• Caso Marò – ITALIANI …. !!!!! ovvero “italiani brava gente”

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    di Gian Carlo Zanon

    Il ferragosto si avvicina e se prima si ballava tutti al ritmo della troppo orecchiabile canzone dell’estate – tipo Vamos a la playa – oggi impazzano sui social work i commenti sui “casi estivi”. C’è il caso sull’emigrazione tirata per la giacchetta da prelati e politici d’ogni sorte e quello sulla vicenda dei due marò. La seconda approdata, è il caso di dirlo, al Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo che deve decidere la competenza giuridica, cioè chi deve processare oppure, visto le reazioni, premiare i due marò coinvolti nell’uccisione dei due pescatori indiani. La vicenda, visto il tempo trascorso, mi è nota da tempo. E da tempo mi sono accorto di come questa vicenda venga stravolta dall’opinione pubblica creata dall’informazione mediatica, dalla politica e da quella “cultura” che attinge il peggio di sé dalla propria disgraziata esistenza. Si ho scritto “disgraziata esistenza”.


    Quando un anno fa ho visto steso sull’edificio di architettura fascista di Sabaudia lo striscione che vedete nella foto di apertura mi sono detto : “ecco fatto”. (Vedi qui la sequenza di foto che glorificano i due “salvatori della patria”).

    Poi cinicamente mi sono detto “questa vicenda sarà tenuta in caldo per molto tempo perché i politici sanno che potrebbe servire a tutti i partiti di destra – il 95% dell’arco istituzionale – per qualche tornata elettorale in cui un po’ di “sano sciovinismo” può sempre servire. Dato che su questa vicenda non può esistere contraddittorio sfrutterà meglio la vicenda chi alzerà di più il tiro magari giungendo a dire “andiamo a salvare il nostro marò con un blitz come fanno i prodi militari israeliani” o cose del genere.

    A dire il vero però la vicenda mi interessa soprattutto dal punto di vista antropologico e penso che a qualche antropologo e/o a qualche psichiatra non sarà sfuggito questo fenomeno che sta tra il “mondo magico” e il “borderline”.

    Perché se è vero che i media fomentano avversione contro lo Sato indiano e generano confusione – vedi titolo dell’Avvenire di due giorni fa «Marò nemmeno incriminati, ma già colpevoli» – è anche vero che questi fenomeni hanno profonde radici culturali che a loro volta attingono alla negazione dell’altro da sé. L’altro, lo straniero, il diverso da sé viene spogliato, delirantemente, della propria specificità umana e poi percepito come non umano o “meno umano”. Un figlio di un dio minore.

    Cercare ora la verità su questo caso è ineluttabile; stabilire ora la verità su questo caso è irragionevole. Ognuno ineluttabilmente vedrà il “Caso Marò” attraverso le lenti della propria realtà umana e si farà una propria immagine degli avvenimenti. Sarebbe il caso di lasciare però un po’ di spazio nella mente per ciò che non si sa ancora e su ciò che forse non si saprà mai. Questa sospensione del giudizio veniva chiamata dai filosofi greci epoché (ἐποχή”) ossia “sospensione”. Era l’astensione da un determinato giudizio o valutazione, qualora non risultassero disponibili sufficienti elementi per formulare il giudizio stesso.

    Certamente le cose non stanno come, in modo surrettizio, affermano gli informatori mediatici italiani. Ed è inutile cercare sui giornali esteri perché questa vicenda, sembrerà a molti incredibile, non vien messa in evidenza neppure dai media indiani.

