• Poesia e ribellione – Nazim Hikmet – “ti farei sedere sull’orlo del letto/ ti metterei sotto i piedi la mia pelle di lupo …”

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    nazim H

     Se per i buoni uffici del signor Nuri spedizioniere

    la mia città, la mia Istanbul mi mandasse

    un cassone di cipresso, un cassone di sposa

    se io l’aprissi facendo risuonare

    la serratura di metallo: dccinnn …

    due rotoli di tela finissima

    due paia di camicie

    dei fazzoletti bianchi ricamati d’argento

    dei fiori di lavanda nei sacchetti di seta

    e tu

    e se tu uscissi da lì

    ti farei sedere sull’orlo del letto

    ti metterei sotto i piedi la mia pelle di lupo

    con la testa chinata e le mani giunte starei davanti a te

    ti guarderei, gioia, ti guarderei stupito

    come sei bella, Dio mio, come sei bella

    l’aria e l’acqua d’Istanbul nel tuo sorriso

    la voluttà della mia città nel tuo sguardo

    o mia sultana, o mia signora, se tu lo permettessi

    e se il tuo schiavo Nazim Hikmet l’osasse

    sarebbe come se respirasse e baciasse

    Istanbul sulla tua guancia

    ma sta’ attenta

    sta’ attenta a non dirmi “avvicinati”

    mi sembra che se la tua mano toccasse la mia

    cadrei morto sul pavimento.

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