• Elezioni politiche 2013 – Un nuovo governo teocratico? No grazie!!!

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    LAICITA'

     

    di Salvo Carfì

     

    14 gennaio 2012

     

    Poche ore fa Mario Monti, a Torino, davanti ad un sempre più disseccato Piero Fassino, ha affermato che il Risorgimento era nato per promuovere la TAV!!!  Non erano d’accordo con lui quei signori che al grido di “Monti e Moretti truffatori perfetti” gli hanno recapitato, con il sistema della filiera corta, i contenuti di vari frigoriferi e avanzi natalizi: uova, pomodori e altri prodotti alimentari avariati.

     

    Poche ore fa Karima El Mahroug, tristemente nota come Ruby Rubacuori, che secondo alcuni giornali di incerta collocazione politica, è e fu maggiorenne fin dalla tenera età, ha varcato i cancelli dell’aula del tribunale dl Milano dove sta per iniziare una nuova udienza del processo che vede Silvio Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile.  La ragazza è chiamata a testimoniare. Gli avvocati difensori di Silvio Berlusconi hanno chiesto ai giudici del processo di sospendere le udienze per la durata della campagna elettorale. Il Pm di Milano Ilda Boccassini si è detta contraria alla sospensione per  legittimo impedimento per la campagna elettorale, di Silvio Berlusconi, in quanto egli non è candidato premier.  Infatti seconda l’agenzia Reuters, Silvio Berlusconi umilmente ha ribadito di essere solo il punto di riferimento della coalizione di centrodestra e di ambire, in caso di vittoria alle elezioni, solo al ministero dell’Economia e dello Sviluppo Economico. Un santo!!!

     

    Poche ore, ovviamente, fa mi sono ricordato di vivere … udite, udite : nel Paese delle meraviglie. E sì: solo in un Paese delle meraviglie può accadere di sentire dire che un movimento dell’Ottocento nacque per un’inutile alta velocità ferroviaria; solo in un paese delle meraviglie può accadere che un Berlusconi possa continuare ad esistere in politica.

     

    laico-vaticano

    Un caffè doppio e la visione della bolletta del gas che prevede sempre un consumo mooooolto maggiore di quello reale, mi hanno riportato alla cruda realtà. E così mi è venuto in mente di parlare di laicità, termine verbale misteriosamente scomparso dalla scena politica pre-elettorale.

    Il termine laico è una di quelle parole a cui ognuno da un proprio significato.

    Il sostantivo viene dal greco λαϊκός (laikós, “uno del popolo”. Il fonema entrò nel vocabolario cristiano per differenziare coloro che, al contrario degli unti dall’unico e vero dio monoteista, stavano aldiquà della balaustra che divideva, come a teatro, gli attori protagonisti (i preti) e le comparse (i chierichetti) dagli spettatori (i fedeli).

    Come spesso avviene a teatro, i fedeli tranne i chierici,(attori gregari e precari), non capivano il linguaggio aulico dei sacerdoti che parlavano una lingua sacra, il latino ecclesiastico,. Quindi, dato che, fino all’XI-XII secolo solo il latino veniva scritto,  la parola laico, estensivamente, significò illetterato, cioè colui che non sapeva né leggere né scrivere.

     

    Ora laico viene usato dalle Chiese cristiane per definire un  credente “non ordinato” cioè colui che pur essendo battezzato non è stato chiamato dal suo dio al sacerdozio; dalla Chiesa protestante il termine viene usato per il membro che non esplica funzioni religiose.

     

    Il fonema laico, neel linguaggio comune, viene utilizzato a torto o a ragione per definire un ateo, un agnostico, un non credente, un anticlericale. C’è chi ultimamente, unendo la parola ad un aggettivo, ha creato degli strani neologismi senza senso:  “laico credente”; “laico non credente”.

    Per quanto mi riguarda, visto la confusione di senso, uso pochissimo la parola “laico” perché, come “politico di centro”, non sa né di carne né di pesce.

     

    Diciamo però che, nel linguaggio politico, il laico è colui che propenderebbe per una netta separazione della vita delle istituzioni dall’influenza delle confessioni religiose … ma anche chi desidera una minore influenza delle confessioni religiose nella società. E siamo ancora d’accapo.

     

    Mettiamola così: un governo “laico” dovrebbe governare separando nettamente lo Stato italiano dalla Chiesa cattolica. Per agire questa separazione dovrebbe fare urgentemente queste riforme:


    Abolizione del meccanismo dell’Otto per Mille, o (come succede in Germania) passaggio a una tassa che gravi solo sul contribuente che vuole espressamente finanziare la propria religione.

     

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    Eliminare ogni contributo pubblico destinato all’edilizia di culto.

     

    Cancellazione di ogni privilegio fiscale di cui fino ad oggi ha beneficiato la Chiesa cattolica.

     

    Abolizione dell’insegnamento della religione in senso dottrinario nelle scuole.

     

    Divieto assoluto di svolgere negli edifici pubblici atti di culto, visite pastorali, benedizioni, o altre attività di proselitismo.

     

    Abolizione della legge sulla parificazione scolastica e dei contributi alle università private che ora finiscono per il 90% nelle tasche delle istituzioni cattoliche.

     

    Insegnamento dell’educazione civica e del pensiero critico.

     

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    Divieto esplicito di esporre simboli religiosi negli edifici o nei luoghi di proprietà pubblica.

     

    Disponibilità, su tutto il territorio nazionale, di luoghi solenni e tempi consoni per la celebrazione di matrimoni e unioni civili, di strutture per la cremazione, di sale del commiato.

     

    Fine dei privilegi dei cappellani religiosi nelle strutture obbliganti (ospedali, carceri, caserme…) con eliminazione dei relativi costi.

     

    Garanzia che inaugurazioni, cerimonie, toponomastiche e assegnazioni di incarichi o patrocini siano realmente laiche e rappresentative del pluralismo del paese. (Vedi lo scandalo degli insegnati di religione scelti dalla Curia e inseriti forzatamente da ministri compiacenti, con stipendi più alti degli altri insegnanti, nelle scuole di Stato).

     

    Aumento delle risorse pubbliche stanziate per asili, scuole e università non private, nonché delle borse di studio per gli studenti che le frequentano.

     

    Se il prossimo Governo avrà il coraggio di aderire a questa mia Agenda – ad ognuno la propria –  lo definirò “laico” altrimenti lo qualificherò come “teocratico” … un termine inequivocabile.

     

    Tutti gli articoli riguardanti le Elezioni politiche 2013 li trovate QUI

     

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