–
Di Giulia De Baudi
–
Carta vince carta perde, carta vince carta perde! Scegliete una carta ! Le carte le dà il potere finanziario. Voi potete scegliere solo il killer che di volta in volta si sbarazzerà di un pezzo di democrazia e vi toglierà ancora un po’ di potere d’acquisto.
Di volta in volta qualcuno parlerà della fine della crisi, come ha fatto ieri Enrico Letta affermando, in modo ricattatorio, che si deve evitare di «rigettare nel caos il Paese proprio mentre si sta rialzando. (…) Dopo sette mesi di azione di governo posso dire che gli indicatori ci dicono che la ripresa c’è ed è a portata di mano.» Fantasticherie onanistiche.
Eppure, ogni qualvolta che qualcuno dirà “BASTA” il Letta di turno gli dirà «Il tema di fondo è che oggi gli indicatori ci dicono che la ripresa c’è ed è a portata di mano» Così Letta ieri. Poi ha anche affermato, difendendo il Nuovo centro destra, Ncd, di non pensare che la nascita di quel nuovo partito sia il solito «gioco delle parti» perché questo significherebbe non aver colto «l’avvenimento politico principale degli ultimi vent’anni». Ellamadonna!!!!
Quando il figliol prodigo di Berlusconi alle prossime elezioni politiche tornerà alla casa del padre, ne riparleremo Letta.
–
Intanto Alfano in pieno stile fascista invece di cercare di capire cosa sta accadendo nelle strade, gioca la carta falsa, il jolly dell’ordine e della conseguente repressione poliziesca.
Qualsiasi politico accorto, con un minimo di esperienza e molta volontà di proteggere i ceti più deboli e meno violenti della popolazione, saprebbe che, interpretare in modo errato una ribellione disordinata come quella definita troppo frettolosamente dei “Forconi”, potrebbe avere conseguenze molto serie e gravi.
Il fenomeno è nuovo, eterogeneo ed ha un alto grado di molteplicità di intenti. Alcuni di questi sono altamente pericolosi. È un crogiolo incandescente di classi subalterne facilmente maneggiabile dalla destra reazionaria, che infatti (vedi le affermazioni di Berlusconi e di Grillo) sta già cercando di cavalcarne l’onda limacciosa.
Di questa ribellione che sta creando problemi in alcune città, ognuno vede e parla di ciò che gli fa più comodo, e basta che un poliziotto si tolga il casco che già qualcuno strilla che la polizia intera ha abdicato ai suoi doveri, e basta un fascista tra mille disperatati per parlare di violenza squadrista.
In realtà lì dentro c’è di tutto, soprattutto molta rabbia e molti gestori di quella rabbia. Ci sono migliaia di disoccupati, di cassaintegrati, di interinali che lavorano per paghe da fame, c’è gente che ha visto dissolversi quasi per magia il futuro che era fatto di viaggi, di figli da crescere, di mutui e di case sognate. Ha visto svanire il futuro che gli era stato promesso dalla pubblicità televisiva fatto di Suv e cellulari dell’ultima generazione, di vestiti firmati e di aperitivi. Certo un mondo stupido e virtuale che ora sta solo sugli schermi televisivi e … e loro adesso che fanno … .
Angelino Alfano è troppo Alfano per capire o per voler capire cosa sta succedendo, ed Enrico Letta è Letta da almeno due generazioni per saper e voler fare la cosa giusta. La cosa giusta per loro è fare i propri interessi, punto.
Matteo Renzi è solo un’altra carta matta che serve al gioco delle parti. È il Jack che interverrà per salvare l’Italia, un altro uomo del destino, come lo è stato Berlusconi, Monti, Letta. Un altro che dirà (già lo dice) “lasciatemi lavorare e vedrete” … e poi dirà “ è colpa vostra, non mi avete fatto lavorare”. Renzi è la Morte rossa entrata nel castello della sinistra per disfarsi di ciò che rimane della sinistra.
Eppure non dovrebbe essere difficile capire che il disagio che genera quella rabbia esiste, eccome. Ormai in Europa quasi ottanta milioni di persone vogliono risposte. C’è un solco profondissimo che si sta aprendo tra chi ancora ha di che vivere decentemente e chi non ha di che vivere. Dovrebbe essere chiaro a tutti che i primi andranno, entro pochi anni, lentamente ma inesorabilmente ad ingrossare le file dei secondi.
E noi abbiamo un presidente del consiglio che oggi dice che la fine della crisi è vicina. Dice che sta lì dietro l’angolo … quell’angolo che non si raggiunge mai. Dice che il suo governo è la carta vincente, una carta vincente che non appare mai perché il gioco è taroccato.
Mi domando chi sia più criminale: un Letta servo delle banche che nasconde la verità che sta sotto gli occhi di tutti , oppure chi dà un calcio ad una vetrina? È chiaro che chi da un calcio ad una vetrina vede in chi sta dietro quella vetrina un nemico e viceversa. Ed è chiaro che ogni atto, anche quello di sferrare un calcio ad una vetrina, ha un senso e un contenuto. Come dicevo, per quanto ho potuto vedere e leggere, il movimento ha una gamma enorme di moventi, e pertanto se indirizzato male può diventare molto pericoloso.
Tutti questi dati di realtà però hanno poco peso tra i politici, a loro, fino a prova contraria, interessa solo che il gioco delle tre carte sostenga all’infinito lo stato delle cose su un piano di realtà e di irrealtà che alternandosi tiene incatenati gli sciocchi che non si accorgono che le tre carte sono sempre le stesse.
–
13 dicembre 2013
–