• Lettera di Margeret Fuller

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    Anche a questo commento di Margeret Fuller alla lettera di  Sidonie Nádherny de Borutin merita l’onore di una degna vetrina. Come Sidonie Margaret sottolinea la pazzia che somma ragione e religione creando una mostruosa miscela di pensieri maleodoranti. Non è la ragione che governa un popolo ma la passione. Se si uccide la passione degli amanti si uccide la voglia di vivere, e l’esistenza diviene solo un’assurda corsa verso la morte, e questo significa la morte per la società civile. Per fortuna le donne da sempre vigilano perché questo non accada. E checché se ne dica l’immagine della ribellione è sempre stata femminile.

    Adriano Meis

     Lettera di Margeret Fuller

     

    Gentilissimi de “I giorni e le notti”

     

    Leggendo la nota di M.me de Borutin, sono andata a risfogliare questo libro che tanto mi ha commossa, autrici tante donne quanto le vite di donne che esso ricorda: “Donne del Risorgimento”, AA.VV., Mulino, Bologna, 2011.
    Cito un passo della prefazione: «C’è da chiedersi in che modo, in un paese che aveva un grandissimo numero di analfabeti (le donne che sapevano scrivere all’epoca erano solo il 13% della popolazione [italiana]) e diverse polizie sempre all’erta, poterono diffondersi questa voglia di fare l’Italia e la convinzione che era arrivato il momento di dire basta all’ordine costituito e alla tirannia della famiglia… Sulle donne e gli uomini che sapevano leggere, paradossalmente esercitò notevole influenza uno scrittore che certo rivoluzionario non era: Alessandro Manzoni. I promessi sposi, pubblicati nel 1827, ebbero un successo straordinario per l’epoca: seicento copie vendute in meno di venti giorni. La trama, che vedeva due giovani di modesta condizione sociale difendere ostinatamente la loro libera scelta matrimoniale, lottando contro i potenti e i costumi del tempo, fu percepita come un segnale di tempi nuovi. Ben più forte ovviamente, fu l’influenza degli scritti di Giuseppe Mazzini, diffusi di mano in mano e pazientemente copiati.»


     

     

     

    Senza gli scritti di Mazzini, certo, l’Italia forse non ci sarebbe. Ma chissà se gli scritti di Mazzini sarebbero bastati a ispirare l’enorme sentimento che mosse i giovani d’allora, assieme a tante donne, a lottare, anche contro i matrimoni che avevano ‘da farsi’… per la libertà di innamorarsi.
    Viva la Repubblica Romana, sempre!

     

    Margeret Fuller

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