• Costituzione italiana: la bella addormentata dal mostro

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    “La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere”

    Piero Calamandrei (1955)

     

    di Gian Carlo Zanon

     

    17 gennaio 2012 / ore 18,30 – Questa sera moltissimi italiani seguiranno lo spettacolo in diretta di Roberto Benigni sulla Costituzione italiana. Il titolo della rappresentazione sarà, da quanto ho capito, “La più bella del mondo”.

    Il comico toscano non vede l’ora di calcare le scene per ricordare a tutti gli italiani questo testo nato all’indomani di una tragica stagione di obnubilamento delle libertà individuali durata più di vent’anni, voluta pervicacemente da quelle forze che prima della Rivoluzione francese si chiamavano Primo Stato e Secondo Stato. Il Primo Stato continua ad essere il Clero nella sua veste cattolica; il Secondo Stato (l’Aristocrazia) pur rimanendo inalterato nei suoi contenuti di dominio su una gran parte dei cittadini, ha mutato la forma ed ora si presenta come Potenza finanziaria o Globalizzazione. Due volti tragici tanto invisibili quanto devastanti.

     

    Anche molti italiani non vedono l’ora di assistere a questo spettacolo che assumerà le sembianze di una catarsi collettiva … dalla quale riemergeranno più inconsapevolmente confusi che pria.

    Penso questo perché, chi ha occhi e mente per vedere la realtà, sa che La Costituzione italiana è, purtroppo, ormai fatta di parole svuotate di senso.

    Dei dodici articoli, in cui sono inscritti i Principi fondamenti della nostra Costituzione, solo l’ultimo, pare, sembra, possegga ancora, centimetro più centimetro meno, una fusione tra forma e contenuto: La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

    Qualcuno dirà “ma veramente in questo articolo non v’è alcun contenuto” … come darvi torto! Ma parliamo d cose serie.

     

    Prendiamo per esempio l’Articolo 1 dal quale poi discende tutto l’impianto democratico della Costituzione :

    Art. 1 – L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

    Lasciamo perdere la prima frase che forse un senso proprio non l’ebbe mai. Guardiamo la seconda frase: secondo voi, la legge elettorale, chiamata appunto “Porcellum”, consente ai cittadini di avere una sovranità democratica? Direi di no visto che sono le segreterie di partito, o i padroni di partito, a decidere i parlamentari che ci debbono … “rappresentare”.

     

    Poi c’è l’Articolo 3:

    Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

     

    Io penso che nei fatti questo articolo non viene mai preso in considerazione … o mi sbaglio?

     

     

     

    Ma vogliamo parlare dell’Articolo 11

    Art. 11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

     

    Mi sembra che le nostre truppe in Afghanistan e in Iraq dimostrino il contrario per non parlare poi il recentissimo acquisto degli F-35 (l’ultima spesa natalizia del Governo Monti) che costeranno tra ciò che abbiamo speso e ciò che spenderemo dai 15 a 20 miliardi di euro.

     

    E potrei andare avanti così per pagine a pagine parlandovi ad esempio dell’introduzione del  pareggio di bilancio in Costituzione, votato il 17 aprile 2012 da chi ha sostenuto il cosiddetto Governo tecnico dalla caduta di Berlusconi ad oggi, che è in pratica il  de profundis per la sovranità monetaria dello Stato. Introdurre questa norma all’interno della Costituzione è un atto gravissimo che regala la sovranità già risicata dell’Italia definitivamente agli speculatori delle cosiddette Banche centrali che altro non sono che banche private che naturalmente curano solo gli interessi dei loro soci. Per alcuni economisti si tratta di una pratica che, se attuata, porterà in breve tempo al collasso dell’economia nazionale, come spiega il premio nobel Paul Krugman in questa intervista al NYT.

    L’unica speranza è che questa norma rimanga lettera morta come lo è ora tutto l’impianto della Costituzione italiana.

    Io non so se Benigni avrà il coraggio di fare una lettura critica della nostra Costituzione, nel senso di fare apparire la dicotomia tra il testo e la realtà applicativa attuale; certo che se non farà nessuna lettura critica … e io conoscendolo non credo che lo farà … fra qualche ora vedremo.

     

     

     

    La mia ossessione giornaliera in verità è incentrata sulle modalità con qui si è vanificato questo stupendo strumento democratico. Ho pensato a varie ipotesi:

     

    Forse il verme corruttore era stato nascostamente inserito negli articoli dove sono stati incisi i principi fondamentali della Costituzione italiana approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947:

     

    Un verme invisibile e famelico che ha impiegato 65 anni a svuotare il contenuto di quella bellissima immagine di civiltà lasciando solo un guscio vuoto. Ad esempio l’Articolo 7

    Art.7Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

    I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

     

    firmato nel 1929 da Mussolini e rimasto inalterato grazie a Togliatti (Svolta di Salerno) potrebbe, anzi è senza dubbio un cancro che ha scavato nella nostra civiltà scalzando di fatto dai nostri governanti e dalle segreterie di partito una vera idea di Stato laico “indipendente e sovrano” come recita la Costituzione.

     

    L’altra immagine che mi viene in mente è quella della crisalide costruita con amore dai partigiani che hanno dato, o rischiato, la propria vita per donarci un’esistenza degna di essere vissuta. Una crisalide dalla quale è scaturita con la democrazia la voglia di vivere. Una crisalide che di cui è rimasto solo l’involucro vuoto e coperto di ghiaccio, perché la farfalla nata dopo il 25 aprile del 1945 è migrata, come sta facendo la parte sana del paese, in luoghi dove le leggi dello Stato sovrano e democratico hanno ancora ragione d’essere … ce ne sarà qualcuno?

     

     

    Pensandoci bene però spero ancora che la Costituzione italiana sia stata addormentata con un sortilegio da un mostro malefico dalle mille teste – Mafia, Chiesa cattolica, poteri economici, lobby finanziarie, capitalismo globalizzato, potere mediatico –  legate tra loro da un lungo collo che rappresenta la pulsione annullamento coattiva verso tutti coloro che conservano ancora l’umano … naturalmente spero che “la bella addormentata dal mostro” domani si svegli dopo aver fatto un bellissimo sogno …

     

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