• L’evoluzione della specie umana… continua

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    Leggi qui la prima parte

    Passano i giorni !

    Passano i giorni e Am e Or stanno sempre insieme! Si accoppiano appassionatamente, si accarezzano, si annusano, si guardano negli occhi come sorpresi da quello che stanno provando dentro se stessi. I loro occhi ‘parlano’ anche se riescono a emettere solo teneri suoni, piccoli ‘grugniti’. Guardano la luna comparire nel cielo e si scambiano sguardi di intesa, come a dire che quella piccola luce, nel cielo, illumina il fiore della foresta come il loro ‘amore’ illumina la loro psiche appena sbocciata!

    Si sentono bene! Provano una sensazione che non sanno essere felicità. È una sentire nuovo: è la prima volta che stanno così abbracciati a un essere diverso da sé e non hanno alcuna intenzione di separarsene! Questo altro essere rappresenta il proprio sé nuovo nato dal rapporto: c’è un sentire interno, un sentire l’altro e, da questi due ‘sentimenti’, nasce questa nuova identità, questo sentirsi proiettati verso qualcosa di misterioso che li porta a vedere il mondo circostante con più curiosità, con più interesse, con più attenzione.

    Dalla loro realtà biologica viene fuori ora una realtà affettiva! Sgorga ora da dentro di loro la forma più immateriale possibile di energia: l’affetto! Che è già pensiero creativo, capacità relazionale, immaginazione artistica. Alla loro realtà materiale, fisica si è ora aggiunta una realtà non-materiale, psichica che li farà diventare sempre più umani.
    Dopo tantissimi giorni di ‘isolamento amoroso’ tornano al gruppo con gli altri scimpanzé! Lì avviene una cosa strana: quelli che erano i loro simili, i “parenti”, ora non li riconoscono più. Sentendoli “diversi” mettono in atto una sorta di “respingimento”. Alcuni arrivano ad aggredirli con grugniti e atteggiamenti minacciosi, come a voler “uccidere” chi li mette in crisi, chi li provoca con modi di fare a loro sconosciuti.

    Am Or si sentono in pericolo e si allontanano decisamente! Restano da soli ma “stanno bene” perché stanno insieme: sanno come affrontare i pericoli della foresta, non sanno affrontare invece i pericoli che vengono dai loro ex-simili, che vorrebbero far sparire la novità della loro trasformazione. La capacità di separarsi da loro gli permetterà di sviluppare questi nuovi sentimenti di cui si sentono arricchiti.
    Sempre nella storia dell’umanità si è presentata questa situazione per cui i coraggiosi, gli innovatori, i “rivoluzionari” sono stati attaccati dagli ortodossi, dai conservatori, dai paurosi, da quelli che non vogliono cambiare per paura di perdere il potere che detengono o il benessere che hanno ottenuto a spese dei più deboli.

    I conservatori, nella storia, sono riusciti a prendere il sopravvento perché hanno trovato un potente alleato nel pensiero religioso che ha ingannato la mente umana, facendo credere che la creatività viene da un’entità spirituale che sta nei cieli e l’umanità è solo materialità che ha “contaminato” la creazione “divina” con la sessualità perversa e “peccatrice”: ribaltando completamente la storia della nascita degli esseri umani.

    Per fortuna la capacità di reagire e di immaginare, che ci deriva dalla nostra storia evolutiva, ha prodotto il genio che ha saputo vedere la ‘malattia’ che si era generata dalla complicità tra ragione e religione, ha saputo curarla e ci ha permesso di guarire, facendoci ritrovare la capacità di pensare e separarci e restituendoci quella sanità – affettività – creatività che ha caratterizzato il sorgere dell’umanità.

    Arturo Maniscalco
    9 gennaio 2015.

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