     

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    Ho deciso di scrivere questo articolo condizionato da un post molto coraggioso di Enrico Sitta che cercava civilmente di riequilibrare un po’ la credenza dei “Marò eroi della patria” : « Chi sono Salvatore Girone e Massimiliano Latorre? – si domanda Sitta su Face book, e si risponde – Facile, sono i due Marò. Da anni sentiamo i loro nomi ovunque, e nei prossimi giorni tutti i giornali apriranno su di loro con le novità da Amburgo. Chi sono Valentine Jelestine e Ajesh Binki? Non lo sa NESSUNO in questo Paese, non li abbiamo mai sentiti questi due nomi. Sono questi due poveri cristi qui sotto. Sono i due pescatori crivellati di colpi di mitragliatrice a casa loro mentre facevano il loro faticoso lavoro di notte. Ammazzati per sbaglio, per il poco che ancora sappiamo di questa storia, da due militari italiani dal grilletto facile stipendiati con soldi pubblici che si trovavano a difendere una petroliera privata per non si sa ancora quale motivo. I Marò a casa ci tornano per Natale, questi due le loro famiglie non li rivedranno mai più. Ecco quale potrebbe essere a mio modo di vedere un modo un po’ più dignitoso e un po’ meno ideologico di raccontare questa storia.»

    Non lo avesse mai fatto … vorrei chiudere questo articolo inserendo alcuni commenti in cui incontrerete “menti semplici”, cacasenni fascistoidi, creduloni di piazza, ecc. ecc.. I post più beceri evito di pubblicarli e inserirò qua e là qualche mio pensiero .. forse sarò crocifisso insieme a Enrico Sitta … vorrà dire che starò almeno in buona compagnia.

    C’è chi ragiona “logicamente” ovvero anaffettivamente glorificando i due marò:
    In mare ci sono delle regole e a rispettarle sono stati i nostri soldati non i due pescatori che magari non erano neanche istruiti o in regola per condurre il loro peschereccio altrimenti avrebbero capito che non potevano avvicinarsi alla nave quindi è logico che dispiace per le due vittime ma i nostri non potevano aspettare che si avvicinassero per poi magari estrarre da sotto le reti un mitra o ancora peggio un famigerato “rpg”che con un sol colpo affonda una nave al prezzo di una decina di dollari al mercato nero….
    Pensatela come volete ma state scrivendo un mare di assurdità perché se state scrivendo commenti sul vostro bel pc o Smart Phone che sia dovete ringraziare il commercio marittimo che ve li ha portati e dovete sapere che non contengono solo merci ma anche altri marinai padri di famiglia anche loro che guidano queste navi e vanno difesi da qualsiasi potenziale attacco….viva i maro’

    C’è il cattolico, praticamente praticante, che ce l’ha con quei cattivoni dei protestanti e pensa che certe letture edificanti possano edificare individui cattolici. Per lui cattolico è sinonimo di buono perché come gli ha insegnato Bergoglio “il bambino battezzato non è uguale al bambino non battezzato” (leggi qui) :
    Ci piace raccontare i fatti solo dal nostro punto di vista… quello dei protestanti del vecchio continente che raccontano nei film propaganda dei cattivi indiani d’America o dei neri delle piantagioni… Ma no! Noi siamo cattolici. E allora non ascoltiamo solo i termini dei lettori di telegiornali … impegniamoci di più: proviamo la sera a leggere qualche libro tipo “Ragazzo Negro” di R.Wright o Piccolo campo di Caldwell .. cosi’ giusto per farsi un’idea di quello che ci è girato intorno nel ventesimo secolo. Auguri e Buona Cultura a tutti voi.

     

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    C’è il “sagace” frettoloso e sputasentenze :
    Sitta, i fatti accaduti non sono ancora chiari, ad oggi. Di fatto, in quanto militari DEVONO, per il diritto internazionale, essere giudicati da un tribunale ITALIANO. Questa è l’unica certezza. Il resto è ARIA FRITTA, della quale, a quanto pare, lei è particolarmente ghiotto.

    C’è anche lo sciovinista anticomunista trinariciuto, come poteva mancare, che crede che tutti quelli che difendono i più deboli siano di fatto comunisti:
    Ciò che emerge dal suo scritto è semplicemente atteggiamento Anti italiano. È perfino venuto meno ad uno dei must della giurisprudenza, la presunzione di innocenza. È solo un nostalgico comunista e provocatore del menga.
    Dispiace per le vite umane, ma le forze armate non annoverano gente a cui piace fare il tiro al bersaglio, al contrario suo che come cazzaro è tiratore scelto.


