinquenza che attinge nelle fasce più a rischio, che si drogano perché stanno male psichicamente e non dire loro che stanno male psichicamente perché si drogano…  si dovrebbe proibire agli italiani di assumere personale straniero solo perché più ricattabile e quindi  più sfruttabile economicamente, si dovrebbero fare e dire e pensare molte cose vere e sacrosante concatenate fra loro … si dovrebbe innanzitutto pensare avendo un pensiero quantomeno decente che però costa fatica e magari anche un po’ di dolore… e invece si preferisce credere alla logica di chi ha venduto la propria identità per un piatto caldo… e una domanda è d’obbligo ma, voi che aderite a questa infamia senza neppure immaginarvi per un attimo nei panni dei migranti, ci siete stupidi o, essendo dei poveri vigliacchi, annullate la realtà?

     

    13 marzo 2018

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