• Fertility Day, ovvero gli ardori della maternità coatta

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    MUSSOLINI

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    di Jeanne Pucelli

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    Visto che è il Ministero della Salute a indire questa campagna per la maternità, significa che la maternità viene intesa non come realizzazione umana ma come una “cura” per casalinghe frustrate … chissà come saranno contenti i bambini di essere considerati dei psicofarmaci

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    Che bello svegliarsi di buon mattino e udire nell’aria le fanfare del Fertility Day. A proposito come si chiamano i suonatori di fanfara? Fanfaroni?

    Si, che bello, oggi è tutto uno stormir di clessidre segnatempo, uno svolazzar di banane ammosciate a- prolifiche, un tourbillon di cifre che indicano la denatalità della pura razza italiota, un rigonfiamento di italiche pance … ma anche di qualche sparuto svaginamento di donne che intendono realizzare la propria natura umana senza passare per la maternità. – Lo svaginamento è un mio neologismo di nuovo conio che indica un’irritazione organica di fronte alla violenta imbecillità. Sarebbe più o meno il giramento di coglioni mascolino –

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    Fulminata sulla via per l’ufficio da tanto interesse per l’italica prole, mi sono voluta far male fino in fondo e sono andata  a leggere qualche pagina del “famigerato” PIANO NAZIONALE PER LA FERTILITÀ  (leggi qui) postato in forma anonima dal Ministero della Salute con un succulento sottotitolo che vagamente ricorda, come ha già fatto notare qualche giornale, le scritte che campeggiavano a caratteri cubitali sui fascistissimi muri del ventennio: “Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro”. Da tagliarsi le vene!

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    Leggetelo è un vero e proprio bando di “demografia totalitaria” con accenti lirici di gran pregio. Peccato che non si possa conoscere la paternità di un tale concentrato di scibile umano. Per la sua lontananza dalla realtà culturale e antropologica dal contesto sociale italiano, sembrerebbe scritto da quel tale don Pino Giuffrè di Linosa che per richiamare i fedeli al posto delle campane faceva risuonare in tutta l’isola la peccaminosa musica della Lambada senza conoscerne il significato recondito. Un buonuomo don Pino che aveva perduto talmente il contatto con la realtà che quando in spiaggia, dove abitualmente si recava con costumi mozzafiato, gli chiesi il motivo di quella musica lui, con una ingenuità da far impallidire Cappuccetto Rosso, mi rispose arrotondando le erre come fanno gli ispanici: “picchì il disco di Besame mucho rrotto si è!”. “Miiiiii!” Gli risposi accorata. Un vero simpaticone, và!

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    Però, però a ben guardare, don Pino non avrebbe raggiuto questi eccessi in cui vulgate psicanalitiche, reminiscenze lombrosiane, demografia etnocentrica e razzista vengono mischiate in un sincretismo delirante e spacciate per oro colato. «(…) Da un punto di vista psicologico – scrive l’innominato estensore del “Piano Fertilità” a proposito della gioventù riproduttiva italiana – sembra diffuso un ripiegamento narcisistico sulla propria persona e sui propri progetti, inteso sia come investimento sulla realizzazione personale e professionale, sia come maggiore attenzione alle esigenze della sicurezza, con tendenza all’autosufficienza da un punto di vista economico e affettivo.»

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    Traduco: se una donna anziché, fare nove figli come la moglie del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, decide di realizzarsi personalmente e professionalmente escludendo la maternità, è una fottuta narcisista ripiegata su se stessa. Ma non solo: è una scemetta ancora legata ai sogni adolescenziali: «Tale disposizione, spesso associata ad una persistenza di un’attitudine adolescenziale, facilitata dalla crisi economica e dalla perdita di valori e di identificazioni forti, si riflette sulla vita di coppia e porta a rinviare il momento della assunzione del ruolo genitoriale, con i compiti a questo legati.»

    Inoltre, abominio degli abomini, la fottuta narcisista di cui parla il Torquemada anonimo, rifiuta l’identificazione con i modelli tradizionali: Maria di Nazaret, Madame Delrio, la nonna vissuta nel ventennio fascista che sfornò dodici figli della lupa morti in Russia e la madre casalinga che per comprare un paio di scarpe si faceva dare i soldi dal marito ubriacone. La traditrice della patria, nonché dissoluta, pretende inoltre autonomia ed autosufficienza. Ma che tracotanza!

    «Nelle donne, in particolare, sono andati in crisi i modelli di identificazione tradizionali ed il maggiore impegno nel campo lavorativo e nel raggiungimento di una autonomia ed autosufficienza ha portato ad un aumento dei conflitti tra queste tendenze e quelle rivolte alla maternità».

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    Poi passa dalla psicanalisi alla sessualità rispolverando il messaggio vetero-positivistico e cattolico che lega la sessualità alla mera riproduzione del genere umano:  «il sistema riproduttivo e le relative pulsioni sessuali sono legati finalisticamente alla procreazione da parte dell’organismo, ma la specie umana ha la consapevolezza e non la mera istintualità della pulsione riproduttiva.» e infine ci ricorda che la sessualità non è realizzazione di sé e dell’altro da sé, come noi poveri romantici continuiamo a pensare:  «É utile ricordare che la “sessualità” non è un accessorio del nostro comportamento avulso ed enucleabile dalla funzione riproduttiva, a cui biologicamente è destinata. (…) Siamo spinti dagli stessi ormoni che guidano le cosiddette specie inferiori come una sorta di trappola riproduttiva; ne siamo più o meno consapevoli, ma le nostre pulsioni sessuali, l’attrazione e la tensione tra i sessi, non sono, da un punto di vista biologico, un comportamento che si esaurisce in se stesso». Ho capito, ora vieteranno anche l’onanismo, il coito orale e anale che sono non solo peccati contro il dio dell’“andate e moltiplicatevi”,  ma anche comportamenti che si “esauriscono in sé stessi”!

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    Ecco fatto, con questo bella trovata della “pulsione riproduttiva”  si apre la giornata dedicata alla fertilità della specie italica D.O.C. che va preservata dal meticciato. Saranno felici razzisti e cattolici da sempre uniti nella lotta per la procreazione della razza assistita … assistita dal loro dio e dalla Lega Nord. Amen!

    1 settembre 2016

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    © Jeanne Pucelli – Riproduzione privata

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