• Il sole nasce sempre ad Oriente …

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    AlessandraMeniconzi_Cina

     

    di Emo Bertrandino

     

    L’estate sta finendo e la nostra redazione sparsa per il  mondo sta lentamente riprendendo a scrivere i propri strani pensieri nati sotto il sole allo zenit.

     

    Uno volta di più, leggendo gli articoli che parlano di politica e di politici, di cronaca e di guerre, mi sono detto che la strada intrapresa dal nostro Diario polifonico è quella giusta: sin dall’inizio ci eravamo imposti di non rincorrere la notizia ma di estrarre dalla realtà che transita nel tempo astrale vissuto giorno dopo giorno, notte dopo notte, un prodotto letterario che cerchi di interpretare gli accadimenti attraverso il setaccio soggettivo di chi scrive.

     

    Se non avessimo fatto quella scelta ci troveremmo qui ogni giorno a tallonare ansimando i deliri di uomini e donne che hanno perduto ormai ogni dignità umana. Saremmo qui a fare quello che fanno i colleghi giornalisti che scrivono, ad uso e consumo dei loro padroni e dei lettori che vivono la politica con lo stesso sentimento di un tifoso di calcio, porzioni di discorsi e di esternazioni-spot di quel politico piuttosto che di quell’altro politico.

     

    Sono convinto che tutto questo scrivere non appartenga all’onestà intellettuale di chi vuole sapere e poi scrivere la verità, ma che sia solo uno smog  di parole inquinate per occultare la realtà pericolosa che invisibilmente ci sovrasta.

     

    Voglio dire che, per capire se a Berlusconi verrà data o meno la possibilità di sedere sugli scranni del potere politico, non si dovrebbe assolutamente stare a sentire ciò che dice Fassina o Mauro o Civati che fanno, in un senso o in un altro, “tanto rumore per nulla”; per capire gli accadimenti del prossimo futuro ci si deve mettere all’ascolto dei rumors  e delle “dicerie degli untori”  che giungono non dai politici italiani che con le loro vocine chiocce creano solo il solito teatrino per gonzi,  ma dagli ambienti finanziari, dai politici europei ed americani che contano ancora qualcosa e, anche, da ciò che esce dalla voce profetica dei gerarchi pontifici.

     

    Come ha accennato qualche giorno fa Serra nel suo box di Repubblica,  è inutile parlare della agibilità di Berlusconi quando gli unici a non avere l’agibilità politica sono gli elettori a cui è stata scippata la possibilità di poter, con il loro voto,  agire sulla politica.

     

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    Chiudo subito questi discorsi sulla contingenza politica italiana perché non era a questo che pensavo quando questa mattina ho iniziato a battere sui tasti del mio computer.

     

    In realtà pensavo a fatti molto più piccoli che riguardano I giorni e le notti : al ritorno delle vacanze sono stato piacevolmente sorpreso dalla presenza di molti nuovi lettori orientali, soprattutto cinesi. La soddisfazione per aver superato le porte dell’Oriente con le nostre parole, si è a poco  a poco trasformata in curiosità: chi saranno questi lettori che ci leggono da paesi del sol levante come Vietnam, Hong Kong, India, Indonesia, Korea, Tailandia , Taiwan, Giappone, e ben 15 in Cina?

     

    E io a chiedermi: ma saranno cinesi, giapponesi, indiani, ecc., che conoscono l’italiano oppure italiani che vivono in estremo Oriente? Che penseranno dei nostri articoli? Li copieranno usando la loro elegante scrittura pittografica? Ecc. ecc..

     

    Ecco mi piacerebbe ricevere un messaggio, anche piccolo, da questi sconosciuti lettori dagli occhi a mandorla. E vorrei anche dir loro che siamo onorati della loro presenza che ha fatto aumentare le letture. I lettori orientali aprono circa 100 volte al giorno il nostro giornale e leggono quasi 200 post accumulati nei nostri archivi in questi primi diciotto mesi di esistenza in rete. E questo mi piace moltissimo.

     

    Un grande saluto a tutti gli amici orientali che escono dal sonno e dai sogni prima di tutti noi  … perché il sole nasce sempre ad Oriente.

    25 agosto 2013

     

    , hasta pronto

    • Il sito de “I giorni e le notti” come fosse il mio Oriente. Da quando!? Forse, da quando ho cominciato ad osservare e ad accorgermi che la luce del sole fosse particolare, cioè, assume, a seconda del nostro sguardo, un suo colore-spessore particolare, che anche se sottile, ma comunque incidente.

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