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di Giulia De Baudi
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La pubblicità dell’Amica Chips, nella quale si vede la prima di una fila di novizie che mestamente si avviano in fila verso l’altare per ricevere l’eucarestia ma… invece del solito sottile disco di farina di frumento la prima della fila riceve una patatina fritta scrocchiarella, che la manda in estasi mistica, pone delle questioni teologiche importanti.
Come sanno i credenti che si ricordano gli insegnamenti del catechismo, in teologia la transustanziazione, (trans-substantiatio), è il termine che indica la conversione delle sostanze. Nel caso specifico, secondo il dogma cattolico, indica la conversione della sostanza del pane nella sostanza del corpo di Cristo. Lo stesso vale per il vino che si trasforma in sangue.
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Sempre secondo questo dogma, esclusivamente cattolico, l’aspetto esteriore del pane e del vino, rimane invariato. E badate bene non è un simbolismo come accade nelle teologie delle chiese riformate per le quali la presenza di Cristo nelle sostanze è solo spirituale. Nell’eucarestia è proprio la sostanza che durante il rito si trasforma in un’altra sostanza: il credente deve essere certo di ingoiare il corpo di cristo sennò compie un atto sacrilego.
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Ora la questione è questa: se quel sottile disco di farina di frumento durante il rito cambia sostanza trasformandosi nel Corpo di Cristo, cosa accade a una patatina fritta? Visto che la dinamica liturgica è identica, in quale sostanza si trasformerà una patatina fritta?
Certamente, visto l’infima qualità di quella sostanza, visto il suo disastroso impatto ambientale, visto i suoi tragici effetti sulla salute, al più si potrebbe convertire nel demone dell’irresponsabilità alimentare. Un demone che si insedia nei centri del gusto e che crea dipendenze alimentari che devastano sia la salute del comunicante sia l’ambiente.
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Per i risvolti teologici ovviamente lascio la parola agli addetti ai lavori…
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9 aprile 2024
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Giuseppina D'Urso
9 Aprile 2024 @ 08:42
Grandiosa!!
Non ho nulla da aggiungere, se non sottolineare l’intelligenza del pubblicitario (ci sono studi importanti in materia) che sfrutta in modo ironico (ne sottolinea la ridicolicità) e molto intelligente la “dabbenaggine teologica”. Credo sia forse il modo migliore per mettere a nudo tutta la stupidaggine sottesa (esiste un “Prontuario di stupidologia”). Tanto stupida quanto orrida, e causa ti infinito male per l’umanità
Giampiero
19 Giugno 2024 @ 08:41
Che sia farina di frumento, o patatina scrocchiarella o bistecca fiorentina….non cambia molto.
Un credente risponderà che quella sostanza, qualunque sostanza, si trasformerebbe sempre e comunque nel corpo di Cristo perchè ad essere rilevante sarebbero appunto la dinamica liturgica e la fede, non il tipo di alimento.
Il mio non è un commento da credente, volevo solo sottolineare che il simpatico dubbio posto nell’articolo sarebbe facilmente “oltrepassabile” (ragionando in termini cattolici, ovviamente)