• Facebook: usi e abusi, vizi e virtù, abissi e illuminazioni

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    fbfriends

     

    Lettera  … e risposta

     

    Da qualche tempo sono entrata in un trip che mi ossessiona: quali sono i benefici  e/o i malefici di uno strumento come facebook? Per quali scopi viene normalmente usato e perché?

     

    Dato che lo uso abbastanza spesso potrei chiederlo a me stessa … se non fosse che nel bene e nel male io sono io  … nel senso che vedendo i post di amici veri, e falsi amici imbucati – ve ne siete accorti anche voi della presenza di questi clandestini? – mi rendo conto che il mio utilizzo di questo strumento è piuttosto anomalo. Inoltre un’autoindagine sul mio uso di facebook  è impossibile perché il mio giudizio avrebbe, per usare un termine à la page, dei chiari sintomi di conflitto di interessi. Quindi escludo moimême  da questa ricerca.  

     

    Cos’è facebook? Che fare con facebook? A queste domande ognuno dà una risposta soggettiva e spesso univoca.    

     

    Ogni profilo facebook  è senza dubbio una barca usata per navigare in internet. Lo strumento creato dieci anni fa da Mark Zuckerberg e da altri tre compagni dell’Università di Cambridge, è anche una bacheca virtuale su cui appuntare i propri  post-it.  I contenuti dei post-it elettronici una volta esposti nella  bacheca di facebook  diventano pubblici.

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    Inutile dire che i post pubblicati su facebook possiedono una potenzialità di irradiamento mass-mediatico notevole. Facebook, nato per altri scopi,  è ora un mezzo di comunicazione di massa che contrariamente ai mezzi di informazione tradizionali ha anche il potere di raccogliere giudizi e catalogare dati che definiscono la personalità, le idee politiche, in poche parole i vizi e le virtù di coloro che se ne servono attivamente postando commenti e foto, condividendo articoli e post,  “mi-piacendo” informazioni e documenti dei friends facebook.

    facebook-logo

     

    Pensavamo di avere molti friends facebook ed invece abbiamo fatto entrare nella nostra casa un Grande Fratello che scruta i nostri desiderata, le nostre scelte politiche, le nostre esigenze. E, come sappiamo benissimo, prima o poi qualcuno se ne servirà. In Cina è già successo, e già si costruiscono e si  vendono software di cyber-monitoraggio della rete a regimi dittatoriali che li utilizzano per dare la caccia ai giornalisti scomodi, stanare i blogger non allineati e chi usa facebook per dare sfogo alla propria indignazione per la politica del proprio paese.

     

    Questo è l’aspetto politico-repressivo usato per il monitoraggio degli utenti di facebook. C’è un altro aspetto di facebook che mi interessa molto perché ne vengo ogni giorno coinvolta: la tipologia antropologica e psicologica dei visitatori facebookkiani che incontro sul video del mio computer. E sì da qualche giorno mi sono fissata nello studio dei profili psicologici dei citoyennes  di facebook.

    faceboo

     

    Inizio dai peggiori, vale a dire da coloro che  proteggendosi con la corazza della distanza e a volte con quella dell’assoluto anonimato – penso a quelli che usano face book con un pseudonimo segreto – hanno preso la brutta abitudine di usare facebook  come un raccoglitore della spazzatura dentro cui scaricare i mefitici contenuti della loro mente bacata. Questa categoria, in questo periodo, viene capeggiata da una mandria che si identifica con il M5s: scrivi “buongiorno io vorrei dire …”  e loro ti aggrediscono a lettere cubitali  “vaffanculo schiavo dei partiti”.  Questi talebani del vaffa sono seguiti a breve distanza dai leghisti che bersagliano il Ministro Cécile Kienge  con post nazisti; poi vengono i Craxiani  convinti della santità di Bettino, ed infine da  qualche tempo esponenti del Pd come, tanto per non fare nomi, Gianluigi Piras che dopo aver inneggiato allo stupro in piazza di Yelena Isinbayeva si è scusato … ma i post di facebook, contrariamente ai pos.it che si possono staccare e distruggere, rimangono a vergogna perenne. Poco uso di facebook  ne fanno gli esponenti del Pdl … dato che verba volant  possono dire e smentire all’infinito.

     

    Oltre il mondo de les hommes publiques e colleghe, c’è un certo genere di persone che, come dicevo, utilizza facebook  come strumento trash. Per questo individui facebook  è il mezzo per poter esprimere il loro essere … il loro essere stronzi.

