• Le infinite sfumature dell’inumano presenti nel neoliberismo sempre più vorace

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    di Gian Carlo Zanon

    Tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 la mafia corleonese, al cui vertice sedevano Totò Riina e Bernardo Provenzano, prese il controllo di Cosa Nostra. Un omicidio dopo l’altro la neo-mafia di Riina si insediò nei territori appartenuti alla vecchia mafia palermitana “rottamando” (nel vero senso della parola), sia i vertici di Cosa Nostra sia i loro interlocutori politici, come Salvo Lima, legati mani e piedi alla Democrazia cristiana. Come racconta il libro di Giuseppe D’Avanzo e Attilio Bolzoni Il capo dei capi, all’inizio degli anni ‘80  l’ala della democrazia vincente andreottiana e la mafia vincente siciliana di fatto sostituirono i vertici del sistema mafioso/politico precedente. La nuova mafia corleonese si contraddistinse per la ferocia con cui perseguiva i suoi obiettivi: le stragi di Capaci e via D’Amelio e le coperture politiche, mai del tutto chiarite, sono due eventi che spiegano perfettamente il clima di questo sistema mafioso legato a doppio filo con la corrente sotterranea andreottiana che in quei frangenti, a mio giudizio, subiva la paranoia di Riina tentando inutilmente di  gestirla.

    Se si sostituisce “nuova mafia corleonese” con  neoliberismo o peggio con ordo-liberalismo – intendo ordo-liberalismo o ordo-capitalismo come una forma ancor più feroce di neoliberismo –  e conseguentemente si cambiano i nomi dei mafiosi con quelli dei protagonisti che siedono ai vertici dei potentati economici emergenti, si potrebbe aver le idee più chiare non solo su ciò che sta accadendo tra Russia e Ucraina, ma anche sulle aziende/partito del nostro paese.

    Si sa che il sistema economico non è mai stato monolitico ma in continua trasformazione generata da spinte di quella o da quell’altra corporation economica. Una trasformazione in cui, come scrisse nel lontano 1997 Viviane Forrester, nel suo saggio ‘L’orrore economico’: «Una quantità sempre crescente  di essere umani non è già più necessaria al piccolo numero che, plasmando l’economia, detiene il potere. Una folla di esseri umani si ritrova così, secondo la logica imperante, senza una ragionevole ragione di vita in questo mondo dove sono comunque nati. Per ottenere la facoltà di vivere, per averne i mezzi, dovrebbero poter rispondere ai bisogni delle reti che governano il pianeta, a quella dei mercati. Il fatto è che i mercati non rispondono più alla loro presenza e non hanno bisogno di loro. O di pochissimi e di sempre meno di loro. La loro vita non è più “legittima” ma solo tollerata. Fastidiosa …».

    Nuovi potentati economici, al cui vertici oggi (domani non so) siedono i pronipoti degli antichi canati mongoli – parlo di Russia e Cina – stanno “rottamando” i “più morbidi” (tra virgolette) potentati economici occidentali. In occidente i potentati economici e i loro vassalli politici, come Bush e Bolsonaro, rilanciano alzando l’asticella dell’antidemocrazia e della tirannide economica.  

    Non so se esista un forma mentis derivante dagli antichi canati che in Russia e in Cina hanno dominato per secoli, né so per certo se questo abbia determinato una certa visione della realtà umana dando un’impronta meno umanistica a queste due realtà sociali. Sta di fatto che negli ex “canati mongoli” di Russia e Cina, la vita umana ha sempre avuto un minor valore e non c’è mai stata – se non nel tentativo di Gorbaciov – una reale democrazia; sta di fatto che il governo dei due paesi fino al secolo scorso era retto da un potere dinastico e assolutistico: lo Zar e l’imperatore cinese; sta di fatto che nel secolo scorso in questi due paesi si è insediato un comunismo totalitario con a capo un dittatore – Stalin e Mao – con poteri assoluti; sta di fatto che oggi in Russia e in Cina si è instaurato ancora una volta un potere assolutistico – Putin e Xi Jinping – che, con i dovuti distinguo, definirei ordo-liberalista in quanto il valore assoluto non è la realizzazione umana ma la piena realizzazione dell’homo economicus in una guerra di tutti contro tutti: homo homini lupus. In altre parole non esistono in queste società i “valori occidentali” fondati da quella forma di democrazia generata dalla rivoluzione francese e dal portato culturale resistenziale, ovvero libertà e uguaglianza sociale, e quindi non esiste una reale giustizia sociale: come possono convivere giustizia sociale e disuguaglianza sociale? Come si può parlare di comunismo, di socialismo o di democrazia se viene annullata la solidarietà tra cittadini e sostituita dalla lotta per il personale predominio economico?

