• Dossier Bergoglio: i “piani di Dio”

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    Vaticano sapeva

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    dalla Redazione

    Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires è stato eletto papa. Le ragioni di questa scelta sono sicuramente da ricercare nella geopolitica che sta accelerando la messa in opera dei suoi disegni … divini.

    Ascoltando la lezione di Agostino da Ippona impressa in Civitate dei, Bergoglio, a proposito dei matrimoni gay, pensa che non si debba “annientare il piano di Dio” ma che lo si debba portare a termine. Egli naturalmente parla del piano di quel dio, scaturito da un difetto di pensiero, che egli ha nella mente. Forse è lo stesso dio con lo stesso disegno divino che, secondo quanto scrive da anni Horacio Verbitsky, basandosi su migliaia di documenti e testimonianze, ordinò a Bergoglio di coadiuvare i militari golpisti nella cattura degli eretici terzomondisti laici e religiosi. Pochissimi dei denunciati  scamparono alla morte, nessuno scampò alla tortura.

    Vedremo nei prossimi giorni di addentrarci in questa putredine che per l’informazione mediatica ufficiale è inesistente.

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    La nostra Giulia De Baudi da anni scrive sulla tragedia argentina, sui crimini della Chiesa cattolica, e sulle motivazioni inconsce che incatenano gli esseri umani alla religione ed estensivamente alle istituzioni religiose che la incarnano. Alienazione religiosa: istruzioni per il N O N uso ed effetti collaterali è uno di questi articoli di approfondimento.

    Ora Giulia si sta già occupando di questo signore diventato capo della Chiesa cattolica. Dalle sue ricerche emergerà con altri articoli.

    Nel frattempo se volete potete leggere i suoi articoli già pubblicati su I giorni e le notti

    Qui tutti gli articoli di Giulia De Baudi

    14 Marzo 2013

    Desaparecidos : articoli correlati

    • Qual era la posizione delle chiese rispetto alla persecuzione degli Ebrei? Il Papa parlò mai contro i nazisti?

      Quando i nazisti salirono al governo, il capo della Chiesa Cattolica era il Papa Pio XI. Anche se dichiarò che i miti di “razza” e “sangue” erano contrari all’educazione cristiana (in un’enciclica del marzo 1937), non menzionò e tanto meno criticò l’antisemitismo. Il suo successore, Pio XII (il Cardinale Pacelli) era un filo-tedesco che si mantenne neutrale durante il corso della Seconda Guerra Mondiale. Sebbene il Vaticano fosse a conoscenza, già nel 1942, dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento, le uniche dichiarazioni pubbliche del Papa non andavano al di là delle condoglianze per le vittime dell’ingiustizia e richiamavano ad una condotta di guerra più umana.

      Sebbene non ci fossero risposte da parte del Papa Pio XII, vari nunzi apostolici svolsero importanti ruoli nelle operazioni di liberazione, specialmente i nunzi dell’Ungheria, Romania, Cecoslovacchia e Turchia. Non era molto chiaro in quale modo operassero dietro istruzioni del Vaticano. In Germania la Chiesa Cattolica non si oppose alla campagna antisemita nazista. La Chiesa fornì alle autorità naziste i registri che consentirono di rintracciare persone di origine ebraica, e si limitò ad aiutare i cattolici non-Ariani. Sebbene i sacerdoti cattolici protestassero contro il programma nazista dell’eutanasia, pochi, fra cui Bernard Lichtenberg, si pronunciarono contro lo sterminio degli ebrei.

      Nell’Europa Occidentale, il clero cattolico si pronunciò pubblicamente contro la persecuzione degli ebrei e collaborò attivamente alla loro liberazione. In Europa Orientale, invece, la gran parte del clero cattolico si mostrò meno disponibile ad offrire il proprio aiuto. Il Dr. Jozef Tiso, capo dello stato della Slovacchia e sacerdote cattolico, cooperò attivamente con i tedeschi alla pari di molti altri sacerdoti cattolici.

      La Chiesta Protestante e quella Ortodossa Orientale reagirono in maniera differente. In Germania, per esempio, nella chiesa protestante c’erano coloro che appoggiavano i nazisti e rispettavano la legislazione antiebraica e inoltre proibivano ai cristiani di origine ebraica di esserne membri. La Chiesa Confessori del pastore Martin Niemoller difese i diritti dei suoi cristiani di origine ebraica ma non protestò pubblicamente contro le sue persecuzioni né condannò le misure prese contro gli ebrei, tranne che in un memorandum inviato a Hitler nel maggio del 1936.

      Nei vari paesi dell’Europa occupata la posizione delle chiese protestanti era differente. In Danimarca, Francia, Olanda e Norvegia le chiese locali e/o gli ecclesiastici più eminenti protestarono pubblicamente contro la deportazione degli ebrei. In altri paesi (Bulgaria, Grecia e la ex-Jugoslavia), i capi delle chiese ortodosse intervennero, in favore della comunità ebraica, intraprendendo azioni che, in alcuni casi, condussero alla liberazione di un gran numero di ebrei.

      • Ringraziamo il nostro lettore senza nome del suo intervento, che narra, con un dono di sintesi notevole, del comportamento della Chiesa cattolica e quella delle altre chiese cristiane durante il periodo nazista.

        Grazie

        Per la Redazione: Gian Carlo Z.

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