     

    Ma il mondo dei passeggeri facebook  è complesso e variegato ed è impossibile cercare di rinchiuderlo in categorie antropologiche e/o psicologiche. Io però vorrei tentare l’impossibile cercando di rinchiudere, grossolanamente,  ciò che resta fuori dalla categoria degli stronzi, di cui sopra, in due o tre categorie  in mezzo alle quali navigano centinaia di personaggi tanto affascinanti quanto inquietanti che sfuggono a qualsiasi cliché.

     

    La prima categoria facebook  la chiamerei “mi faccio solo e unicamente i cazzi miei, e quindi …”. In questo contenitore metterei :

     

    -I venditori di paccottiglia entrati clandestinamente nel vostro profilo

     

    -Quelli che vi appioppano pubblicità invadenti

     

    – Quelli che ti mostrano la foto del loro ultimo acquisto feticcio

     

    -Quelli che vogliono far credere che ci credono

     

    -Quelli che pubblicano solo ciò che pensano sia politically correct per i loro amici

     

    -Quelli che “esisto solo io, guardatemi vi prego e cliccate su mi piace

     

    – Quelli che “io facebook  lo uso solo per alte ragioni sociali” e poi ne fanno un mezzo per cercare di farsi solo e unicamente i cazzi propri (questa sottocategoria è composta soprattutto da aspiranti a poltrone politiche)

     

    facebook3

     

    La seconda categoria la chiamerei “ho perduto il rapporto con la realtà, e quindi …”. Qui ci metterei :

     

    -I compulsivi che in pochi minuti ti invadono di decine post di cui conoscono a malapena i contenuti

     

    -Quelli che amano gli animali perché sono meglio degli  esseri umani e poi costringono un mastino napoletano dentro un monolocale di trenta mq.

     

    -Quelli che ce credono, alias i credenti non pensanti

     

    -Quelli che l’insulti se li tirano postando bugie palesi, tipo “Fassina si serve da un ottimo spacciatore”

     

    -Gli agiografi di agiografie insostenibili come quella di Bettino Craxi grande statista, o quella di Michael Jackson che amava tanto i bambini, o quella sulla santità di Teresa di Calcutta, o quella sulla bontà di Francesco I.

     

    -I giornali online che ci tengono informati di ogni passo del Berlusca e di ogni scorr.. sospiro del papa.

     

    Per finire ci sono i fissati monotematici, i romantici con le loro immagini kitsch, quelli che ad ogni ora ti dicono quello che stanno facendo, “oggi ho fatto questo poi ho fatto quell’altro”;  quelli che pubblicano post intrascodificabili e si capiscono da soli.

     

    Picture taken on May 12, 2012 in Paris s

     

    La terza categoria, cui forse non appartengo ma alla quale cerco di appartenere, è quella composta da individui fichissimi che con i loro post rivelano gli omissis mediatici; amici che ti danno i link di siti favolosi e di documenti rari; persone a modo che postano articoli, propri e di altri, capaci di farti conoscere ciò che ancora non conoscevi; uomini e donne che usano un linguaggio capace illuminare i segreti della realtà umana; esseri umani che, non avendo dei e idoli ma solo qualche immagine umana reale ed ideale, ti fanno conoscere esseri umani usciti miracolosamente indenni dalla lebbra cultural-trash dominante; individui che sanno scegliere fotografie poetiche e amplificare musiche di valore e grandi poesie e frasi capaci di rompere i ghiacci di invincibili inverni; individui che sanno riconoscere in ciò che pubblico ciò che vale, e me lo dicono con veri : “mi piace” e con generosi commenti. Individui… veri amici spesso sconosciuti che irrorano giorno dopo giorno la mia la mente.

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    giulo

     Jeanne Pucelli

    –.

     26 agosto 2013

     moebius_ - Copia

     … i miei amici di facebook

    -Am

    Una nota a margine 

    teniente_Blueberry_inicios

    di Romolo Lombardozzi

    … l’amici mia de facebook  …

     

    Me so accodato a ‘sta strimpellata antropologgica de Jeanne Pucelli sui facebookkeroli  per mettece n’artra categoria … quella de l’amici mia der core. A’me me pare che sta pischella ha un po’ esaggerato. Come dimo noi “se sta un po’ a allargà”.

     

    E allora, come faccio quarche volta su  facebook  risponno con’commento.  Nun so l’amici tua, cara Jeanne,  ma l’amici mia de facebook  so gente normale, gente precisa: ce sta Elsa che me fa venì mar de fegato solo a guardà la foto che me rappresenta na vagonata de cannoli siciliani o de bucatini aa matriciana; ce sta n’antro amichetto mio che tutto il giorno me rompe li cojioni con “stamatina ho fatto questo, mò faccio quest’altro”; ce sta Isabella che mette certe foto strane che me pare de sta drento ar museo daa fotografia. Certo quarche vorta esaggerano ma mica semo tutti nati imparati cocca bella.

