• “È il fascista Eugenio Scalfari che ascolta?”

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    di Emo Bertrandino

     

    Ieri mattina tornato in trincea, dopo un week end da paura, ero tutto di buonumore … poi ho visto l’articolo messianico domenicale di Scalfari e mi sono detto alla Bersani “Ma boia mondo ma questo è impassito per caso?” .

    Insomma per farla breve, che tanto non ne vale mica la pena, lo Scalfarotto ce l’aveva con qualcuno di cui non si ricordava il nome, e allora li ha messi tutti in un mucchio e li ha chiamati “ i guastatori” del Pd. I due  ‘guastatori’ componenti  della segreteria si chiamano Stefano Fassina e Matteo Orfini . Te lo dico il nome e il cognome, così la prossima volta te lo ricordi. Ha chiamato “guastatori coloro” che  hanno avuto finalmente il coraggio di dire che il governo Monti se ne doveva andare a casa, e subito. Ma guardate un po’ che ha scritto sto fijo de sta grande democratica che cammina accanto a lui tutto azzimato con la sua bella camicia nera e lo sguardo da giovane fascista non ancora svezzato da mammina sua.

    Scalfari ,con mammina, in divisa fascista

    “Questa situazione non è sostenibile soprattutto perché i “guastatori” fanno parte della segreteria del partito. La logica vorrebbe che, acclarato il loro contrasto con il segretario, si fossero dimessi dalla segreteria.
    In mancanza di questa doverosa decisione, spetterebbe al segretario
    (intende Bersani N.d.R.) stesso di sollecitare quelle dimissioni o alla direzione costringerli a darle ma il tema non è stato neppure accennato nella riunione dell’altro ieri della direzione, come si trattasse d’una questione di secondaria importanza.”

    Insomma un bel comportamento democratico da ustascia croato.

     

    Ma poi mi sono detto: “ma perché ti meravigli tanto? Non lo sapevi chi è Scalfari? Non lo sapevi chi era Scalfari? Ebbene rileggiti le sue elucubrazioni giornalistiche allora”

     

    Ad esempio questi bei pensieri sui bambini che neppure Heidegger il nazista avrebbe avuto il coraggio di scrivere:

     

    “(…) l’innocenza dei bambini, il loro candore, la loro innata bontà (….) È un falso luogo comune. Il bambino è certamente innocente, ha mangiato soltanto i frutti dell´albero della vita e non ancora quelli della conoscenza. Né sa che cosa sia il peccato. Ma la bontà dei bambini non esiste. La predominante necessità d’ogni bambino è quella di conquistare il suo territorio, attirare su di sé l´attenzione di tutti, vincere tutte le gare, appropriarsi di tutto ciò che desidera. Togliendolo agli altri. Vincendo sugli altri. Sottomettendo gli altri.
    Questo è l’istinto primordiale, innato, esclusivo. E spetta a chi li educa insegnare a contenere l’istinto primordiale, a rispettare gli altri, la roba degli altri e addirittura a condividere la propria con gli altri.
    Questa disponibilità non è affatto innata ma indotta. Dalla cultura, dall’insegnamento degli adulti. E infine, poiché quell’istinto primordiale ci accompagna fino alla morte, educare e al bisogno limitarlo, spetta alle leggi sulle quali si fonda la Città terrena. I cui fondatori e reggitori si imposero sugli altri con la violenza della scaltrezza o con quella della forza per acquistare il potere ed esercitarlo. Nessuno è stato ed è esente da questo peccato originario, fondato sull’unico diritto innato: la sopravvivenza dell´ente e il dispiegarsi della sua potenza.”

     

    Mancava solo un bel Heil Hitler come ciliegina sulla torta e il discorso sarebbe stato completo al 100% .

     

    O questi altri pensieri dove in perfetta concordanza con un altro amante della camicia nera, Jung, parla di istinti che transitano nel suo corpo «gli istinti, quando arrivano al livello della coscienza, diventano sentimenti e come tali sono percepiti dalla nostra mente. Non avviene sempre ma spesso… implica l’intervento della volontà, di un comando che trasferisca il sentimento in un comportamento consapevole del quale il soggetto si assume la responsabilità».

     

    Insomma un specie di dottor Jekyll e del mister Hyde ecco cosa diventa quando gli toccano il “cugino” Mario Monti.

     

    «potere e tristezza sono i due elementi dominanti dell’epoca che stiamo vivendo: il primo è un istinto, una sopravvivenza espansiva e aggressiva; il secondo, la stanchezza per lo sforzo appena compiuto, il senso di vuoto che segue il piacere della conquista, un desiderio improvviso di dimenticanza».

     

    Insomma un vero figlio di Lorenz e di … mi veniva da dire di Darwin visto che a lui imputano le stronzate sulla sopravvivenza della specie … ma lui parlava di animali, appunto … allora Scalfarotto crede di essere un animale che riesce per “l’intervento della volontà” a ritornare uomo?

    Ma, non so, io comunque non mi fiderei molto… hai visto mai. E poi si sa che i depravati pensano che tutti siano depravati come loro … c’è pure il proverbio español che dice “Cada ladron piensa que todos son e su misma condiciòn”

     

    12 giugno 2012

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