    Mi si dirà che anche in occidente non esiste di fatto una reale democrazia; mi si dirà che anche in occidente valori come solidarietà, diritti umani,  giustizia sociale vengono ogni giorno calpestati… tutto vero ma, oggi, domani non si sa, il “liberi tutti” dell’ordo-liberalismo ancora viene frenato da una cultura umanistica e da costituzioni antifasciste che ancora riescono ad arginare il far-west economico dove il più violento, il più potente, il più malato psichicamente riesce a dominare e governare… c’ha provato Trump sostenuto da buona parte delle corporation statunitensi, ora sarà la volta di Bolsonaro.

    L’assurdo è che fino a che due potentati economici si sfideranno – Berlusconi e De benedetti per esempio –  per prendere in mano l’egemonia economica/poilitica, esisterà un equilibrio anche sociale… ma questo equilibrio è e sarà sempre più fragile: lo abbiamo visto col tentativo di colpo di stato di Trump; lo vediamo con l’insediamento di Draghi imposto dalla BCE ovvero da una banca privata che in primo luogo deve fare gli interessi dei propri azionisti; lo vediamo con Bolsonaro che, a quanto dichiarato da lui stesso, non cederà lo scettro, costi quel che costi. Inutile dire che dietro a Trump, a Draghi e a Bolsonaro ci sono potentati economici che stanno alzando l’asticella dell’ordo-capitalismo antidemocratico.

    La completa accettazione dei dettami neoliberisti estremizzati, sono necessari a quei partiti/azienda per vivere e prosperare: devono solo scegliere a quale potentato appartenere: Salvini coi canati russo/cinese? Letta con il neoliberismo ispirato a Milton Friedman e ai suoi Chicago Boys?  

    Gli ultimi tragici accadimenti indicano che i taciti accordi tra gerarchia politica e gerarchi dei potentati economici, spesso egemoni, non possono essere messi in discussione così come non possono essere messo in discussione il credo economico neoliberista e il sistema di valori che lo guida, lo controlla, lo fa prosperare. Vi sono invisibile e taciti accordi in cui l’imperatore chiede ai feudatari, a cui affida la protezione dei propri interessi, ferree limitazioni democratiche e perdite di sovranità pubblica come i demani. Inoltre, anche se apparentemente, da un punto di vista strettamente economico, poco importano ai signori dell’alta finanza i diritti umani e le rivendicazioni sociali e ambientali, queste rivendicazioni non vengono tollerate per il semplice motivo che non solo i bisogni del cittadino vanno controllati e guidati ma anche le sue esigenze umane: un essere umano che rivendica le proprie inalienabili esigenze umane non è controllabile e quindi va addomesticato. Inoltre le esigenze di un essere umano libero e felice non corrispondono certo alla realtà umana depravata dei Grandi Fratelli, che ci osservano nell’ombra.

    Come suggeriva Lev Trockij il fascismo prende vita nel momento in cui il controllo poliziesco e militare diventano insufficienti per mantenere l’ordine in una società in cui la giustizia sociale e l’equilibrio democratico vengono annullati dalla bramosia di caste ologarchiche.

    L’ordo-liberalismo, lo abbiamo visto il 6 gennaio 2021 con l’attacco dei manifestanti, chiaramente fascistoidi, pro-Trump che hanno assaltato il Campidoglio, mise in scena un tentativo di insurrezione, sfuggito di mano. L’ordo-capitalismo è in grado di mettere in movimento masse di individui declassati, di lavoratori demoralizzati, perché sfruttati ferocemente, esseri umani che lo stesso capitale finanziario spinge alla disperazione e alla rabbia e che trovano più comodo aderire a un “ordine” che garantisca loro di rimanere in una fascia sociale più elevata di quella immediatamente meno privilegiata perché meno violenta. «La vittoria del fascismo – affermava Lev Trockij – porta all’accaparramento diretto e immediato da parte del capitale finanziario di tutti gli organismi e tutte le istituzioni di dominio, di direzione e di educazione: l’apparato statale e l’esercito, le amministrazioni comunali, le scuole, la stampa, i sindacati, le cooperative. Fascistizzare lo Stato non significa solo mussolinizzare forme e metodi di direzione – su questo piano i mutamenti sono alla fin fine secondari – ma anzitutto e soprattutto distruggere le organizzazioni operaie, ridurre il proletariato allo stato amorfo, creare un sistema di organismi che penetrino profondamente nelle masse».

    Per capire e combattere l’ordo-capitalismo e contrastarne il potere, bisogna, come disse Giovanni Falcone riguardo alla mafia, seguire la traccia dei soldi. In altre parole cercare i collegamenti tra le aziende/partito e i potentati economici. 

    P.S. Questo articolo è stato pensato e scritto quasi completamente circa un mese fa e quindi prima che con la crisi di Governo divenissero palesi il legami tra chi ha scelto l’ordo-capitalismo – che grossolanamente potrei definire putiniano –  e chi invece ha scelto un neoliberismo meno, per ora, disumano… ma non certamente umano.

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