• Cronache ai tempi del corona virus (dettagli della quinta giornata)

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    La pandemia fa sì che i nodi vengano al pettine … ma questi nodi non si sciolgono… rompono i denti del pettine!

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    di Gian Carlo Zanon

    Chi non ha visto la summa di vergogne italiche mandate in onda da Report su Rai3 ieri sera, (30-03-2020) avrà modo di vederle sabato prossimo alle ore 16.

    Nei reportage che si sono susseguiti per circa due ore è andata in onda la cronaca vera e non verosimile della pandemia. I giovani giornalisti sguinzagliati in tutta Italia sono entrati in contatto con coloro che, a vari livelli di responsabilità, si occupano di fronteggiare l’avanzata del Coronavirus. Una ricerca così dettagliata non poteva che rivelare i famosi nodi che vengono al pettine. Il risultato della ricerca è sconfortante.

    «Gli uomini sono buoni piuttosto che malvagi, e davvero non si tratta di questo; ma essi più o meno ignorano, ed è quello che si chiama virtù o vizio, il vizio più disperato essendo quello dell’ignoranza che crede di saper tutto e che allora autorizza a uccidere. L’anima dell’assassino è cieca, e non esiste vera bontà né perfetto amore senza tutta la chiaroveggenza possibile.»

    Anche se siamo ben lontani dagli scenari etici del romanzo La peste di Camus, ho voluto inserire questo paragrafo per chiarire il mio pensiero sulla realtà umana. E quindi faccio mie  le parole di Camus sul fatto che «Gli uomini sono buoni piuttosto che malvagi». Il problema è che questi esseri umani, che per loro natura non sono carnefici, troppo spesso scelgono di essere vittime.  

    Lo scenario apparso ieri sera sugli schermi non è quello goffo e imbarazzante proposto dai rappresentanti politici della tipologia renzomelonsalviniana, né quello del lungo tavolo su cui ogni giorno si snocciolano tragici numeri. Lo scenario è identico a quello della ritirata di Russia, delle centomila gavette di ghiaccio, delle scarpe con le suole di cartone dei soldati assiderati nella neve: le tute anti schizzo che servono a proteggere solo pasticceri e imbianchini e che hanno sostituito le tute a norma e i sacchetti di plastica che vengono usati dagli infermieri, in luogo delle coperture normate, per proteggersi i piedi, svelano solo la punta dell’iceberg che si sta avvicinando inesorabilmente.

    Nella trasmissione vediamo alcuni presidenti di regione e alcuni dirigenti proposti alla sanità di intere regioni che, o a malapena si rendono conto del compito a loro assegnato, oppure in modo arrogante rispondono – o non rispondono – ai giornalisti solo per mettersi al riparo o per spostare le responsabilità da qualche altra parte. Inutile dire che questi personaggi da Commedia dell’arte  di infimo livello, sono stati scelti non seguendo criteri meritocratici ma con criteri partitocratici per la loro irrilevanza etica, per il loro servilismo, per loro capacità di rendere opaco anche un diamante.

    Se nei partiti nati dalla logica aziendale del craxismo, la sudditanza la leader era la conditio sine qua non per avere una solida poltrona di amministratore e accedere ad una posizione di “irresponsabilità” sociale e politica, con lo sdoganamento del voto on-line è scomparsa anche la filiera che salvaguardava un poco di più la qualità professionale del farabutto. Da tempo abbiamo superato il punto di non ritorno e se tutto va bene ci si trova di fronte un dirigente che ha conservato una briciola di umanità e tenta di salvare il salvabile… ricordandosi sempre che però anche lui “tiene famiglia” e un padrone a cui ubbidire.

    Fatto salvi quelli con le suole di cartone al fronte, il resto è tutto un susseguirsi di personaggi stolidi con lo sguardo vacuo come quel modello di integrità morale che abbiamo visto sul palco calabrese a cui “il cavaliere rivoltante” ha rivolto una frase delicatissima e indimenticabile «J. S. è una signora che conosco da 25 anni. Non me l’ha mai data».

    Al di là di questa armata Brancaleone senza però la guida di un brancaleone qualsiasi a cui sia rimasto un po’ di amor proprio e un briciolo di etica interiore che gli ricordi la strada da percorrere,  il nulla al cubo. E questi non sono che i dettagli che rivelano sprazzi di realtà… e  la buona coscienza dei migliori si è trasformata in puro e pericoloso martirio… il numero dei medici e degli infermieri sacrificati e delle persone contagiate in ospedale lo conferma.

    I nodi rilevati da Report vengono al pettine. Vengono al pettine della realtà i nodi di una mentalità infame che nell’impatto con la realtà non si sciolgono ma ne rompono i denti … ciò che resta è una maglia percettiva della realtà sdentata  che lascerà passare infamie sempre più enormi, senza strappi né schianti…  

    31 marzo 2020

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