• La posizione della cattolica fervente, ovvero il Kamasutra della sottomessa

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    Parità

    di Giulia De Baudi

     

    Chissà se l’arcivescovo di Granada, Francisco Javier Martínez, diverrà prossimamente  papa. Io glielo auguro. E spero anche che lo facciano “santo subito” come il polacco. Che bello, già mi immagino i titoli sui giornali: migliaia di granadini a Roma per la santificazione di Francisco secondo “el santo de las mamadas”. Leggo sul vocabolario castigliano: Mamada – vulg. Felación, succión del órgano sexual masculino. Ovvero: fellatio, suzione dell’organo sessuale maschile. Quindi in italiano verrebbe: Francisco II “ il santo dei pompini”.

    miriano

     

    Nel novembre del 2013, Martínez, durante una presentazione del libro di Constanza Mitiano Sposati e sii sottomessa, ha preso le difese dell’autrice, affermando «El sexo matrimonial también es obra del Señor, y como tal, siempre se ha regido por las directrices de La Iglesia. Permítanme que les recuerde un antiguo dicho en latín: ‘Sine vomitus fellatio non est’. O como se dice hoy en día: “Si no hay arcada, no es mamada”.»

     

    mamadas

     

    Traduco in lingua volgare: «Anche il sesso matrimoniale è opera del Signore (ne sa qualcosa Maria N.d.T.) e come tale si è sempre retto sulle direttive della Chiesa. Permettetemi che vi ricordi un antico proverbio latino: “Sine vomitus fellatio non est”. O come si dice oggigiorno: “Se non c’è nausea, non è un pompino”.»

    prete oral

    Alle fedeli che chiedevano lumi l’arcivescovo di Granada sulla pratica orale – secondo quanto riportato da alcuni giornali – avrebbe detto «Donna, praticherai la fellatio a tuo marito, sempre che te lo ordini Però quando lo fai, pensa a Gesù. E ricorda: non sei una pervertita!».

     

    Francisco Javier Martínez, patrono della fellatio coniugale con icona cristologica, nel 2009, in un’omelia, affermò che l’aborto era  «genocidio silenzioso». Disse che la nuova legge spagnola mette i medici  in situazioni «molto simili» a quelle degli ufficiali dei campi di sterminio nazisti. Secondo lui  «uccidere un bambino indifeso» (ricordiamoci che questi tizi non fanno differenza tra feto e neonato N.d.R.) se lo fa la madre, da ai maschi la  «licenza assoluta» di violentarla. Un vero e proprio ….. .. ….. il Francisco.

     

    Non si sa se la sua protetta, autrice del libro in cui consiglia alle lettrici «Sii una donna del XXI secolo. Pratica il coito di spalle. Questa posizione ti permetterà, nel frattempo, di  stirare», soffra o meno del vomitus evocato dall’arcivescovo granadino, però si sa come la pensa sul tipo di rapporto che le donne devono avere i maschi della specie.

     

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    «Noi donne dobbiamo fare un passo indietro nella nostra vita personale»

    « La donna è perduta quando si dimentica del suo ruolo nella società: la donna è, principalmente, sposa e madre»

    «La donna ha inscritto nella sua interiorità l’obbedienza. L’uomo, in cambio, ha la vocazione della libertà e della giuda».

    «Tuo marito è un santo che ti sopporta nonostante tutto. Se c’è qualcosa in lui che non ti sta bene, devi vedertela con Dio: puoi iniziare mettendoti in ginocchio e la maggioranza delle volte tutto si risolve»

    «Quando tuo marito ti dice qualcosa, lo devi ascoltare come se fosse Dio che ti parla»

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    No non sono barzellette, e Constanza Mitiano non è neppure originale visto che non ha fatto altro che fare una specie di “copia e incolla” dagli scritti dei padri della chiesa, che in fatto di misoginia non li batte nessuno, tranne naturalmente l’arcivescovo di Granada che a quanto pare conosce bene la tragedia della shoah che pretende di equiparare all’aborto.

     

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    D’altronde il gerarca di Granada sarà senza dubbio grato a Pio XII che volle fortemente siglare il Concordato, dopo quello con Hitler, anche con  Francisco Franco. Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, fu colui che portò al potere Adolf Hitler: lo sostiene anche lo scrittore inglese John Cornwell nel suo nuovo libro Hitler’ s Pope: The Secret History of Pius XII  (Il Papa di Hitler: storia segreta di Pio XII).

    John Cornwell, nei mesi precedenti alla stesura del suo libro, negli archivi vaticani trovò  le prove che Pacelli durante le elezioni del 1933 che portarono Hitler al potere, ordinò l’immediato ritiro dei cattolici dalla politica tedesca e lo smantellamento del «Partito di centro», l’ ultima forza parlamentare e democratica del Paese che poteva contrastare il nazismo.

     

    Le tracce dell’antisemitismo di Pacelli, trovate da Cornwell, risalgono ai tempi in cui Pacelli era nunzio papale a Monaco e cercava di imbandire il Concordato  tra  Germania e lo Stato Vaticano sulla falsariga di quello siglato tra Mussolini e Pio XI. In una lettera al Cardinale di Stato Pietro Gasparri, parla in questo modo dei bolscevichi che secondo lui erano «Tutti ebrei, pallidi, sporchi, ripugnanti e volgari, gli occhi vuoti e il volto intelligente ma insieme traditore».

     

    E nonostante la vulgata che fa di Pacelli un sant’uomo tutto Chiesa e Sinagoga «Non ho trovato – scrive John Cornwell nel suo libro – neppure una preghiera, una candela votiva, un salmo o lamentazione o tracce di una messa da lui dedicata agli ebrei di Roma. Mentre ordinò un Requiem solenne in memoria del Fuhrer».

     

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    Volevo scrivere l’elogio per il “Kamasutra della cattolica fervente”, ma poi leggendo le ipertrofie cefaliche dell’arcivescovo di Granada e quello che scrive la “punzella del ferro da stiro vista di spalle”  mi sono incazzata …

    25 giugno 2014

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