• Crisi: economia reale e metafisica

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    di Gian Carlo Zanon

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    Se leggiamo il significato di ‘metafisica’ sul dizionario Zingarelli veniamo informati che essa «è parte della filosofia che, procedendo al di là dei dati dell’esperienza, perviene alla spiegazione dei principi essenziali della realtà». Banalizzando molto, si potrebbe dire: se uscendo di casa si trova la strada bagnata, anche se non si è visto piovere, si deve necessariamente dedurre, al di là della percezione, che ha piovuto. E questa è un’interpretazione della realtà.

    E fin qua tutti d’accordo … e allora ci si chiede: perché nonostante che, uscendo di casa, si veda da anni, una povertà crescente, una disoccupazione crescente, una scuola allo sfacelo, non si voglia ancora credere che sta arrivando una crisi economica che metterà in ginocchio non soltanto l’Italia ma l’intero sistema fondato sul teorema finanziario capitalistico e liberale?

    Le motivazioni di questo scotoma possono essere varie: i mezzi di comunicazione di massa, alias le televisioni e giornali drogati dai politici, creano un pensiero/credenza a priori che determina un’interpretazione delirante di massa.

    Vale a dire che se un cittadino vede davanti alla Caritas una coda di esseri umani che ogni giorno si allunga sempre di più, non pensa alla povertà crescente, ma giunge a credere che quelle persone siano o dei furbastri o gente che non gli va di andare a lavorare o addirittura che non gli va di cucinare.

    Questo cittadino, chiamiamolo signor Mario Rossi, che porta le lenti deformanti regalategli dal politico di turno su cui aliena la propria assenza umana, crederà al suo delirio indotto fino a che non si troverà in coda con gli altri per una scodella di minestra.

    Il signor Mario Rossi non farà nulla prima del salto nel baratro per cambiare questa realtà, per il semplice motivo che il contenuto di quella realtà che vede ogni giorno lo interpreta in modo alterato.

    E lo interpreta in quel modo perché, anche in questi giorni d’angoscia, vede sui video quelli della Casta politica che ripetono slogan e tra loro ridacchiano come il Gatto orbo e la Volpe zoppa ignari della loro menomazione ma consapevoli di aver rubato tutti i denari a quell’ingenuo di Pinocchio: lui aveva affidato alle banche i suoi risparmi ma loro li hanno investiti male ed è giusto che ora paghino gli onesti per evitare, l’inevitabile fallimento delle banche che verrà inevitabilmente pagato dai citt… pardon, dai sudditi..

    In Islanda hanno detto no al pagamento dei debiti delle banche, e hanno vinto. L’hanno definita una rivoluzione silenziosa – infatti in Italia non si è udito niente – quella che ha portato l’Islanda alla riappropriazione dei propri diritti. Sconfitti gli interessi economici di Inghilterra ed Olanda e le pressioni dell’intero sistema finanziario internazionale, gli islandesi hanno nazionalizzato le banche e avviato un processo di democrazia diretta e partecipata che ha portato a stilare una nuova Costituzione. Sembra quasi di stare dopo la guerra quando anche i partigiani e le partigiane italiane fecero la nostra Costituzione.

    Questa notizia è circolata molto poco, senza dubbio la conoscerà al massimo l’un per cento dei cittadini italiani, ma il 99% per cento sa perfettamente come era vestito il papa domenica all’Angelus, conosce a menadito gli ultimi acquisti dell’Inter e della Roma e il Corriere dello sport continua ad essere il più il giornale più venduto in Italia. Metafisica!

    E purtroppo non ci può essere speranza finché vedremo il sindaco di Napoli, De Magistris, prima intento a baciare la reliquia del sangue di San Gennaro, e poi mormorare frasi sgangherate al limite della schizofasia: «Napoli è una città in cui c’è una comunità cattolica, ma anche laica, ebraica, musulmana. Il miracolo di San Gennaro fa bene alla città, ma Napoli non ha bisogno della religione e dei miracoli per andare avanti, ma del lavoro duro delle persone». Avete letto? L’unica spiegazione è che  il sangue di San Gennaro probabilmente è allucinogeno!

