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di Jeanne Pucelli
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“María estaba enamorada de José y que era una pareja normal, y lo normal es tener sexo”
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“E non c’è sesso e non c’è amore …” questa mattina leggendo su El Pais de Catluña la notizia dello sputtanamento – mediatico – della moglie/madre del dio cristiano da parte di suor Lucía Caram, ho cominciato a canticchiare questa antica canzone di Antonello Venditti che se non sbaglio si chiamava “Ricordati di me”. La psiche li fa scherzi carini come questo, soprattutto quando può permettersi di affiorare libera e spensierata.
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Dicevo dello sputtanamento mediatico di quel personaggio mitico che viene identificato dai cristiani col nome di Maria al quale vengono attribuiti poteri metafisici: l’Immacolata Concezione. Per capire bene ciò che ho da dirvi su questa cronaca boccaccesca, dovete assumere che, essenzialmente, l’aggettivo metafisico – termine tradotto dal greco antico metà phisicà – significa innaturale: vale a dire “oltre gli elementi contingenti dell’esperienza sensibile”, “al di là della materia percepibile con i cinque sensi”, “al di fuori degli elementi fisici e naturali”.
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Ma torniamo al fatto “inquietante”: suor Lucía Caram, una religiosa argentina assai nota in Spagna per le sue frequenti apparizioni televisive, durante Chester in love, uno dei soliti talk show irraccomandabili, ha affermato: «Maria era innamorata di Giuseppe ed era una coppia normale e il normale è fare sesso». La Lucía Caram però non ha chiarito il modo in cui la “coppia normale Maria /Giuseppe” faceva sesso. Tutte le adolescenti del mondo sanno che si può fare abbondantemente sesso rimanendo fisicamente vergini. E i particolari li lascio alle fantasie private.
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Ovviamente dopo le fantasiose interpretazioni della suora argentina è scoppiato lo scandalo, e circa ventimila fedeli, offesi dal vilipendio, hanno firmato una petizione su Change.org per chiedere sanzioni da parte della gerarchia ecclesiastica per Lucía Caram scrivendo «questo è uno scandalo gravissimo, un intollerabile affronto alla fede cattolica», ma non si fa così! Ma chi gliel’ha detto a quella! ecc. ecc..
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Così, dopo le fantastiche interpretazioni evangeliche di suor Lucía, la chiesa iberica è stata costretta a intervenire in difesa della fede fedele dei fedeli sconcertati dall’immagine infedele, granguignolesca, e forse anche un po’ pornografica, di Giuseppe e Maria nel bel mezzo di una … in procinto di … insomma avete capito.
Se avete capito, potete anche capire che anch’io capisco ‘sti poveracci che c’hanno sopra la testata del letto l’immagine della loro Madonnina Santa con lo sguardo beato di chi al sesso non ci pensa proprio, e che ora, nei loro pensieri perturbati, più tanto santa non sarà … come li capisco, ‘sti poveracci a cui è stata strappata da mani amiche anche questa credenza che fondava una parte consistente della loro già inconsistente realtà psichica.
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Però ripeto, facendo i pignoli, la Lucía non ha messo in dubbio il II Concilio di Costantinopoli del 381 che inserisce nel Credo una fantomatica Vergine Maria che nel precedente redatto dal Concilio di Nicea del 325 non esisteva. Dopo il Concilio di Nicea sul Credo c’era scritto: «discese, si è incarnato, e si è fatto uomo» dopo Concilio di Costantinopoli invece trovi scritto «discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo». (leggi qui) –
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Non capisco però la posizione dell’arcivescovado di Vic, da cui dipende Lucía, che l’ha sconfessata pubblicamente affermando. «Forma parte della fede della Chiesa, fin dagli inizi, che Maria sia sempre stata vergine» e chiarendo in una nota ufficiale: «una verità proclamata in forma definitiva già dal II Concilio di Constantinopoli». Appunto, non prima.
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Non capisco perché la Lucía in effetti non ha mai parlato di verginità, di sverginamenti, di penetrazioni, di trivellazioni e cose del genere. Ha parlato solo di sesso, perciò, visto che ognuno prosegue la narrazione come gli pare, allora io potrei pensare che la mogliettina, la Maria, faceva sesso con suo marito, il Giuseppe, usando un metodo contraccettivo sicuro al 100% : “fare tutto ciò che si può fare sessualmente ma evitare di fare ciò che serve per la fecondazione”. Capito mi hai?
Il problema è che i cattolici, anche se fanno sesso avulso dalla procreazione a tutto spiano, debbono mantenere un punto dottrinario fondamentale: la sessualità, come per gli animali, serve solo per procreare. Il resto non è sessualità è, secondo la vulgata cattolica, peccato mortale. Si, ciaooo!
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Però, se mi posso permettere, a quanto pare, “uscire dal secolo” non significa, come si vorrebbe far credere, “totale annichilimento del corpo”. La stessa sorella Lucía afferma che ha sì rinunciato alle relazioni sessuali con un/una partner, però, essendo donna continua a “sentire ciò che sente”: «Pero sigo siendo mujer, sintiendo lo que siento». Certo che se ogni suora, “sentendo quello che sente”, s’inventa qualche particolare boccaccesco da inserire in un ennesimo Vangelo apocrifo, tipo “scambio di coppie durante le nozze di Cana” o tipo “copule della Maria con angeli annunciatori dalle grandi ali”, dove andrà finire quel millenario Credo costantinopolitano a cui si appella l’arcivescovado di Vic? Così, tanto per dire!
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2 febbraio 2017
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® Jeanne Pucelli – Riproduzione Vietata
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