• Il “grillismo messianico” e lo scintillio dei pensieri

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    31 ottobre 2012

    di Gian carlo Zanon

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    Ho letto da qualche parte che scrivere è una effervescenza della mente: la mente viene percorsa da un’idea indefinita scaturita da una reazione ad uno stimolo; poi  ‘st’idea si trasforma in pensiero verbale percepibile man mano che viene scritta.

    Lo stimolo di oggi è l’uscita di Grillo che bacchetta la grillista Federica Salsi, rea, non tanto di avere detto qualcosa di non coerente con la dottrina dell’”essere supremo”, ma di aver mischiato la purezza di sangue grillino con i figli di un dio minore: i giornalisti della Rai e i partecipanti alla trasmissione Ballarò. Orrore!!!

    E ci va giù duro parlando di orgasmi mediatici e di estasi da applausi. Grillo, ovvero lo squalo … no, il tonno di Scilla e Cariddi, nonché monarca del luogo comune, questa mattina sul suo blog scrive: «Il talk show ti uccide, digli di smettere». Parola del signore … miiii, dicono a Catania!

    Con il consueto savoir-faire da gentiluomo di corte – o da cortile, fate voi – , il leader del partito a Cinque Stelle, dalla propria Città proibita in forma di blog, senza nominarla frustra la Maddalena impenitente: «È il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità. (il partecipante al talk show N.d.R.) Seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate, lì, in una gabbia di un circo, come su un trespolo, muto per ore, povera presenza rituale di cui si vuole solo lo scalpo, macellato come un agnello masochista, rispondi per i quattro minuti che ti sono concessi a domande preconfezionate poste da manichini al servizio dei partiti».

    Poi Grillo si rigira sul pulpito e il suo sermone infuocato prende di mira i giornalisti dei talk show: «Pretoriani dell’informazione il cui unico compito è perpetuare l’esistenza del Sistema attraverso l’ultimo strumento di mesmerismo mediatico rimastogli: la televisione. Lo share del programma aumenta, tutto merito tuo, trattato e esibito come un trofeo, come un alieno, una bestia rara e, contemporaneamente diminuisce il consenso per il Movimento a cui appartieni o dici di appartenere». Ma Grillo per favore, come “dici di appartenere”, Federica Salsi è una attivista del tuo partito … ma forse sto sbagliando … non ho ancora capito che nel Movimento Cinque Stelle si entra per grazia ricevuta da San Grillo e si esce in un lampo per scomunica del papa-re Grillo.

    Ora, non è che Gesù avesse tutti i torti quando parlava di un’eguaglianza tra esseri umani non contemplata nel sistema sociale dell’Impero romano ma, il problema è che poi diceva di essere figlio del dio degli ebrei. Da “Neurodeliri”.

    Ora, non è che Grillo ha tutti i torti, quando parla del sistema mediatico impostato per  “perpetuare l’esistenza del Sistema attraverso l’ultimo strumento di mesmerismo mediatico rimastogli: la televisione.” È vero. Chi può negare che la stragrande maggioranza dei giornalisti, più o meno consapevolmente, attua un “mesmerismo mediatico” cioè una suggestione al limite dell’ipnotismo? È vero. Se non fosse vero Monti non avrebbe, secondo i sondaggisti che del sistema ipnotico fanno parte, un così grande share da parte degli ipnotizzati, pardon dei cittadini italiani.

    Grillo mentre con fare “mesmerico” cerca di ipnotizzare i neofiti

    Il problema di Grillo è un altro ed è simile a quello del nazareno: egli si crede un unto dal signore. Lo si vede dal modo in qui parla al popolo dei credenti; dal modo in cui, senza la bontà del fratellastro nato in Galilea, crea e danna gli apostoli che hanno la ‘fortuna’ di capitargli vicino: tu Federica Salsi un giorno mi tradirai; tu  Giovanni Favia prima che il gallo canti tre volte mi rinnegherai; tu Federico Pizzarotti non mi crederai finché non toccherai le mie piaghe e le mie stigmati; poi vuole buttare fuori i mercanti dal tempio e tramutare l’astensionismo in voti (riuscendoci) moltiplicare pani e pesci e altre amenità del genere.

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    Ma finché si perde nelle sue fantasticherie messianiche poco male, ci siamo abituati, lo ha fatto per vent’anni anche il cugino. Il fatto è che oggi Grillo è diventato come San Cirillo vescovo di Alessandria che, con i suoi messaggi d’odio contro la sapiente Ipazia, rea di non credere alla voce del dio cristiano che attraversava il primate alessandrino, istigò i suoi parabolani finché questi  la fecero letteralmente a pezzi. Grillo fa la stessa cosa, vigliaccamente dà in pasto ai suoi parabolani Fedrica Salsi che verrà lapidata attraverso face book.

    Anche da noi sono entrati pochi giorni fa due parabolani che volevano linciare un nostro collaboratore reo di lesa maestà che aveva riportato la cronaca della condanna giudiziaria di Grillo che si era reso colpevole della morte, in un incidente stradale, di due persone. (leggete qui l’articolo e i commenti).

    Il primo ventilava una denuncia e la censura stile fascista; il secondo si comportava come uno squadrista del ventennio dando del “leccaculo” a un giornalista che da anni lotta (gratis) contro il marcio che c’è nei partiti. Nelle loro parole io ho sentito l’odio per chi tiene gli occhi bene aperti e non si fa abbindolare dal messia di turno.

    Alla richiesta della redazione di mutare i toni, sono svaniti come neve al sole … lo stile democratico non deve essere il loro elemento congeniale.

    Ebbene questo è lo scintillio dei miei pensieri stimolati dall’immagine di una donna aggredita da un uomo onnipotente. Come dicono a Catania, questo taliai, questo pensai, questo scrissi; salutammo cumpadriddi.

    P.S. Non ci dobbiamo stupire del successo di Grillo in Sicilia. Ricordiamoci delle sue parole dette a maggio: «La mafia non ha mai strangolato il proprio cliente, la mafia prende il pizzo al 10%, qui siamo nella mafia che ha preso un’altra dimensione, strangola la propria vittima».

    E la mafia, se gli fai un tacito favore, tacitamente “non se lo scorda”.

    Altri articoli sul caso clinico Grillo li puoi trovare qui http://www.igiornielenotti.it/?tag=grillo

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