    E si anche De Magistris! Si vede che la pratica politica logora e porta a formulare strani pensieri discordanti: «Il miracolo di San Gennaro fa bene alla città»;  Ma che significa? Il miracolo di San Gennaro è la panacea per liberare la citta partenopea dall’immondizia?

    De Magistris … e San Gennaro

    Discorsi completamente fuori dalla realtà oggettiva, appunto siamo in piena metafisica. Ed è inutile poi dire «ma Napoli non ha bisogno della religione e dei miracoli per andare avanti, ma del lavoro duro delle persone» perché ormai il danno è fatto: è più facile chiudersi dentro casa ad aspettare “o miracolo” che uscire in piazza e ribellarsi.

    Eppure ieri sera, su Rai3, in una delle pochissime trasmissioni civili rimaste, Linea diretta, i giornalisti ci hanno mostrato il degrado di Napoli e il suo contraltare: le regioni dell’ex Germania dell’Est nelle quali, solo fino a vent’anni fa, si viveva molto peggio che in Campania, ed ora si vive nella ricchezza e in un ambiente ecologicamente risanato.

    Linea diretta ha mostrato come nella provincia di Napoli la disoccupazione è arrivata ad un punto di non ritorno: son circa 75.000 le famiglie che accedono ai pacchi alimentari preparati da vari enti laici e religiosi. Gli aiuti religiosi sono una misera carità che lo Stato vaticano attinge dai circa otto miliardi all’anno che lo Stato italiano – cioè noi – gli regala.

    E ci si chiede perché questi soldi debbano faro questo largo giro dispersivo – nel senso che molti soldi si ‘disperdono’ nel tragitto – oltre Tevere prima di diventare pacchi dono con lo stemma vaticano. Non sarebbe più semplice che lo Stato italiano pensasse lui agli aiuti per le famiglie bisognose?

    E questa non è un’interpretazione delirante ma realtà concreta: i pacchi sono per i credenti chiusi in casa ad aspettare i miracoli e il giorno delle votazioni pilotate, e non per i pensanti che scendono in piazza a protestare; quelli sono persone pericolose che credono ancora di avere dei diritti, e non vogliono baciare la reliquia del Santo. È gente fuori ‘d’o sistema’ come lo chiamano i camorristi tutti timorati di dio e fedelissimi di San Gennaro.

    Anche il buon Bersani, pur essendo nato e cresciuto nella rossa Romagna, patria dei mangiapreti, sembra si sia convertito sulla via Damasco. Il ‘laico’, – le virgolette sono d’obbligo –  Bersani considera Benedetto XVI,  un Papa moderno. «Ratzinger – dice Bersani – ha validi strumenti per mettersi in contatto con la modernità in modo amichevole e al tempo stesso sfidante. Invoca una ragione che non si autoriduca a ciò che è sperimentabile e un diritto naturale che non accetti il perimetro definito da scienziati e biologi».

    E chi sono gli scienziati e i biologhi, degli indemoniati? E cos’è questo «perimetro definito»scientificamente? La terra che ruota intorno al sole fa parte di questo perimetro definito scientificamente? E quindi si può dissentire con questi scienziati senza dio che pensano di saperne più dei preti? Il metodo sperimentale va buttato e al suo posto va reintrodotto il dogma tolemaico? Ma afferma Bersani, che è un uomo d’onore, se queste sono le idee del pastore tedesco“non si fa mica fatica a interloquire»con lui. Con Lui che è stato denunciato alla corte dell’Aja per crimini contro l’umanità.

    E con queste ‘idee metafisiche’ un filosofo che si è laureato in Filosofia con una tesi su San Gregorio Magno, parliamo di Bersani, vorrebbe essere un credibile primo ministro capace traghettare l’Italia fuori dalla crisi sistemica del mondo occidentale?

     2 ottobre 2011

    … continua

    Crisi: economia reale e metafisica (seconda parte)

    Crisi: economia reale e metafisica (terza parte)

    Crisi: economia reale e metafisica (quarta parte)

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