     

    Insomma l’amici mia de facebook   è gente normale , precisaaaa; i deficienti l’ho eliminati tutti quanti … quelli della Lega no perché nun ce l’ho mai avuti come amici. L’amici mia, avendoce a fantasia,  postano un sacco di cose intelligenti a variose …l’importante è no esaggerà, sinnò i scancello.

    post del 26 agosto 2016

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      • Non sono iscritto su facebook e me lo trovo sempre tra I piedi tra le romantiche definizioni di chi mi circonda o tra le nostalgiche finalita’ di chi lo esalta. Lo ho sempre evitato semplicemente d istinto sensa una ragione vera se non la consapevolezza di non amare un mondo che sbatte tutto in piazza , di non aver bisogno di mandare in giro le mie foto I miei pensieri , le mie idee. Mi piace scegliere ancora io con chi condivedere la mia vita. Oggi mi ritrovo ancora una volta facebook nella mia vita anche se non lo ho mai cercato. Mi metto in rete , non trovo un movimento contro. Tutti sono a favore dei social network ma soprattutto Ilary Clinton lo esalta con w. Bush come uno strumento di affermazione della democrazia nel pianeta. inquietante.
        Qualcosa non va , corro a cercare qualche testo , nulla solo testi che esaltano le doti miracolose di facebook e twitter candidato per il nobel della pace……
        Grandiosa Jeanne la tua anlisi e’ molto interessante soprattutto per la capacita’ di guardarsi dall’esterno.
        Non e’ possibile che il mando si orienti sulla base dei like e nessuno si muova.
        Bisognerebbe mettere in sieme sociologi , psicologi , esperti di comunicazione e creare un nuovo mondo perche questo non e’ piu’reale.

        • Grazie Leonardo per la tua lettera che mi fa , ci fa, sentire meno soli. Tu confermi che la nostra partecipazione alla realtà, fatta più di istinto che di ragionamento, più di intuito privato che di consensi oceanici, sia la prima strada da percorrere. Dopo vengono le ricerche per confermare le proprie sensazioni ; dopo viene il pensiero verbale per fissarle nella mente; dopo viene la scrittura per non dimenticare; dopo viene la prassi di lotta politica contro quel mondo che come dici tu “non è più reale”.

          «L’ho sempre evitato semplicemente d‘istinto senza una ragione vera se non la consapevolezza di non amare un mondo che sbatte tutto in piazza» Come scrivi tu la prima reazione deve essere istintiva al limite tra l’organico e il pensiero notturno. Camus descriveva questi rifiuti apparentemente assurdi “una sorte di intolleranza quasi organica, che si prova o non si prova.” E diceva di non invidiare il sonno di chi non la prova.

          Il tema del rifiuto, o della accettazione, “istintuale” è una ricerca infinita , ti ringrazio di aver creduto fino in fondo alle tue sensazioni e di aver cercato delle risposte e di aver trovato come, diceva il poeta caraibico Édouard Glissant, “un pensiero nel mondo che conferma un proprio pensiero”. Anch’io sto continuamente ad ascoltare i rumori del mondo e a volte incontro qualche suono.

          Ciao J.P.

    • L’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto. (Carl Rogers)

      Ma se ad un certo momento non diciamo piu’ nulla ? o peggio se diciamo …ma senza essere piu’ consapevoli di cosa espriamo?

      Dopo un paio di giri in libreria ho trovato qualcosa di interessante , mentre chiedevo qualche testo critico su facebook o sui social network I commessi stravolti e confusi mi enarravono titoli sconvolgenti su come apprendere o meglio permettere a facebook di organizzare meglio la nostra vita.
      “L’ingenuita’ della rete’ ,magari troppi scenari di geopolitica ma credo una chiave di lettura da non sottovalutare dello sviluppo della rete e degli interessi in campo .Analisi sulla tutela incondizionata di cui la rete gode da parte di soggetti e goveranti estremamente democratici e illuminati come G.W Bush e la Clinton.

      Esiste un gruppo di pensiero no facebook, esiste un progetto di relazioni di scopo su piattaforma social.

      • Secondo me , Leonardo, l’incapacità di comunicare di molti esseri umani è dovuta alla loro perdita di rapporto con l’altro da sé percepito sempre e comunque come un nemico. E’ chiaro che questa loro perdita è dovuta a rapporti interumani deludenti che sin dall’infanzia hanno distrutto la loro fiducia innata nell’umanità dell’uomo. Penso inoltre che si debba sempre andare alla radice dei fenomeni altrimenti si rischia di ammantare il mondo umano di negatività … non tutti gli esseri umani sono incapaci di ascoltare … io so ascoltare , ti sto ascoltando …

        JP

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