    C’è anche Il dottor Stranamore – Ovvero: “come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba” . Secondo questo individuo, che appoggia tutta la propria identità sul fatto di essere “un militare ESERCITO ITLIANO” , egli è l’unico a poter parlare della vicenda “marò” , chi non indossa una divisa non lo può fare. Lui essendo “un militare ESERCITO ITLIANO” crede che la morte di due esseri umani si possa “risarcire profumatamente” . Poi il furbacchione italico esce dal seminato spostando l’attenzione sugli stupri … udite , udite:
    Personaggio enrico Sitta ti dovresti preoccupare di più del fatto che in INDIA fanno uno stupro su minori ogni venti minuti e non se ne frega nessuno ma si stanno preoccupando di due pescatori che molto probabilmente non esistevano in India ma lo stesso NOSTRO STATO HA risarcito le famiglie profumatamente . Sono un militare ESERCITO ITLIANO dello STATO ITALIANO e tu chi sei???????

    C’è anche lo scemo del villaggio:
    Già che hai scritto che due militari si trovavano su una petroliera privata per non si sa quale motivo si capisce che sei un ignorante bastardo. La marina italiana ha dotato ogni nave civile di bandiera italiana che percorre acque dove ci sono “pirati” , di fucilieri di Marina per difendere le stesse. Detto questo non sai neanche un cazzo della perizia sui colpi, le distanze, le è mail di aiuto del cte italiano sulla nave dove afferma ci sono stati degli spari (non a bordo !) . Ora fai una cosa , vestiti da bambina e vai in un cazzo di villaggio indiano .

     

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    Non poteva mancare il sentimentaloide:
    Ridateci i marò

    Né il fantasioso, sgrammaticato e criptico nazionalista:
    Magari non sono stati nemmeno loro a sparare…. Magari è stato un generale ubriaco fradicio e loro lo stanno difendendo con l’onore militare….. Non le potete sapere le dinamiche dell’accaduto è mai le saprete….. Sono d’accordo con Enrico che comunque questi due poveri cristi Maro o non a casa non ci tornano più…..

    Ogni tanto spunta un po’ di buon senso:
    Dai commenti al suo post, alle suo lecite considerazioni nel rispetto delle vite umane tutte, che se anche non condividessi RISPETTEREI, leggo risposte ricche di insulti e prive di contenuti.
    oppure: Il sottofondo razzista di molti commenti è sconfortante. E che chi ha avuto esperienza del sistema giudiziario italiano possa inveire contro quello indiano è addirittura paradossale… La migliore ricostruzione della vicenda è quella di Miavaldi (leggi qui)

    Ma poi si si ricomincia con “Quello che i figli della patria so pezzi e core”:
    Sii rispettoso nei confronti dei NOSTRI FIGLI!!!

    E quello che “io sono un esperto balistico” e manco a dirlo “catto-nazionalista so tutto io della realtà politica e sociale dell’India”:
    (…) I calibri delle armi itsluanr non corrispondono con quelli delle pallottole che hanno ucciso i due pescatori indiani, né l’inclinazione delle traiettorie (incompatibili con colpi sparati da una nave così alti) (accertamenti dei RIS mandati a controllare). Alle autorità nazionalfasciste del Kerala non parve vero di poter mettere in difficoltà Sonia Gandi per le sue origini italiane. … ed anche la gerarchia cattolica (i pescatori appartenevano alla comunità siromalabarese cattolica) ed armarono una pantomima dalla quale l’India non è potuta uscire per non “perdere la faccia”… ed a 42 mesi dai fatti non è stata ancora in grado di spiegare cosa c’entrassero gli italiani. Teniamo poi conto che la mafia del Kerala (che gestisce la pirateria) ha notevoli appoggi politici. …. e facciamo 2+2.

    Ecc. ecc.. Se volete intervenire o leggere tutti i commenti sul post di Enrico Sitta cliccate qui

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